100. "Con te, Eds" - One Shot

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Caro Eddie Spaghetti,

sono passati esattamente quattro anni da quando te ne sei andato ed è da esattamente quattro anni che io non vivo più.
Certo, vado avanti, mi sveglio la mattina e vado a lavoro, ma non è più come prima. Non passa giorno in cui tu non occupi i miei pensieri, apparendomi ovunque io mi trovi, ricordandomi che ti ho perso, definitamente.
Ricordo che quel giorno eravamo in procinto di raggiungere Pennywise per tentare di mettere fine una volta per tutte a quell'incubo risvegliatosi dopo quasi trent'anni.
Tu ti fermasti poco prima dell'entrata. Subito i miei occhi sui tuoi, curiosi e allo stesso tempo intristiti.
Non facevo altro che pensare a te e alla tua bellissima donna con cui avevi detto di starti frequentando da quando lo avevi annunciato al ristorante giapponese, poco dopo esserci rincontrati.
"Sapete ragazzi" cominciasti tremolante, come se fossi ancora indeciso su cosa dire "Devo dirvi una cosa. Vi ho mentito"
"Come?" ti domandò dolcemente la voce di Beverly.
"Vi ho mentito, io non sono mai stato con una bellissima donna" ti bloccasti come prendere coraggio "A dire il vero non sono mai stato con nessuno".
Io ti guardai divertito, stavo poer fare una delle mie solite battute fuori luogo per mascherare l'eccitazione ancor più fuori luogo che si faceva strada dentro di me, però venni interrotto immediatamente e fortunatamente dagli altri.
"S-sono vergine" pronunciasti quelle parole imbarazzato, grattandoti nervosamente la nuca. Ed io continuavo a guardarti, chiedendomi se fosse mormale provare determinate emozioni per il proprio migliore amico. Nella mia sono andato a letto con molte, moltisse persone senza però provare niente. Per lo più attrici che si sentivano la madonna scesa in terra.
Senza sentire il battito cardiaco accellerare solo guardando una persona.
Senza sentire le farfalle che ti volano nello stomaco anche solo quando questa ricambia il tuo sguardo.
Semplicemente senza sentire quello che stavo provando in quel secondo.
Con te, Eds.
"Non che non ne avessi avuto l'occasione, ma mi ero fatto una promessa" ti bloccasti e continuasti incertamente e timoroso "Di stare solo con qualcuno che avessi veramente amato" poco dopo il tuo sguardo si posò sul mio, incatenando le nostre iridi e facendomi perdere un battito cardiaco "Ma in tutta la mia vita non ho mai amato nessuno come ho amato voi".
Detto così suonava come un discorso d'addio ed io non ero pronto. Una lacrima minacciava di uscire fuori, ma la trattenni. Non dovevo mostrarmi debole, neanche in quell'occasione.
Alla fine la lacrima scese, bagnandomi la giacca, mentre tu continuavi a guardarmi.
Mi avvicinai insieme agli altri in un abbraccio collettivo, mettendomi il più vicino possibile a te.
Ti accarezzai la testa e ti sorrisi incoraggiante.
Ti dissi semplicemente con lo sguardo che sarebbe andato tutto bene e tu annuisti, poco convinto.
Inutile dire che anche quella volta mi ero sbagliato, come sempre.
Non andò tutto bene.
Ricordo che io, Bill e Ben eravamo distesi e bloccati a terra dalla gigantesca creatura perché avevamo tentato di aiutarci a vicenda, finendo però tutti nella stessa situazione.
Stan era morto, Mike era stato ferito da Henry Bowers e si trovava in ospedale e Bev era paralizzata dalla paura.
C'eri solo tu in quel momento.
Riuscii a vederti a malapena
Prendesti coraggio e ti piazzasti davanti alla belva con il tuo inalatore, mi guardasti triste due secondi per poi spruzzarglielo addosso senza pensarci due volte.
Avrei voluto alzarmi, avrei voluto che uccidesse me al tuo posto, ma niente, sfortunatamente sono ancora qui.
Non ricordo cosa successe dopo, né come riuscimmo a sconfiggere Pennywise, l'unica cosa che ricordo è che mi alzai, non capendo cosa fosse successo.
Il mostro non c'era più ed il tuo inalatore era a terra.
Lo raccolsi e mi avvicinai a te, il mio volto che stava per essere inondato da lacrime salate e trattenute.
Gli altri si avvicinarono e poco dopo eravamo tutti vicino a te in cerchio.
Mi guardavi tenendo a fatica gli occhi aperti con il respiro era pesante.
Tentai di essere scherzoso anche in quel momento per tentare di allentare la tensione dicendoti ancora una volta che sarebbe andato tutto bene e chiamandoti con il simpatico nomignolo che odiavi e con cui da piccolo ti chiamavo sempre: Eddie Spaghetti.
Mi guardasti accennando un sorriso per quella che sapevi sarebbe stata l'ultima volta.
"Richie... te l'ho detto mille volte" pronunciasti con la consapevolezza negli occhi mentre una lacrima ti solcò le guance.
"Non.. chiamarmi Eddie Spaghetti.."
La luce che poco prima splendeva nei tuoi occhio dapprima si scolorì piano piano, poi si spense completamente mentre la forte stretta della tua mano, che nel frattempo avevi poggiato sulla mia si afflievoliva.
Sul tuo volto era dipinta un'espressione di serenità ed un raggiante sorriso si vedeva nelle tue labbra.
Era finito. Tutto. Mi si spezzò il cuore in mille pezzi.
Ti presi in spalla e ti portai in braccio con me, non volevo lasciarti solo.
Bill si offrì di aiutarmi, ma rifiutai.
Volevo portarti io, consapevole che quella sarebbe stata l'ultima volta.
Sai, ti ho dedicato anche un film, spacciandolo per uno comune sull'amicizia.
All'inizio credevo anche io fosse questo.
Non sono più lo stesso da quel giorno, ora sono diverso.
Mi ci sono voluti quattro anni per capire tante piccole cose che avrebbero potuto fare la differenza quando tu eri ancora con me.
Tipo il perché di tutte le sensazioni che si facevano strada dentro di me quando tu mi guardavi, mi parlavi o semplicemente mi sfioravi la mano per sbaglio.
Ma sono stato cieco per tutti questi anni.
È vero che ti accorgi del vero valore di una persona solo quando la perdi ed io ti ho perso.
Ora sono nella mia stanza, consapevole che rimarrò solo fino a quando non ti raggiungerò.
E non ti voglio bene, non ti ho mai voluto bene e mai te ne vorrò.
Perché io ti amo Eds, finalmente l'ho detto.
Ti amo e lo farò sempre, fino alla fine Edward Kasprak e sono stato un coglione a non capirlo prima che fosse troppo tardi.

Per sempre tuo, Rich

*Spazio me*
Lo so, lo so, molto allegra come Ohe Shot per il centesimo capitolo.

Reddie/Stenbrough IN PILLSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora