I'm in Neverland G͙o͙ T͙a͙e͙ S͙e͙o͙b͙

Capitolo 17° (I'm Not Afraid)

Mi lasciai cadere sul divano.
Chiusi brevemente gli occhi, ripensando a quanto tutto fosse successo velocemente.
La mia mano si posò delicatamente sulla mia fronte.
Feci un piccolo sorriso, poi mi alzai e uscì nuovamente per fare una passeggiata.

Camminavo guardando l'asfalto sotto le mie scarpe.
Arrivai in un vicolo, la mia mano sbattè su un piccolo cartello:
“Cannabis Side”
"Dunque..quel gruppetto di ignoranti si fa chiamare così.." pensai.
Proseguì nel vicolo notando un enorme vasca piena di acqua piovana.

"Ma! AHAHAHA! GUARDA CHI SI RIVEDE!" Urlò un ragazzo.
Spinse il dito sul mio petto facendomi indietreggiare con un piccolo salto.
Alzai lo sguardo.

"..ancora tu eh.." sussurrai alzando lateralmente la testa mentre il mio sguardo era costantemente annoiato.

Lo raggiunse un gruppo di cinque ragazzi, che appena lo videro fermo di fronte a me iniziarono a ridere rumorosamente.

Tutti e sei rimasero a fissarmi con un sorriso beffardo.
"Avanti" dissi.
"Ora siete padroni di fare quel che più vi aggrada di me: picchiarmi, graffiarmi, scaraventarmi a terra, quel che vi pare. No, non avrete paura, spero: siete sei contro uno."

Nella foga del discorso, il mio corpo si irrigidì e i miei occhi fissavo i ragazzi con ardore.
Tutti guardavano il mio gracile corpo mentre parlavo arditamente e li fissavo con estrema sicurezza come se non mi preocupasse minimamente l'idea di affrontarli.

"Che ne facciamo di lui?" chiese uno dei sei.
Il più alto alzò lo sguardo al cielo per poi rispondere:
"..è piuttosto piccoletto..a picchiarlo non ce ne sarebbe alcuna soddisfazione.." si interruppe brevemente per poi ricominciare.
"Nell'acqua."
Mi girai verso la vasca, ma subito dopo le mie braccia vennero avvolte da due paia di mani.

Mi gettarono nell'acqua tenendo premute le mie spalle di modo che l'acqua mi arrivasse al collo.

Dopo poco, mollarono la presa ed io mi ritirai su.

I loro sorrisi beffardi non cessarono per un istante. Mi posizionai davanti a loro.

"Non me ne frega." commentai "Anche se mi obbligate a stare nell'acqua un'altra volta, dieci, venti, cento volte, domani verrò lo stesso e anche dopodomani. Non ho paura di voi!
Se invece verrete voi a bussare alla mia porta, tenete bene a mente che sarò pronto ad accogliervi! NON HO PAURA!" urlai io stanco di tutta la loro violenza; verbale e non.