POV JIMIN
Yoora- Perché....I-io.... Scusate.-
Velocemente si alzò e se ne andò in camera. Mi alzai dalla sedia e la seguì, stavo per aprire la porta, quando il suo pianto mi bloccò. Si sentivano benissimo i suoi singhiozzi, il suo era un pianto disperato.
Sentire i suoi singhiozzi squarciare il silenzio presente, fece perdere i battiti al mio cuore, mi fece venir voglia di andare da lei, abbracciarla e sussurrandogli dolci frasi.
Rimasi per qualche secondo lì fermo ad ascoltare i suoi singhiozzi, per poi ritornare nella sala, dove tutti gli sguardi puntarono me.
Mamma- Jimin... che ha? Sta bene?-
Io- No. Non sta bene.-
Vidi lo sconforto e la tristezza negli occhi di mia madre, la curiosità mista a preoccupazione negli sguardi del mio amico, di mio fratello e mio padre. Guardai gli occhi di Shin e al loro interno non vi lessi nulla.
Io- Shin.... sai che ha?-
Shin dissentì col capo, ma nemmeno una parola uscì dalle sue labbra. Sospirai distrutto da quella situazione.
Passammo varie ora seduti nella sala, chiedendoci il motivo del comportamento di Yoora, chiedemmo pure al fratello, ma lui non diceva nulla.
Oramai era sera inoltrata, Yoora non era più uscita dalla sua camera. Ero seduto nel mio letto, quando la voce di Yoora iniziò a cantare una canzone.
La sua voce era dolce, ma triste. La canzone che stava cantando era malinconica, triste.
( Immagiate questa canzone, cantata alla madre e non a un amore perduto. Secondo me ha un bellissimo effetto )
Ogni tanto mentre cantava, la sua voce si incrinava a causa delle lacrime.
Sentendo quella triste canzone e la sua voce così malinconica, sento il cuore stringersi.
POV YOORA
Passai tutto il pomeriggio chiusa nella stanza a piangere, non cenai nemmeno nonostante mi avessero chiesto di mangiare qualcosa. Era quansi notte e non sentivo nemmeno un suono provenire da fuori della mia stanza, così lasciai libero sfogo alla canzone che il mio cuore voleva cantare.
Le parole di quella canzone erano azzeccate, non so quante volte la mia voce si incrinava a causa delle lacrime che lentamente scendevano nelle guance per poi cadere a terra.
Dopo che ebbi cantato, i miei occhi si chiusero.
Mi svegliai che ero ancora seduto a terra con la schiena premuta contro la porta. Lentamente mi alzai e mi diressi verso il bagno presente nella stanza, mi guardai allo specchi e cercai di coprire le occhiaie presenti, per gli occhi rossi a causa del pianto non potei fare nulla se non sperare che non si vedessero. lentamente aprì la porta e con estrema lentezza mi diressi verso la sala, in cui regnava il silenzio. La famiglia Park era comodamente seduta nelle sedie e appena mi notarono i loro occhi si riempirono di preoccupazione.
Abbassai la testa sentendomi in colpa per via del mio comportamento di ieri sera.
Signora- Piccola mia, va meglio?-
Alzai la testa sorpresa. Nessuno mi aveva mia chiesto se andava meglio. Se avrei usato questo comportamento con mio padre, di sicuro mi avrebbe picchiato.
I miei occhi si fecero nuovamente lucidi. Ebbi solamente il tempo di vedere la mamma di Jimin alzarsi e venirmi incontro, che poi scoppiai nuovamente in un pianto disperato. Mi lascai scivolare a terra, la mamma di Jimin si inginocchiò davanti a me mi circondò con le sue esili braccia, rinchiudendomi in un dolce e confortevole abbraccio.
MammaJimin- Yoora, piccola mia.... se vuoi parlarne noi siamo qui, Che tu voglia dirlo a me, a mio marito a JiHyun o a Jimin non fa nulla... ma basta che ti liberi il cuore. Il tuo cuore sta sopportando tanti pesi, con il passare del tempo... resterai paralizzata. Le tue lacrime voglio raccontare la tua storia, ma il tuo cuore le blocca.-
Io- I-io.... Non ci riesco....-
MammaJimin- Non preoccuparti cara, non devi parlarne ora. Quando sarai pronta noi saremo qui.-
La mamma di Jimin mi fece alzare dal pavimento e mi fece sedere vicino a lei, per tutta la durata del pranzo mi tenne la mano, accarezzandola lentamente, mi rivolgeva sguardi apprensivi e tristi, ma alla fine finiva col sorridere.
La giornata passò velocemente, Jimin mi disse che Shin era a casa di Jungkook, e che quando volevo vederlo mi bastava dirlo e mi avrebbero portato.
La notte diede il cambio al sole, tutti in casa Park dormivano. Solamente io ero sveglia. Delle goccioline di sudore imperlavano la mia fronte, il mio respiro si era accorciato e la paura era impressa nei miei occhi.
Gli incubi mi tormentarono per tutta la notte. Ogni volta che chiudevo gli occhi la scena di mio padre che mi dava uno schiaffo nella stanza mortuaria dell'ospedale, dove il corpo inerme e privo di vita di mia madre era adagiato su un lettino.
Ricordo di come le lacrime colavano nel mio volto, di come il senso di colpa mi divorava.
Mi alzai dal letto che erano le 5 di mattina, mi cambiai e andai in salotto, dove nessuno era presente. Mi sedetti nel divano e lasciai che i miei occhi si chiudessero, ma li riaprì appena vidi nuovamente la mano di mio padre schiantarsi contro la mia guancia.
Con uno scatto mi alzai dal divano, appena sentì qualcosa toccarmi la spalla mi girai e lentamente mi calmai appena vidi Jimin davanti a me.
Jimin- Yoora... che hai?-
Io- Nulla di che.... ho solo degli incubi.-
Jimin- Incubi che ti portano a restare sveglia la notte e a spaventarti a un qualsiasi movimento?-
Abbassai la testa, sentendomi in colpa. La voglia di raccontargli tutto era alta, ma non potevo permettermi di perdere anche lui. oramai avevo capito che a Jimin ci tenevo, non so se come amico o qualcosa di più, ma sentivo i miei sentimenti crescere man mano che i minuti passavano.
Io- Hai ragione. Il mio comportamento non è normale.... ma... non voglio perderti-
Jimin- Yoora, non mi perderai.-
Io- Ho paura....-
Jimin mi alzò il viso con una mano e si avvicinò a me, per la paura chiusi gli occhi, ma li riaprì quando sentì qualcosa di morbido e dolce poggiato sulle mie labbra. Appena aprì gli occhi mi ritrovai il volto di Jimin che era attaccato al mio, le sue labbra premono sulle mie, i suoi occhi chiusi, le sue ciglia lunghe, i suoi capelli biondi che gli ricadono spettinati sul dolce viso.
A quella vista il mio cuore batte velocemente, Le mie goti vanno in fiamme.
Dopo esserci staccati Jimin mi guarda negli occhi e sorride, mi prende la mano e la tiene stretta tra le sue.
Jimin- Preparati, più tardi andiamo a fare compere che domani mattina partiamo! Andiamo in vacanza!-
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La mia piccola principessa ~Park Jimin~ Bts~
FanficYoora. Una dolce ragazza, con un brutto passato alle spalle e un futuro incerto. E talmente matura da prendersi cura di suo fratello maggiore di 29 anni, che alla tenera età una malattia lo colpì, rendendolo un ritardo mentale. Park Jimin. Un raga...