Ero lì, immobile, su una specie di palco buio e tetro in un teatro cupo e vuoto. Mi guardai attorno. Riuscii a vedere solo catene, milioni e milioni di catene, che avvolgevano i miei arti ed il mio collo. Erano ovunque. Mi sentivo triste, abbattuto, ferito nel profondo del mio cuore, ma non sapevo perchè. Il mio sguardo si posò sulle mie mani, erano piene zeppe di crepe. Mi toccai il viso, anch'esso ricoperto di crepe, le quali si stavano propagando in tutto il mio corpo. Perchè ero lì? Cosa mi stava succedendo? Cosa significavano tutte quelle cose? Misi per un momento da parte le domande, volevo solo scappare da quel posto. Cominciai a dimenarmi, cercai di scappare in tutti i modi, ma qualsiasi cosa facessi, era completamente vana. Ed ogni volta che fallivo nel mio intento, mi sentivo peggio. Sentivo nella mia testa una voce che diceva che non sono in grado, che sono un fallimento totale, che non ce l'avrei mai fatta, e le crepe continuavano ad espandersi, diventando sempre più grandi, sempre più profonde, sempre più dolorose... finchè una di quelle crepe non arrivò dritta nel mio cuore. Poggiai una mano sul mio petto, non riuscii a trattenere le lacrime. M'inginocchiai a terra piangendo, in quell' assoluto silenzio riuscivo a sentire il suono di quelle gocce di tristezza che scendevano come pioggia dai miei occhi, per poi schiantarsi sul pavimento di quella stanza buia e tetra, traboccante di domande e di perchè. Poi vidi una luce, una luce calda che avanzava velocemente verso di me, era lui. Mi abbraccio di colpo, quasi mi prese in braccio, mentre mi baciava dolcemente. Le catene esplosero e si ruppero in mille pezzi e le crepe, anche le più profonde, si chiusero in un momento. Mi asciugò le lacrime e mi strinse a sè come fossi la cosa più preziosa al mondo, e cominciò ad accarezzarmi.
"Va tutto bene"
"Non piangere, ora è tutto finito"
Era un angelo, con delle lucenti ali dorate che gli spuntavano dalla schiena e quella sua voce divina che tanto amavo.
"Non ci sono catene che possano trattenere la tua felicità.
Non ci sono catene che possano tratrenere i tuoi sogni.
Non ci sono catene chepossano trattenere l'amore che provo per te."
Queste furono le ultime parole che sentii prima di risvegliarmi nel mio letto, ancora confuso e spaesato. D'avanti a me c'era ancora l'angelo addormentato, non aveva lucenti ali dorate, ma continuava a stringermi come fossi la cosa più preziosa del mondo, come nel sogno. Lo guardai per qualche istante, poi mi avvicinai di più a lui e posai la testa sul suo petto. Era lui il vero angelo, che aveva veramente spezzato le mie catene e riaggiustato il mio cuore spezzato. Era lui il vero angelo, il mio angelo, Jeon Jungkook.
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The dream -Jinkook-
Short StoryNon è vero che i sogni sono tutti irreali ed insensati, non quello di Kim Seokjin, che lo racconta sulla pagina di un vecchio diario.