"Caro diario,
è l'ennesima volta che sogno QUEL santissimo momento, quegli attimi che mi hanno fatto innamorare della persona sbagliata. Ma non perché è un criminale o quant'altro. È mio fratello. Fratellastro, per la precisione. Ma per essere ancora precisi, se mio padre viene a scoprire che la sua dolce figliola è innamorata da star male del figlio di sua moglie, non so cosa possa farmi.
Diario, sono mesi che vado avanti così e sinceramente non ce la faccio più. Non è bello andare a fare colazione e vedersi il proprio fratellastro davanti mentre prende il latte in tutta la sua bellezza e senza maglia che ti fa l'occhiolino. Poi manda definitivamente a puttane tutto il mio equilibrio, dico davvero. Ti pare normale che con i suoi amici deve fare il protettivo mentre a casa diventa lo stronzo di turno, che non ti si fila di pezza e che ti tratta come se fossi la sua sgualdrina? Solo perché è maggiorenne e più grande di me, di quattro anni, non vuol dire che si deve comportare così. Se poi invece osservi il modo di fare delle sue sorelle ti fermi a pensare e ti domandi: "ma davvero sono fratelli di sangue? a me non pare". Provengono da due mondi diversi ma purtroppo, per me, sono stati sfornati dalla testa "pancia".
Mi sento una ragazzina a scriverti così ma è l'unico modo per sfogarmi. Poi lui è dannatamente perfetto, diamine. Cazzo, sono le già le sei e mezza e fra un'ora e mezza dobbiamo andare a cena, tutta la famiglia più gli amici. E sai cosa significa questo? Più di quindici persone e come ben sai ODIO LA CONFUSIONE anche se con quel cretino nemmeno a casa si può stare tranquilli. Ma il fatto è che ci sono anche gli altri ragazzi con i loro genitori e sorelle e/o fratelli. Tra loro si salva solo Zayn. Che ovviamente sai chi è. Deve essere fatto santo quel ragazzo per sopportare una migliore amica come me. Va beh, senti.. Io vado che mi devo andare a lavare e prima che quel citrullo mi rubi la doccia, corro. Un bacio.
Beth."
Chiusi il diario pronta a sbraitare contro quel rinco... rincretinito (?) del mio fratellastro che mi rubò il bagno da dove era appena uscita Fizzy con un ammasso di ricci indomabili ma allo stesso tempo belli. Venne verso di me e mi chiese «Già sai cosa metterti?» «No ma penso il vestito bianco con la giacca nera, scarpe alte e coroncina di fiori tra i capelli, che sicuramente lascerò sciolti e mossi» dissi buttandomi sul letto singolo presente in quella camera (che era mia, di Lottie e Fizzy). «Ecco grazie, così mandi a quel paese la mia autostima» disse mettendo il broncio e incrociando le braccia al petto come le gemelle. «Perché dovrei? tu sei bellissima e lo sai meglio di me» le risposi accarezzandole il viso «Tu dici cosi ma a Niall non piacerò mai» imprecò sedendosi a gambe incrociate sul letto matrimoniale posto di fianco al mio. «E io non piacerò mai ad Harry!» disse Lottie entrando come una furia con tre vestiti diversi in mano. «SOS. Qui problemi di cuore.» dissi ghignando. «Tu ci ridi» mi gelò Lottie «Ragazze ma loro hanno vent'anni e voi? Voi ne avete rispettivamente 12 e 14. Non siete un po' piccoline per loro? Forse in un futuro..» e lasciai la frase in sospeso. Fizzy, la più piccola, si convinse che era una cotta passeggera, una di quelle cotte che si prendono da piccole perché cresci a contatto con i migliori amici di tuo fratello mentre Lottie si intestardì ancora di più. Che male c'era lasciarle vivere la sua cotta? Io ci sarei sempre stata. Mentre osservavo Lottie scegliere il vestito, sentii la chiave del bagno girare, presi al volo l'accappatoio e l'intimo messo ai piedi del letto e corsi nel corridoio dove vidi Louis (ebbene si, è lui il fratellastro rincretinito se non si era capito) passare con un asciugamano in vita; e appena lo vidi fu come un attimo, i suoi occhi incatenati ai miei e un occhiolino la cui spettatrice ero solo io. Il mio cuore perse uno, due, tre battiti e nel mentre continuavo a fissare dalla sua parte, non mi accorsi che era sparito come non mi accorsi di mio padre che uscì dalla stanza di fronte mentre smanettava con il suo nuovo smartphone e imprecava cose senza senso «BETH!» mi urlò «EH?! Eccomi sono qui, dimmi tutto» mi guardò dalla testa ai piedi, riguardò il telefono e poi di nuovo me «Sono le sette meno dieci, non credi che sia ora di prepararti? conoscendo le tue tempistiche, se cominci ora finirai in tempo» risi e dissi «Si papà, stavo andando a lavarmi in effetti» «Ecco muoviti» e mi sorpassò ma si fermò poco dopo«Ah Beth» «Si papà?» «Vestiti decentemente per favore, almeno stasera» non feci in tempo a rispondere che una voce dietro alle mie spalle lo fece al posto mio «George ma cosa ti aspetti da tua figlia? Sai che non lo farà mai» e mi cinse le spalle con un braccio. Mio padre lo guardò e poi fissò me che, con finto disgusto, tolsi il suo braccio dal mio corpo «Vedremo Tomlinson, vedremo» gli risposi dirigendomi nel bagno accompagnata dall'urlo di mio padre «BETH, PER FAVORE! MI RACCOMANDO!»