Capitolo 13

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-Per Godric, Rose! Non puoi essere così disordinata! -
Erano le 7:30 del mattino e Dominique Weasley mi stava urlando contro da almeno mezz' ora, senza che io la ascoltassi minimamente. Dopotutto era mattina e di mattina il mio unico pensiero era la colazione, ma purtroppo quel giorno la mia amica bionda mi aveva costretta a rimanere in camera a preparare la valigia solo perché quel giorno saremmo partite per tornare a casa.
-Mi spieghi cosa te ne fai di un bikini a dicembre? - domandai a mia cugina, la quale stava riempiendo la sua valigia di ogni singolo indumento che si trovava nel suo armadio, il che era da considerarsi un' impresa impossibile, dato che aveva più vestiti lei che un negozio d' abiti. La osservai mentre afferrava i vestiti dall' armadio, li piegava accuratamente e poi li riponeva con cura dentro la valigia. Mi piaceva osservare mia cugina, aveva nei suoi movimenti un qualcosa di delicato ma deciso allo stesso tempo e tutte le volte che si spostava lo faceva con una sicurezza in sé stessa che a volte la invidiavo. Era sicura di sé, sempre, indipendentemente da cosa facesse, per questo la stimavo molto. Ad un certo punto si voltò verso di me e mi disse:- Hai intenzione di buttare le cose a caso in valigia come ogni anno? - io annuii in risposta, poi afferrai dei libri dal comodino e li buttai nella mia valigia, ingrandita con un incantesimo estensivo irriconoscibile, in modo da farci stare tutto senza dover per forza riporre le mie cose ordinatamente. Non ero un' appassionata dell' ordine, soprattutto quando c' erano da preparare i bagagli, perché mi stufavo in fretta e finivo con il buttare alla rinfusa tutto ciò che mi capitava davanti.
Ad un certo punto, mentre mi stavo mangiando delle Gelatine tutti i gusti +1 buttando roba a caso nella valigia, Albus spalancò la porta della nostra camera con aria teatrale, si lanciò sul primo letto che gli capitò a tiro e mormorò da finto affranto: - Oh ragazze, che vita difficile. Sapete, sono arrivate due nuove ragazze a scuola, due gemelle, sono di Serpeverde e Gridondoro, e si chiamano Jane e Sophie. Sono entrambe molto carine, capelli lunghi e scuri e occhi color nocciola, ma caratterialmente sono completamente diverse. Jane è scaltra, ambiziosa e determinata, mentre Sophie è gentile, orgogliosa e temeraria. Il problema è che non so quale invitare ad uscire per prima! Voi potreste aiutarmi?- Io scattai in piedi e cominciai uno di quei discorsi che sapevo si sarebbe ricordato per tutta la vita:- Ma di un po', ti sei per caso bevuto il cervello?! Sappiamo tutti benissimo che ti piace Lydia da 2 anni e tu, piuttosto che andare da lei a confessarle tutto, ti sei fatto mezza Hogwarts! Ed ora sono arrivate due ragazze nuove e tu pensi subito a quale farti prima! Sei diventato cretino? - Lui mi guardò sbigottito e poi rispose : - Senti, Rose, io non sarò mai il ragazzo giusto per Lydia. Lei è dolce, gentile, intelligente e coraggiosa, mentre io sono... bè sono soltanto io.- Lo fissai come se fosse un animale con il cervello grosso come una noce e poi ribattei:- Tu sei perfetto per Lydia! E poi lei è cotta di te, si vede lontano un miglio. Dammi retta per una volta, Al, vai a parlarle e ti prometto che non te ne pentirai.- sorrisi, nel tentativo di incoraggialo, ma il risultato fu più penoso di quanto avessi immaginato. Lui, però, parve comprendere e mi sorrise a sua volta. - A proposito di Lydia...- continuai- l' ho invitata a passare il Natale con noi quest' anno. Che ve ne pare? - Dominique annuì convinta, mentre Albus per poco non si strozzó con una caramella che aveva rubato dalla mia scatola. Gli picchiai la schiena con la mano, per non farlo soffocare e poi lui mi chiese, tra un colpo di tosse e l' altro:- Tu hai fatto cosa?! - io gli sorrisi colpevole e poi aggiunsi:- Hai capito bene cuginetto. Ora vai a preparare le tue cose che fra poco si torna a casa! - Lo sospinsi fuori dalla stanza e, una volta uscito, chiusi la porta alle mie spalle. Poi tornai a finire di preparare il mio baule.
Un' ora più tardi, ci trovavamo tutti sul binario, in attesa che arrivasse il treno. Faceva freddissimo e io avevo in dosso almeno 5 maglioni e 3 sciarpe, eppure tremavo come una foglia. Finalmente il treno con la locomotiva scarlattina arrivò e dopo aver caricato a bordo i nostri bauli e le gabbie degli animali, partimmo in direzione delle nostre case.

