Capitolo 48.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

🖤🖤🖤

Jamie's pov

"Dakota, sono tornato!" Esclamo ad alta voce entrando in casa. Nemmeno il tempo di chiudere la porta e lei mi viene incontro, con un sorrisino strano stampato in faccia... lo sguardo di chi ha qualcosa da farsi perdonare. "Cos'è quella faccia?" Chiedo.

"Niente." Risponde, cercando di fregarmi con quello sguardo che mi fa impazzire. Fa scorrere le mani sul mio petto e poi avvolge le braccia intorno al mio collo, mentre io la guardo decisamente confuso.

"C'è qualcosa che devi farti perdonare?" Allungo le mani e avvolgo le braccia intorno ai suoi fianchi. "Ti conosco bene, signorina.. hai combinato qualcosa e stai cercando di preparare il territorio." Le dico.

"Uffa." Protesta lei, abbassando lo sguardo.

"Avanti, portami direttamente sul luogo del delitto." Le tendo la mano e lei me la stringe.

"Prometti di non arrabbiarti, tanto non cambierò idea..." Mormora, mentre mi porta in salotto.

"Non ha molto senso, ma so di non poterti fermare.. di qualunque cosa si tratti." Sospiro, rassegnato al mio destino. Lei mi lascia entrare per primo in salotto... e per poco non mi viene un infarto. "Ma che...?" Credo che mi stiano uscendo gli occhi dalle orbite. Appoggiato ad una parete c'è un mio ritratto enorme. Mi giro quasi a rallentatore verso Dakota, che si stringe nelle spalle e sforza un sorriso. "Stai scherzando." Cerco di ironizzare. "È uno scherzo. Non fai sul serio, vero?" Mi giro verso quel... coso. "Non avrai intenzione di tenere davvero questo coso enorme con la mia faccia? Ti prego, dimmi che si tratta solo di uno scherzo ben riuscito." La imploro.

"No." Risponde fermamente. Fa un passo verso di me. "L'ho comprato a New York. Ho conosciuto l'artista, me ne ha parlato e così ho deciso di comprarlo..." Mi spiega, mentre io sono sempre più confuso. Non capisco il motivo di tutta questa cosa.

"Okay, tutto molto bello... ma non ho intenzione di girare per casa e vedere la mia faccia ovunque." Le dico, avviandomi verso la cucina per prendermi una birra. Lei mi segue e resta dall'altra parte del bancone. "E poi, perché è arrivato qui?" Le chiedo.

"Perché non so quando torneremo a Los Angeles, quindi ho pensato di farlo recapitare qui." Mi spiega, appoggiandosi con i gomiti sul bancone. Abbassa lo sguardo sulle sue mani. "Pensavo che ti sarebbe piaciuto.. parli sempre così bene del personaggio di Paul Spector e di quanto tu sia orgoglioso di lui. Pensa a quel quadro come se fosse un omaggio verso di lui. Proprio non ci riesci?" Mi chiede, sbuffando.

"Dakota..." Sospiro, poso la birra e faccio il giro del bancone, andando verso di lei. Le prendo il viso tra le mani. "Amore mio, so benissimo che tu lo hai fatto perché mi ami.. e perché sei pazza." Lei ridacchia. "Ma io non mi sento a mio agio con quel coso in giro per casa. Se proprio vuoi un quadro, possiamo farne fare uno tuo... nuda. Magari. Che ne dici?" Chiedo.

"Dico che il quadro resta, proprio perché ti amo così tanto." Mi ruba un bacio e scende dallo sgabello. Mi chino in avanti e prendo la birra... ne avrò bisogno. "Perché va bene metterne uno mio ma non uno tuo? Io non capisco..." Incrocia le braccia, indignata.

"Perché tu sei bellissima. E vedere te girando per casa è la cosa più bella del mondo. Vedere me non mi entusiasma poi tanto." Dico, scrollando le spalle.

"Quindi.. importa solo quello che vuoi vedere tu? Non importa quello che voglio io?" Mi chiede.

"Non ho detto questo." Faccio un passo avanti. "Solo che non credo che ci sia questo bisogno irrefrenabile di avere un mio quadro inquietante in casa." Dico.

"Non ha senso, Jamie." Incrocia di nuovo le braccia.

"Va Bene." Sospiro, arrendendomi. "E sentiamo, dove vorresti mettere la grande opera d'arte?" Chiedo, ironicamente. Butto giù un sorso di birra.

"Pensavo che sarebbe stato carino metterlo in camera da letto." Risponde, sorridendo maliziosamente. Mi prende pure un giro la ragazza.

"Negativo." Mi appoggio con la schiena al bancone, con aria spavalda. "Hai già quello vero, in camera da letto. E, sicuro come l'inferno, non potrai mai sostituirmi." Alzo la mano con la fede. "Finché morte non ci separi, amore mio." Le ricordo, orgoglioso.

"In salotto?" Propone, spazientita.

"Così da vederlo in continuazione? No." Rispondo.

"Oh mio dio!" Sbraita. "Allora proponi un posto!"

"Mmmh." Mi fingo pensieroso. "Vediamo... In bagno. Si!" Esclamo. "In bagno ce lo vedo benissimo.. sarei felicissimo di vedermi in bagno."

"Non parli sul serio." Mormora, divertita. Io scrollo le spalle, rimanendo in posizione. Lei ridacchia. "No, Dai.. non puoi dire sul serio, non puoi davvero volerlo mettere in bagno, Jamie!!" Protesta lei.

"Disse colei che ci mette i premi che vince lì." Ribatto. Lei sospira e scuote la testa, cercando di non ridere. "E va bene." Sospiro a mia volta e poso la birra sul bancone, di nuovo. "È evidente che ci tieni molto, quindi non posso impedirtelo. Tienilo, ma almeno mettilo dove io non possa vederlo." Le dico.

"Davvero?" Mi chiede, incredula.

"Beh.. se la situazione fosse capovolta, io combatterei con le unghie e con i denti per avere qualcosa del genere in giro per casa." Rispondo, lei sorride e mi salta addosso come un koala. La prendo al volo e la stringo, baciandole i capelli. "Ma per favore, mettilo dove io non possa vederlo." Ripeto.

"Te lo prometto." Risponde, stringendo di più le gambe intorno ai miei fianchi. "Anzi, penso che sia meglio che rimanga qui in Irlanda." Dice, cogliendomi di sorpresa. "Non so. Mi piace tanto."

"Allora portalo a casa, se ti piace tanto." Replico.

"Io non ti merito." Mormora, accarezzandomi il viso dolcemente... come solo lei sa fare. Sono io che non ti merito. Appoggio la fronte contro la sua e sospiro.

"Nella buona e nella cattiva sorte." Le ricordo.

"Puoi dirlo forte, Dornan." Ribatte, ridacchiando.

🖤🖤🖤

Buonanotte a tutti! 😴

Damie • The love affair IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora