Rumore E Suono

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Mentre camminiamo sul vialetto, cercando di evitare bottiglie di vetro rotte, bicchieri di plastica e pozzanghere di birra (almeno credo sia birra...), vediamo una ragazza sulla finestra, schiacciata contro il vetro. Dietro di lei c'è un ragazzo, di cui non si vede la faccia. Appena ci nota, si gira verso quello che suppongo fosse il suo fidanzato, lo ferma e chiude le tende. -Ma...hai visto?-chiede Alexia.
-Certo; quella è la puttana della scuola. Si è fatta tutti i prof, e probabilmente anche il preside- rispondo sprezzante.
Mi fa schifo. La trovo un insulto alla donna. Perché deve comportarsi così? Non ha senso!
Guardo il mio vestito. Ugh...continuo a pentirmi. Non avrei dovuto dare retta ad Alexia. Le voglio bene, ovvio, ma ha dei gusti un po'...corti.
Prima di conoscerla vestito maglioni e felpe enormi, rovinate dal tempo. I jeans non erano mai attillati e le magliette non dovevano evidenziare le curve. Era tutto un 'nasconditi' prima di lei. Avevo paura di diventare come mia zia, quindi cercavo di essere il suo contrario.
-Dai, entriamo- dico, tornando alla realtà.
Apro la porta e...il caos. Puzza di birra ovunque, anche tequila. Cubiste che ballano su delle casse enormi e un DJ bravissimo. Lo noto appena entro, il DJ. La musica non è un rumore. E un suono. Rumore e suono sono cose diverse. E questo suono mi piace. Lui ha una maschera fantastica. Lo adoro. Alla mia destra cè la cucina. Vedo del punch e qualche dolce. Mi giro per dire ad Alexia che ci sono i suoi dolci preferiti, al cioccolato bianco, ma non la vedo. L'ho persa in mezzo alla folla. Fantastico. Cammino in mezzo a quel casino senza capire bene dove sto andando, poi sento qualcuno strattonarmi il braccio.

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