This Is Me

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Mi presento: mi chiamo Gaia, ho 14 anni, il che comporta ad essere ancora allo stupidissimo primo anno di superiori... la scuola... è una cosa che odio con tutta me stessa (è sempre stato così), anche se vado bene. Ho un fratello più piccolo (e impiccione, aggiungerei), due genitori (altrettanto impiccioni) e due fantastiche migliori amiche. E per ultimo (ma non per questo meno importante) ho la musica. Anzi, se la musica fosse una persona, sarebbe la mia migliorissima amica. Lei è stata, è e sempre sarà con me, anche nei momenti più bui. Questa è la mia storia. Beh, la mia e di qualcun altro. Ma iniziamo: tutto incominciò il primo giorno del primo anno delle superiori...

"Oh mio Dio... Riesco a vedere il cancello di scuola... Sono così nervosa... Fortuna che sarò in classe con Chiara e Rebecca altrimenti non riuscirei mai a sopravvivere". Ma le mie riflessioni smielate sono interrote da mia madre:" ehy Gaia, quelle non sono Chiara e Rebecca?" "si mamma sono loro" rispondo io "vai da loro! sono fiera di te! ti voglio bene! buon primo giorno di scuola!" la saluto e vado dalle mie amiche. Odio quando mia madre fa così la sdolcinata... Mi avvicino a Chiara e Rebecca che mi salutano con un grande abbraccio e iniziamo a parlare (non che avessimo molto da dirci:abbiamo passato tutta l' estate insieme e ci siamo scritte fino a tardi ieri sera). Cerco tra l'immensa folla di alunni qualche altro viso non-sconosciuto e noto un ragazzo che mi fissa, o meglio, che sembra mi stia fissando. Non gli do troppa corda "starà guardando qualcun'altra dietro di me". Non mi considero bella. Le uniche cose passabili che ho sono gli occhi azzuri e i miei bellissimi capelli grigi. Me li sono tinti così perchè... Beh non c'è un vero e proprio motivo. Rebecca continua a sostenere che ai ragazzi non piacciono i capelli grigi, dice che li spaventano. A me però non importa. Sono già stata fregata da quello schifo che chiamano amore e non ho intenzione di ricascarci. Se non inconsapevolmente... Suona la campanella. Tutte mezze tremolanti dal nervoso, ci facciamo trascinare nella scuola dalla massa informe di ragazzi e ragazze più o meno "vecchi". Tutti gli alunni dalla seconda in poi strisciano in classe mentre noi novellini dobbiamo sorbirci lo stesso discorso di "apertura", che è sempre più o meno uguale in tutte le scuole del mondo: "Cari alunni, benvenuti nell'istituto alberghiero. Sono grata a tutti voi studenti per aver fatto di questa scuola la scuola con il più elevato numero di iscritti..." segue un discorso di cui non ho ascoltato una singola parola. Mi giro verso sinistra, sempre alla ricerca di qualche conoscente, ma noto solo Rebecca che, come al solito, parla con un ragazzo. Di solito non mi piacciono i ragazzi che adocchia, ma devo dire che questo non è per niente male: è molto alto, ha un alto ciuffo biondo e un sorriso veramente wow. Per non parlare degli occhi azzurri... "È di minimo un paio di anni più grande di noi" penso. Poi mi giro verso destra e vedo Chiara che ascolta ogni minima parola che la preside dice. Scavalco con lo sguardo la sua testa e noto un gruppo di ragazzi e ragazze più grandi in divisa. Riesco ad impormi di ascoltare almeno le ultime parole del discorso:" Bene, questo è tutto. Lascio la parola al rappresentante d'istituto. Lui e i suoi amici vi raggrupperanno per classi e poi vi seguiranno tutto il giorno per aiutarvi ad orientarvi. Buona giornata a tutti." Poi vedo minimo tre-quattro classi di ragazzi e ragazze salire sulla scalinata da dove la preside era appena scesa. "Ehy, non sembrava quella degli Hunger Games? "e che la fortuna possa sempre essere dalla vostra parte" dico sussurrando in modo che possano sentirmi solo loro due. "Si, ci sarebbe stato bene. Avrebbe fatto un finale di scena!" dice Chiara. Poi, un ragazzo si avvicina all'asta del mirofono e la regola alla sua altezza. "Ma il ragazzo che con cui stavi parlando?" chiedo a Rebecca. Lei mi risponde con un cenno indicando un ciuffo biondo sul palco. Poi noto il ragazzo al microfono...

~Un Giorno In Più~Ashton Irwin~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora