Nuove amicizie...

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Mi ricordo ancora quando feci il provino per entrare ad Amici, il chiasso dei ragazzi che parlavano tra loro, il rumore delle scarpe sul parquet di legno, l'odore di...danza e musica.

Lo definirei così. Ero agitatissima, canticchiavo sottovoce per evitare di attirare attenzione.

C'erano così tante persone, credevo che non mi avrebbero nemmeno fatto finire di cantare per eliminarmi subito  :- Lucrezia, Lucrezia Ferrini- appena sentii il mio nome mi alzai, camminai nel corridoio dove ,appena passavo, gli occhi dei ragazzi si alzavano, curiosi di sapere a chi sarebbe toccato. Questa cosa non aiutava per niente. Entrai in sala dove i professori erano seduti dietro una cattedra :- Prego, comincia pure- Mi incitò Zerbi. Respirai piano, ripetendo nella mia testa i nomi dei personaggi dei miei libri preferiti, questa cosa mi aiutava a rilassarmi quando da bambina mi interrogavano a scuola.

Presi il microfono tra le mani e feci un cenno con la testa per far capire che ero pronta. Partì la prima nota di Mad World e io mi lasciai trasportare dalla musica, la mia voce, dapprima bassa e insicura, si alzò, prendendo possesso dell'intera stanza. Cantai perchè era quello che amavo fare, quello che mi faceva sentire bene.

La dolcezza struggente della canzone mi entrò dentro e alla fine del brano avevo gli occhi lucidi, quasi in lacrime. Guardai i professori uno ad uno ma nulla traspariva dai loro volti. Solo la professoressa Di Michele fece cenno con la testa, come a dirmi "brava" :- Prego, puoi andare- dissero in coro , misi il microfono al suo posto e uscii.

:- Sei brava- non capii subito da dove proveniva quella voce poi intravidi una figura seduta a terra, una ragazza bionda, con un caschetto che le donava molto

:- G...grazie- lei mi sorrise, uno di quei sorrisi genuini e sinceri

:- Sono Giada- ah, Giada. Si parlava spesso di lei in corridoio, era un vero e proprio talento. E stava dicendo a me che ero brava...bhe non potevo fare altro che esserne onorata. Accanto a lei c'era un altra ragazza che peró aveva le cuffie alle orecchie :- Lei è Deborah- Giada la indicò :- Ma è nervosa per oggi, non farci caso-  annuii :- Ora vado, scusami tanto- sussurrai un pò nervosa e lei mi sorrise dolcemente :- A presto, sono sicura che ci rivedremo- fece l'occhiolino e mi salutò con un cenno della mano.

Era stata davvero carina con me, molti al posto suo avrebbero infierito, per farmi sentire debole e insicura. Ma non lei, no, era troppo buona. Tornai a sedermi in corridoio e un ragazzo mi fece un sorriso :- Com'è andata?- Oddio, ma erano davvero tutti così buoni? :- Bene, credo- scoppiò a ridere :- Tranquilla, sarai andata sicuramente alla grande- Quel ragazzo mi incuriosiva davvero, era carino con me :- Come ti chiami?- Chiesi titubante

:- Alessandro, sono qui con altri ragazzi, sai siamo una band- Le band erano una novità per me, non sapevo nemmeno potessero partecipare al programma :- Oh forte- un ragazzo accanto a sè, con una berretta sulla testa diede

una gomitata ad Alessandro

:- Cerchi nuove fan per la band?-

:- Riccardo non rompere- scoppiai a ridere, sembravano due fratelli che si punzecchiavano a vicenda :- Come si chiama la vostra band?- i due ragazzi si guardarono negli occhi e poi urlarono in coro :- DEAR JACK- annuii, non li conoscevo, ma non serviva lo sapessero :- In quanti siete?- Un terzo ragazzo con in mano una fanta si sedette accanto a me :- Siamo in 5, comunque piacere, Lorenzo- allungai la mano e lui la strinse :- Io sono Lucrezia, piacere mio- Avevo conosciuto tre membri della band ne mancavano due :- ECCO CHECCO- arrivò il quarto membro della band che si sedette accanto ad Alessandro. Erano tutti così simpatici, sembravano dei ragazzini. Ne mancava uno...che arrivò subito dopo. Oh...merda era bellissimo, occhi nocciola che ti assorbivano, ciuffo di capelli sparati da una parte, dilatatori alle orecchie, piercing sotto quelle labbra rosee e morbide e tatuaggi lungo le braccia. Il tipico bad boy, in breve. Mi accorsi subito che non era come gli altri, faceva il ragazzino anche lui, face buffe, boccacce...ma lo faceva per uno scopo diverso : farsi notare. Tutto in lui gridava : Guardami, sono qui. E lui lo sapeva bene

:- Alessio lei è..- Alessio fece un gesto secco con la mano :- Mi interessa?-

se ne andò, così, senza dire nient'altro . Le cuffie alle orecchie e l'aria da duro

:- Che sgorbutico- lui, non sò come, mi sentì e mi fece il dito medio senza nemmeno girarsi. Che persona odiosa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 23, 2014 ⏰

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