Prologo

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Strappare la grazia ad un angelo è come pugnalare una persona in modo che essa si dissangui e soffra, prima che la vita lasci per sempre quel corpo, lasciandolo inerme; un angelo però, a differenza degli umani, perde se stesso e la sua purezza.
Gli angeli senza la loro grazia sono costretti a convivere con i sentimenti, ed è questa la loro più grande paura: essi, che possono essere definiti àdiafori,* saranno costretti a provare sentimenti, costretti a cedere ai vizi della carne, sentendo il proprio corpo sgretolarsi sotto il peso dei secoli fino a sentire il cuore fermarsi, ed infine morire, perché umani.
Non è un caso se questa dagli angeli è definita una punizione: il sapere che non riusciranno più ad avere le proprie ali, il diventare umani, creature infime e vergognose che distruggono giorno dopo giorno le cose stupende regalategli da Dio, talvolta rinnegandolo.
A differenza di ciò che crediamo, gli angeli sono visibili anche dalla terra, quando di notte ammiriamo il cielo.
E proprio guardando lì in quel blu infinito possiamo vedere gli angeli rendere le notti meno buglie, infrangendo l'atmosfera terrestre con la loro luce pura.
Forse è proprio la loro purezza e la loro magnificenza anche nella caduta a spingere gli esseri umani ad affidare a queste creature i propri desideri.

\\Belle eh le stelle cadenti? Peccato però che sono angeli che cadono.
E tu nel frattempo esprimi un desiderio e loro si schiantano a terra, idiota...\\



[Adiaforo: In filosofia, per i cinici e gli stoici, di tutti i cosiddetti beni mondani (ricchezze, onori, cariche, ecc.) che il saggio ritiene indifferenti, senza valore alcuno in sé, rispetto all'unico vero bene che è la virtù.]

La rabbia dei caduti.   ~  DESTIEL AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora