Il giorno dopo fu tutto devastante. Bucky si svegliò chissà a che ora con un mal di testa atroce. Gli occhi gli bruciavano da morire e un martello rimbombava nelle orecchie. Il peso sul petto era ancora lì e il vuoto incolmabile nello stomaco anche.
Guardò l'ora sulla sveglia sul comodino e si accorse che erano le due di pomeriggio. Avrebbe dovuto essere a lavoro alle dieci o giù di lì, quindi era in ritardo di quattro ore. Il suo capo lo avrebbe strangolato a mani nude. Si rigirò nel letto e fissò il soffitto.Steve.
Era l'unico suo pensiero. Il suo nome rimbombava nel cervello, continuamente. Si sentiva svuotato da lui. Gli aveva dato ogni parte di se stesso e l'altro l'aveva calpestato per una paura sciocca. Bucky pensava solo a quello, ad una paura idiota che aveva bloccato l'altro da loro due, anche se magari per il biondo era una paura importante. Lo capiva, il moro era comprensivo e infatti le colpe erano iniziate a piovere su se stesso. Bucky era sbagliato, non aveva fatto mai niente per Steve, era strambo, non era popolare, non era un chiacchierone, non era bello, era niente. Era questo che pensava, ogni secondo. Nella sua testa credeva che Steve non lo volesse per tutti quei motivi e che "scusami ma lavoriamo nello stesso posto" era solo una terribile scusa. Una di quelle scuse che ti inventi quando vuoi toglierti di torno una persona che proprio non sopporti. Il moro era ossessionato da quel pensiero e anche dal fatto che probabilmente non si sarebbero più parlati. Sapeva bene che non si sarebbero rivolti la parola, Steve era uno che se la prendeva per qualche giorno e poi gli passava ma quella volta era diverso.
Si erano schiacciati da soli, in una maniera incredibile. Il colpo di grazia era arrivato quando il biondo aveva tentato di baciare l'altro. Steve si era sentito una merda per aver cercato di tamponare le cose con un bacio. Bucky si era sottratto in fretta perchè si era sentito un oggetto, all'inizio era stato gettato a terra con forza e poi l'altro aveva cercato di aggiustarlo con la colla stick. Il moro pensò che se lo avesse baciato sarebbe stato peggio, un bacio non si cancella, non si dimentica, sopratutto il primo.
Quando ebbe la forza di prendere il suo cellulare dal comodino trovò dei messaggi. Sam gli aveva scritto che aveva avvisato lui il capo della sua assenza a lavoro e poche ore dopo gli aveva inviato un "tutto ok" veloce. Natasha gli aveva mandato un sacco di messaggi, tutti gli chiedevano cosa fosse successo e se stesse bene. Anche Tony pensò a lui, però a differenza della rossa inviò un messaggio che gli fece capire che lui sapeva. Steve gli aveva raccontato tutto. Tony era amico di entrambi, voleva bene a Steve così come a Bucky. Lui ci teneva al moro perchè era stato tanto gentile con lui e anche perchè aveva sempre avuto la disponibilità di aiutarlo. Tony aveva avuto problemi in famiglia e l'unico su cui aveva trovato un appoggio era Bucky. Il moro era sempre stato lì per lui e Tony voleva esserci in quel momento. Pur essendo amico d'infanzia con Steve, Tony non era stato per nulla d'accordo con ciò che era successo e con quello che aveva detto a Bucky. Tony non sapeva niente di quello che passava per la testa di Steve, come al solito il biondo non diceva niente a nessuno ma forse prima di parlare con il moro avrebbe dovuto confrontarsi. Per la strada verso casa il biondo, sotto pressione dell'amico, buttò fuori quello che era appena successo e Tony diede di matto. Non accettava il fatto che si facessero male così. Pensava che Steve era stato un cretino e che Bucky non se lo meritava.Bucky si sentì più sollevato all'idea che Tony lo avesse consolato e al fatto che non avrebbe dovuto raccontare anche a lui ciò che si erano detti.
Rimase a casa tutto il giorno, Sam tornò tardi da lavoro e passò anche Natasha. A cena raccontò ad entrambi quello che si erano detti e sia l'amico che la rossa rimasero un pò a bocca aperta.- Voi che avete fatto a lavoro? - chiese ai due.
- Oggi c'era meno gente, ma è stato comunque difficile senza di te - rispose Nat.
- Ma va, sicuramente ve la siete cavata comunque - rise.
