Capitolo 3

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Entrammo nella stanza di nuovo, Scott mi precedeva.

Le persone che conteneva la clinica stavano discutendo animatamente, ma quando entrammo si ammutolirono e ci fissarono. Anzi, fissarono me, non Scott.

L'Alpha mi guardò. Io socchiusi gli occhi e poi mi schiarii la voce.

"Ehm... Bene, allora... Ho deciso che farò parte del vostro branco, solo per il tempo di allenarmi per mantenere la calma e non farmi venire la così detta rabbia... Però prima voglio sapere come vi chiamate, che cosa siete e dove mi trovo - intendo il luogo... non l'edificio -, chiaro?"

Silenzio assoluto.

Stavo quasi per mettermi a ringhiare per la frustrazione, quando un ragazzo dai capelli scuri e il naso un po' all'insù si fece avanti e parlò. "Io sono Stiles, ma non sono niente di sovrannaturale come questi qui" indicò la gente attorno a lui "Ma senza di me sarebbero già morti tutti" disse in un tono che non capivo se fosse scherzoso o serio.

Io annuii impacciata e guardai la ragazza dai capelli biondo fragola accanto a lui. Lei mi sorrise e prese la parola.

"Sono Lydia e sono una banshee"

Annuii di nuovo; avevo sentito parlare di certe banshee, ma non ne avevo mai vista una.

Scott ci interruppe. "Velocizziamo le cose" indicò Liam e Theo "Loro sai già come si chiamano e sono entrambi lupi mannari, come Derek e Peter" disse poi indicando due uomini.

Poi indicò la ragazza che si era complimentata con me - Malia, in teoria - "Lei è Malia ed è un coyote mannaro" 

Il giro continuò così. Mi presentò sua madre Melissa; il padre di una sua amica morta, Chris; Parrish, un segugio infernale; Corey, una chimera genetica; Mason, il migliore amico di Liam.

Non ci avevo capito praticamente niente, ma non mi importava. L'importante era avere fiducia in ognuno di loro per riuscire a distruggere la mia rabbia.

"Beh, direi che ho presentato tutti. Comunque siamo a Beacon Hills, una luogo che attira creature sovrannaturali" concluse Scott.

Mi guardai attorno di nuovo e il mio sguardo si posò su Theo. Mi stava studiando, cercava un mio punto debole per attaccarmi.

Socchiusi gli occhi e ringhiai, sfoderai gli artigli e feci un passo avanti. Anche Theo fece lo stesso.

Scott si mise in mezzo e guardò prima me e poi il ragazzo.

"Smettetela immediatamente, capito?" 

Strinsi le mani in un pugno e chiusi gli occhi stringendoli più che potevo per calmarmi.

Elisa... Calmati... Elisa... Calmati... diceva la vocetta angelica dentro di me.

Elisa... Uccidi Theo.... Elisa... Uccidi Theo... diceva la vocetta satanica dall' lato opposto del mio cervello.

Ce la misi tutta per non attaccare, ma era più forte di me. 

Corsi fulminea verso Scott e misi le mani sopra le sue spalle, mi diedi una spinta e feci una capriola in aria scavalcandolo e atterrando davanti a Theo.

"Fatti sotto, fetido cane" Gli sputai le parole contro in modo talmente aggressivo che lui sgranò gli occhi, ma poi si fece di nuovo duro e si fece schioccare le dita e il collo. "Avanti allora, micetta" mi provocò.

Prima che potessi reagire, Scott mi stava già bloccando con l'aiuto di quello che in teoria era Derek.

"Lasciatemi!" ringhiai dimenandomi.

Scott e Derek si lanciarono uno sguardo di intesa.

Dopo ciò Derek mi prese di peso e mi caricò su una spalla e andò verso l'uscita. Io cercavo di tirargli pugni e graffi sulla schiena, ma Scott mi bloccava le mani, seguendo Derek.

Mi portarono fuori dalla clinica. Era notte fonda e le stelle illuminavano la strada. Mi caricarono in una macchina - ovvero mi gettarono nel cofano - e salirono ai posti di guida.

Accesero il motore e partirono per non so dove.

Mi cercavo di muovere ma ero incastrata con la gamba in delle scatole di metallo enormi e pesanti.

Ringhiai e mi strattonai la gamba per liberarla, ma invano. Lo spazio era troppo piccolo.

Alla fine mi arresi e attesi che la macchina si fermasse.


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