CAPITOLO 1

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Mi chiamo Ally Smith, ho 16 anni e vivo a Londra. Frequento la London High; sono la migliore della classe e bla bla bla....meglio tralasciare la scuola o arriverete anche voi ad odiarmi. Sì,esatto. A scuola nessuno mi sopporta: credono che sia una ragazza superficiale solo perchè ho buoni voti. E' da tre anni ormai che va avanti questa storia ed ho imparato a non farci più caso. So cosa state pensando : " Beh,la bocca ce l'hai! Parlagli e digli chi sei in realtà!". Magari fosse così facile! Sono sempre stata una ragazza molto timida e per me non è semplice cominciare una conversazione...soprattutto da quando mio padre ha cominciato a lavorare circa 18 ore al giorno: prima adoravo parlare con lui,gli raccontavo tutto,ma ora ovviamente quando torna a casa non ha tempo per me e per mia sorella Cate, di 11 anni. Anche con mia madre ho un ottimo rapporto,ma...con lei è diverso. Ho provato a raccontarle un giorno della mia prima cotta,ma quando  mi avvicinai alla porta della cucina,dove si trovava,mi bloccai;scappai in camera mia e chiusi la porta a chiave,non permettendo a nessuno di entrare...nemmeno a lei che nel frattempo si era preoccupata. Rimasi chiusa in camera per un paio d'ore.
Da quel giorno non ci ho più provato.

Bene,torniamo brevemente alla scuola. I miei genitori non sanno cosa mi accade ogni giorno...loro credono che,per i miei buoni voti, io sia una specie di " mascotte" per il mio liceo. Stronzate. Non sanno che,appena varcata la porta d'ingresso,trovo centinaia di persone che mi fissano e che  mi squadrano dalla testa ai piedi,facendo commenti idioti,come: " No!Ancora lei!" oppure "Ecco...è arrivata RubaVoti". Già, tutti aspettano il liceo per diventare qualcuno...d'importante,però. Io invece sono considerata una sfigata,un figlia di papà, che può permettersi addirittura di comprare la stima degli insegnanti...vi rendete conto di quanto badino solo alle apparenze!? Li odio e fargli cambiare opinione è difficile,direi impossibile...quindi come posso io,una ragazza di 16 anni, riuscirci da sola? Comunque...le prime volte,quando sentivo il modo in cui mi chiamassero,ci restavo male,davvero: arrossivo,abbassavo la testa ed andavo in bagno,dove piangevo fino al suono della campanella,ma,come ho già detto,ora non mi interessa. Quando arrivo la mattina a scuola,infatti,fingo che i loro sorrisi e le loro risatine siano sincere,come quelle che si scambiano due amiche o,meglio, due fidanzatini,e questo mi permette di arrivare in classe felice .Bene,adesso che sapete un po' chi sono,realmente,posso iniziare a raccontarvi la mia giornata.

Stamattina la sveglia è suonata alle sette in punto,come al solito. L'ho spenta delicatamente e cercando di dare al mio volto un'espressione migliore da quella che si ha da appena svegli,ho sorriso,mi sono alzata dal letto e sono andata in bagno,dove mi sono vestita. Ho indossato una paio di jeans,una felpa ed un paio di scarpe da ginnastica. Poi sono andata in cucina,dove mi aspettavano già mia madre e mia sorella;le ho salutate con un cenno della mano ed un gran sorriso e,dopo aver fatto colazione,sono uscita di casa e mi sono recata a scuola. Non è molto lontana da casa mia quindi ci si può arrivare molto facilmente a piedi. Credo di aver camminato più velocemente dell altre volte,perchè sono arrivata alle 07:45 ed è strano,considerando che di solito entro in classe quando la campanella è appena suonata. Sento le solite risatine,ma continuo  a camminare fino alla mia aula, la n°21. Do un respiro profondo prima di entrare,per poi sedermi al mio solito banco,ovviamente in prima fila. Per fare in modo che il tempo che ci separa dall'inizio della lezione passi in fretta, prendo il libro di testo ed inizio a ripetere,fino a quando non vengo disturbata da un ragazzo...

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