***

-Qualcosa dal carrello cari? - la Signora del carrello si affacció al nostro scompartimento con il suo solito fare gentile, io afferrai un po' di galeoni e mi comprai qualche dolce. Tutta la famiglia Weasley più Lydia e, sfortunatamente, Malfoy era nel mio stesso scompartimento, quindi il risultato era un ammasso di persone chiassose e confusionarie. Per raggiungere il carrello dovetti spingere Louis, atterrare Roxanne, tirare una gomitata a Fred e un calcio a James. Quando si trattava di cibo, io dovevo essere la prima da arrivare, anche a costo di tramortire mezza famiglia. Dopo aver comprato tutto l' occorrente, me ne tornai al mio posto trotterellando felice, ma appena arrivai notai che il mio posto era stato occupato. Malfoy era bellamente svaccato dove un attimo prima c' ero io, noncurante del fatto che quello prima fosse il mio posto. - Malfoy, alzati immediatamente - gli ordinai. Era passato un mese dalla nostra litigata e quelle erano le prime parole che ci rivolgevamo da quella sera. Lui alzò sguardo e per un momento mi sentii felice del fatto che lui avesse alzato e non abbassato lo sguardo per osservarmi, ma appena aprí bocca tutta la mia felicità svaní com' era venuta. - Tu non mi dici cosa fare, Weasley e io non ho intenzione di alzarmi da qui. - Aveva negli occhi uno sguardo duro e impenetrabile, segno che tra di noi c' era ancora dell' odio. Personalmente, lo odiavo più di chiunque altro e la mia idea non sarebbe mai cambiata, e il fatto che lui ricambiasse il sentimento non mi faceva né caldo né freddo, ma non poteva rivolgersi così a me, dopo un mese di assoluto silenzio. Inarcai le sopracciglia, stupita del fatto che lui avesse anche solo provato a dire una cosa del genere. Nella stanza era piombato il silenzio e tutti osservavano la scena trattenendo il fiato. Sapevano bene che sarei scoppiata da un momento all'altro, ma nessuno sembrava intenzionato ad assistere. - Rosie, vieni al mio posto, tranquilla, io mi siedo a terra. - mi disse Albus nel tentativo di calmarmi ma io feci un gesto con la mano in sua direzione, segno che non volevo altro posto se non quello. Osservati Malfoy con gli occhi semi chiusi e poi domandai:- Non ho capito bene, Malfoy. Cosa hai detto? - Lui si mise più dritto e ripeté: - Ho detto che non prendo ordini da te Weasley e che... - ma non gli lasciai il tempo di finire. Sfilai dalla tasca la mia bacchetta e in meno di un secondo lo schiantai. Poi mi spostai più lateralmente, diedi una spinta al corpo inerme del ragazzo che cadde rovinosamente a terra, con il naso proprio sul pavimento. Probabilmente se lo era rotto di nuovo, ma non mi importava proprio per niente. Gli afferrai un piede e cominciai a trascinarlo fuori dallo scompartimento, in direzione del bagno più vicino. Quando arrivai a destinazione, lo lasciai tramortito sul pavimento sporco e chiusi la porta. La prossima volta ci avrebbe pensato due volte prima di contraddire Rose Weasley. Mentre rientravo nello scompartimento tutti mi fissarono con un barlume di terrore negli occhi, ma appena mi videro saltellare allegra tornarono alle loro faccende. Mi sedetti al mio posto e mi godetti il resto del viaggio fino a casa.

So bad , So good - Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora