5. La Riunione

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Verso le cinque di sera cominciò ad arrivare gente al casolare. Alle sei ci si stava stretti, ma ci si stava.

A pensare che in quell'unica stanza ci fossero tutti i vertici della Resistenza reggiana, faceva venire a tutti un gran mal di testa. Farran era seduto in fondo, e a fianco c'erano Modena, Lees e gli altri ragazzi della 2nd SAS.

Lees presentava a Farran tutti quelli che non conosceva, ma lui, troppo preso dal piano di attacco messo a punto qualche ora prima, dimenticava le loro facce appena gliene passava un'altra sotto agli occhi.

Nel frattempo, Lees, Modena e pochi altri uomini si alzarono dai loro posti e, verificato che non mancasse più nessuno, si sistemarono al solito tavolo di legno, che in una stanza gremita di gente assumeva tutt'un altro aspetto.

-Io mi chiamo Michael Lees, e sono il comandante di quest'operazione voluta dal SOE. Io e la mia squadra siamo specializzati in operazioni dietro le linee nemiche, e stasera siamo qui perché vogliamo lo stesso che volete voi: smantellare l'organizzazione nazista. Ovviamente non lo posso fare da solo, e non dirò nemmeno che avrò bisogno del vostro aiuto, perché mi servirà molto più di questo; dovremo lavorare, anzi cooperare, l'uno affianco all'altro. Io dirigerò la squadra del SOE, Modena il battaglione dei russi, Farran quello dei paracadutisti inglesi... - E nel frattempo indicava rispettivamente i gruppi e il loro comandante.

-... E i capi della Resistenza locale saranno Don Carlo, a guida delle Fiamme Verdi, il maggiore Barbanera ed il suo gruppo di ribelli. Siamo tanti, e possiamo farcela ad eliminare il nemico traditore. Perché vi dirò una cosa: noi saremo crudeli con i nazisti. Ammazzeremo i nazisti, tortureremo i nazisti. E quando i nazisti andranno a dormire la sera, avranno l'incubo di noi. E ogni volta che chiuderanno gli occhi sentiranno le grida e vedranno i volti dilaniati dei loro compagni dalla punta dei nostri coltelli e dal tacco dei nostri stivali. E allora si pentiranno di tutto il male che hanno causato. [1]

Si alzò un grido di consenso fra i presenti, poi Lees cedette la parola a Farran.

***

[1] Monologo ispirato dal film "Bastardi Senza Gloria", Q. Tarantino, 2009.

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