- Non hai idea, è andato tutto a puttane. Sam ha dovuto convincere il capo a non licenziarti, Steve ha fatto cadere un vassoio intero addosso ad un tizio che voleva suonargliele e indovina? La signora piena di gioielli e tornata a rompere le scatole. Ha chiesto di te più volte e per poco non ti ha chiamato al cellulare per farsi servire da te. Un incubo - si mise una mano sulla fronte guardandolo esasperata.
- Primo la signora con i gioielli è mia amica e si chiama Franca, secondo voi non la sapete gestire ed è ovvio che chieda di essere servita dal migliore! - scherzò e poi si rivolse a Sam, che era rimasto in silenzio - Sam, ti ringrazio per quello che hai fatto, non avresti dovuto - gli disse.
- Bucky, siamo amici, salvarti il culo è il mio mestiere - rispose serio.
- Cosa c'è che non va? - si accigliò il moro, preoccupato per l'amico.
- Steve mi ha stressato e lo fa ancora. Vuole sapere come stai, mi ha assillato a lavoro ogni secondo Buck. Senti, non volevo dirtelo ma secondo me devi troncare e basta, non puoi aspettarlo per sempre, non funziona così. Ti prenderà in giro, sarai il suo fidanzatino occasionale e non voglio che accada perchè ieri notte è stata una tortura. Ti ho sentito piangere a dirotto e qui sia io che Nat sappiamo immaginare bene cosa ti è passato per la testa. Davvero Bucky, lascia stare. Voglio bene anche a Steve, certo, siamo amici, ma tu sei il mio migliore amico e desidero tu stia bene. Non farti del male in questo modo - sospirò Sam, guardando il moro negli occhi.
- Sam ha ragione. Prima o poi lui si stancherà e tu avrai solo perso tempo. Cerca di lasciarlo stare e conosci qualcun'altro, distraiti, ma non tornare da lui. So che mi dirai che Steve non è cattivo, lo so bene, lo conosco ed è il ragazzo più dolce di tutti ed è okay, ma lui non comanda il suo cuore. Oggi ti dice che è innamorato, domani potrà non esserlo più ed è imprevedibile. Anche io come Sam non voglio vederti star male e... E sopratutto non vorrei che dopo tanta fatica tu ritornassi a star male a causa di un cuore spezzato - spiegò la rossa, appoggiando l'altro.
- E voi pensate che sia così facile? Voi pensate che io non ci abbia provato prima di oggi, di ieri, a farlo uscire dalla mia testa? Voi pensate davvero che mi sia piaciuto stare un anno con le mani in mano ad aspettare qualcosa che sapevo non sarebbe arrivato? Vi richiedo, credete davvero che sia così facile? Quando ami qualcuno sei travolto da qualsiasi sentimento tu possa provare. Sei travolto dalla felicità, dalla spensieratezza, dalla serenità e allo stesso tempo si agita dentro la rabbia, la tristezza e tutti i pensieri del mondo. Quando ci si innamora non si punta il dito e si sceglie, non si decide chi, dove, come e quando. Ti batte il cuore così forte che non senti nemmeno la tua voce, ti basta un battito di ciglia e sei innamorato di qualcuno che potrebbe anche rifiutarti. Quando ti innamori non sai mai se la persona dall'altro lato ricambierà o meno, non sai come andranno le cose e se andranno. Puoi scegliere solo se farti vivere dall'amore o se viverlo a pieno, senza interessarti del dopo. Io posso dire di aver scelto di viverlo e continuerò a farlo finchè questo brucerà dentro la mia anima. Mi dispiace ma non posso promettervi che smetterò di pensare a Steve, non posso promettervi che smetterò di rifugiarmi in lui nonostante mi faccia male, non posso promettervi che soffocherò i miei sentimenti - si alzò da tavola, prese il suo cappotto, le chiavi dell'auto e andò via. In quel momento i suoi amici erano dei mostri ai suoi occhi ma sapeva che avevano ragione. Sam e Natasha avevano dannatamente ragione.
Steve gli faceva male, ma lui non voleva lasciarlo andare per nessun motivo.
SPAZIO ME!
ciao a tutti! spero la storia vi stia piacendo! volevo dirvi che ogni tanto posterò qualche screen di conversazioni avute realmente mentre tutto accadeva e che ovviamente vi dirò tra chi sta avvenendo la conversazione perchè cancellerò il nome. detto ciò, vi voglio bene e grazie per le stelline!
enjoy♥️
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Ti Dedico il Silenzio
Fanfiction"E ti dedico il rumore Di queste inutili parole Un quadro senza il suo colore Che è andato via a volare altrove Io ti dedico il silenzio tanto non comprendi le parole Questa sera provo a farlo Questa sera io ti chiamo E tanto tu non mi rispondi E ta...