Ho voluto scrivere i nomi in giapponese:
Akio (Fudou): Caleb Stonewall
Kidou (Yuuto): Jude Sharp
Genda: Joseph King
Sakuma (Jirou): David SamfordErano passati ormai anni dal Football Frontier International, e uscì come vincitore l'Inazuma Japan.
Ma purtroppo, dopo quell'emozionante vittoria, la squadra si dovette scogliere, avendo ormai finito le scuole medie.
Passarono anni, da quell'evento.
E il rasta ci rifletteva tuttora, nonostante il tempo passato.
Ma non pensava solo a ciò che era successo, ma bensì a qualcuno.
Eh già, pensava proprio a colui che pensava fosse un 'traditore', qualcuno che doveva arrivare anche sul punto da odiare: Akio Fudou. E invece, se lo ritrovò come buon compagno di squadra.
Ma egli non pensava solo questo del suo 'compagno'.
Ormai gli piaceva da un bel po', e poco dopo la fine del FFI se ne rese conto definitivamente.
Ma purtroppo, non sapeva se sarebbe stato ricambiato o meno, e poi, non si vedevano da molto tempo, l'ormai 'signore' Fudou non avrebbe mai pensato al rasta per così tanto tempo.
Era ormai arrivato il giorno, l'anniversario della loro vittoria.
Come gli anni scorsi, si sarebbe dovuta organizzare qualche festa per ricordare quel momento, ma quell'anno non si fece nulla: alcuni impegnati per lavoro, altri con la famiglia, e via dicendo.
Avrebbe voluto passare il tempo con loro... e rivederlo, rivedere il volto di Akio che ormai non era quasi privo di capelli, ma bensì il contrario.
Ma poi, qualcosa lo fece diventare felice, facendolo quasi sorridere.
Una telefonata, una semplice telefonata gli aveva donato questi sentimenti.
Ma non solo quello, l'origine di ciò che stava provando in quel momento proveniva da colui che aveva incominciato quella chiamata: Fudou Akio.
Prese il telefono, tremante per l'imbarazzo, e rispose.
« F-Fudou... san? »
« Eddai, Kidou, smettila con queste formalità, chiamami Akio! Beh... Comunque, ti ho chiamato per chiederti se saresti venuto stasera, alla festa... »
Festa? Il rasta sapeva che non ci sarebbe stato nulla.
« Ma quale festa...? »
« Parlo della nostra vittoria al FFI, idiota! L'appuntamento è alle cinque al parco, e non fare ritardo! »
Chiuse velocemente la chiamata.
L'ormai ''capelluto'' sembrava alquanto irritato.
Ma Kidou era contento, lo avrebbe rincontrato e avrebbe rivisto i suoi ex compagni di squadra.
Erano le tre e mezza di pomeriggio, di un fresco giorno d'estate nonostante la stagione.
Egli si vestì di scatto nonostante l'orario, era suo solito preparare tutto in anticipo e arrivare prima del solito all'appuntamento richiesto.Dopo qualche ora...
Erano le quattro e quarantacinque, ormai era pronto.
Indossò i suoi soliti vestiti: una bianca camicia insieme ad una cravatta rossa, ed infine dei jeans.
Uscì da casa sua, e si incamminò verso il luogo richiesto dall'irritato ragazzo.Arrivò cinque minuti prima dell'orario prestabilito da Fudou.
Aspettò altri quindici minuti, per poi successivamente osservare l'orario: erano le cinque e dieci minuti, il ché stava a significare che l'ex compagno era in ritardo.
Dopo che passarono altri cinque minuti, finalmente arrivò: aveva una semplice maglia a maniche corte nera a strisce bianche, e un jeans.
« Eccoti, finalmente, Kidou! »
Disse Fudou, attorcigliandosi i capelli del suo codino di media dimensione.
« Veramente sei tu che hai tardato, io sono arrivato persino in anticipo. »
Precisò Yuuto, per poi ricevere un rimprovero da colui che iniziò la conversazione.
« Sì sì, come dici tu. Comunque, sediamoci pure qui. »
Indicò con lo sguardo una panchina vuota, e i due si sedettero.Gli occhi di Akio si illuminarono. Era da anni che aveva frainteso, pensava di non avere possibilità con l'ex regista.
« Quindi... tu sei... »
« Esatto, sono single. E invece, a te come procede la tua vita, stai con qualcuna, suppongo. »
« Qualcuna... Mh, no, anch'io non ho nessuno. »
Kidou si sorprese dall'affermazione del castano, avrebbe potuto avere qualche chance?
Probabilmente.
Dalla bocca di Yuuto si udì un singhiozzo, stava per piangere per l'emozione, ma cercò di resistere e di smettere subito.
« Kidou... Qualcosa non va? »
Nonostante il menefreghismo che utilizzava negli anni scorsi, quando ancora giocavano a calcio insieme, questa volta era preoccupato, decisamente.
« N-Nulla, nulla, Fudou... »
« Quando ti deciderai di togliere gli occhiali che nemmeno ti servono e farai vedere al mondo intero i tuoi spettacolari occhi, scemo? »
Gli tolse delicatamente gli occhiali con il vetro color verde lime, facendo rivelare i suoi occhi color rosso, quasi tendenti al bordeaux, che però in quel momento erano pieni di lacrime.
« F-Fudou... »
« Kidou... Non piangere, su. »
Gli asciugò le lacrime con le mani e lo strinse a sé, facendolo però ricominciare a piangere.
« Uff... »
Gli diede un debole bacio sulla testa, poco evidente, e il rasta arrossì di colpo, diventando quasi un pomodoro, alimento che, a quanto pare, Akio odiava, ma quest'ultimo non fece molto caso a ciò.
Se ne accorse dopo qualche minuto che la sua maglia si era bagnata, e che colui che stava piangendo era ancora più rosso di prima.
« Kidou, devo dirti una cosa importante. In realtà... »
Il diretto interessato si coprì gli occhi per via dell'imbarazzo.
« Mh... Niente, Kidou, fa niente. »
Erano le sei, i due erano rimasti su quella panchina.
« E adesso, che si fa, Fudou? »
« Ehm... S-Stiamo aspettando gli altri, no? »
« Mh... Va bene. »
Passò un altra mezz'ora.
Ormai al parco erano rimasti solo loro due, e nessuno degli altri ex compagni dell'Inazuma venne.
Solo due, soli.
« Fudou, voglio dirti una cosa, prima che vengano gli altri... »
« Prima... che vengano gli altri, e-eh? »
« Sì... Tu... »
Fudou prese per il colletto della camicia Kidou e lo baciò, entrambi erano imbarazzati e rossi in viso.
« C-Ciò... c-cosa significa?! »
« Vuol dire che ... anche tu mi piaci molto, Kidou. Era questo... che volevi dire, vero? »
«M-Mh... Sì, mi piaci molto, Akio. »
Lo aveva finalmente chiamato per nome, il ché lo imbarazzò molto più di prima.
« E a-adesso... Andiamo, Kidou. »
« Mh? E dove? »
« Da qualche parte, qui mi annoio.
»
« E gli altri? »
« Beh, veramente... »
« COSA?! ERA TUTTO UNO SCHERZO?! »
« Esatto... era una scusa per dirti ciò che provavo per te, ed ha funzionato! »
Disse all'inizio imbarazzato, per poi ridacchiare.
« Una scusa per dirmi... ciò che provi... A-Akio, che dolce, non è da te!! »
Stava per ricominciare a piangere, ma venne interrotto dal ragazzo.
« Se piangi, piango anch'io. »
E si baciarono, entrambi con le lacrime che scendevano pian piano sul volto.
« Siamo ancora in tempo, questa giornata non è ancora finita. »
« In tempo per cosa? »
« Per concludere questa giornata, noi due, insieme. Abbiamo ancora tempo. »
Disse, dolcemente, e i due osservarono il cielo, felici.« Andiamo, Kidou. »
« Sì, Akio. »
E i due camminarono assieme verso qualche meta inprecisa, insieme.
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« come una volta : fdkd day »
Short Story« speciale per il fdkd day (14.08) in ritardo ;; »