✝psychiatrist✝

2K 75 116
                                    

VORREI SPECIFICARE CHE: questa storia è di almeno quattro anni fa, ero piccola e scrivevo di merda, ma non ho voglia di modificarla perché è un ricordo, quindi non mi correggete la grammatica, thanks~

e se vivete situazioni simili a quelle che descrivo non vi trattenete dal scrivermi in priv, sarò più che felice di dare una mano💗

°tornare a sentire qualcosa°

11 settembre:

Oggi è il primo giorno di 3° media, e Izuku si svegliò verso le 5.13, svegliato tanto per dire, era stato sveglio quasi tutta la notte.

All'età di 11 scoprì di avere una "malattia" chiamata sindrome di Cotard, questa sindrome conosciuta anche come "sindrome dei cadaveri che camminano", porta la persona a credere di essere morta, di non esistere più oppure di aver perso degli organi interni.
Di solito chi soffre di questa patologia nega di esistere.
Le persone con la sindrome di Cotard iniziano gradualmente a ritirarsi dalla vita sociale.
In pratica a 11 smise di percepirsi come vivo, era piuttosto asociale e tutto nello stesso periodo in cui scoprì che non gli piacevano le ragazze.

Va da un psichiatra, e quest'anno sarà l'ultimo in cui andrà, essendo quasi guarito.
O almeno era così che sperava, invece no, dovrà andare ancora per 4 anni da una ragazza di 35 anni, che lo aiuterà per quanto riguarda la sua seconda sindrome.
Non sa che nome darle, perché è uno dei primi ad esserne affetto, ma lo spiegherò in poche parole: i suoi occhi cambiano colore in base all'emozione provata in quel momento, e possono diventare anche di colori non naturali.
diversi dottori l'hanno medicato ma la descrizione più precisa di ciò che gli succedeva fu uno di questi che gli disse che gli ricordava le persone a cui cambiavano per via del tempo, ma a quanto pare andavano a "ritmo" del suo cervello, e i colori innaturali erano delle specie di riflessi che si creavano per via del sangue all'interno della cornea.

[...]

arrivarono a terza ora, e io vado in bagno, ma come al solito li incontro, si ho anche dei bulli personali, come se già non mi facessi schifo da solo.
I miei bulli sono tre in tutto, un ragazzino dai capelli neri di nome Dabi, poi c'è un ragazzo dai capelli biancastri/azzurri di nome Shigaraki Tomura e in fine un ragazzino con i capelli nocciola lunghi, che si fa soprannominare Magne.
Voi vi chiederete perché non vado a dirlo al preside se sai i loro nomi, perché non mi interessa,semplice.
Comincia Dabi, buttandomi al muro, ed avvicinandosi sempre di più a me,finché non mi da una ginocchiata alla pancia, e io mi accascio a terra, arriva poi il turno di Tomura, che da quel che so io è fidanzato con Dabi, e mi prende per i capelli alzandomi la testa, e dandomi due cazzotti, e in fine arriva il turno di Magne, che mi fa sedere con la schiena a muro, e le gambe aperte, e mi da un calcio tra le gambe, si, propio li, però per evitare che io urli dal dolore mi ha tappato la bocca.
Se ne vanno dopo aver finito, e mi lasciano solo in bagno.
Torno in classe, e nessuno ovviamente si accorge di me, così torno a posto con ancora dei lividi in viso.

[...]

È finita la scuola, o anche chiamata carcere, e torno a casa
"Izuku tesoro preparati che andiamo da Mitsuki, ok?"
"Si, ma chi è Mitsuki?"
"La nuova..."
"Se è la terapista dillo, ormai sono abituato, dopo 2 anni" le dico io per poi salire in camera, togliermi l'uniforme, e mettermi i miei vestiti.
Prendo un jeans Skinny nero, poi una maglietta a maniche lunghe con righe nere e bianche, sopra essa metto una maglietta nera dei Nirvana a maniche corte, in fine, metto le mie converse nere, e scendo in cucina dove mia madre mi aspetta.
"Izuku ricordami che devo passare al super mercato"
"Perché?"
"Per comprarti la tinta verde, che si vede un po la ricrescita marroncina"
"Ah vero, grazie"

[...]

Arriviamo davanti a un portone di una casa
"Mamma ma perché siamo davanti al portone di una casa, e non di uno studio?"
"Perché la signora lavora in casa"
"Ah, ok"
Detto questo suono al campanello, e sento delle urla
"Katsuki apri!"
"Che palle!"
"APRI!"
"Tsk"
E a quel punto vedo un ragazzo poco più alto di me aprire la porta.
I suoi capelli sono biondi, la sua pelle è molto chiara, i suoi occhi rossi, saranno sicuramente lenti.
Per quanto riguardo i suoi vestiti ha dei pantaloncini che arrivano al ginocchio di jeans, una maglietta blu scuro, e infine delle converse dello stesso colore della maglia.
Mi guarda dall'Alto al basso
"Mamma, è arrivata la signora midoriya" dice lui scostandosi per farci entrare
"Izuku io vado, a dopo"
"Aspetta, la tinta, ricordatela"
"Che tonalità di verde?"
"La 4" le dico salutandola, per poi entrare in quella casa a me sconosciuta.
Arriva una signora con la stessa capigliatura uguale a quella del ragazzo.
"Piacere, io sono Mitsuki Bakugou" dice porgendomi una mano, e con l'altra da uno schiaffo sulla nuca al ragazzo
"Io sono Katsuki...il suo coso"
"Figlio, intendeva figlio" dice lei sorridendo
"Ok, puoi sederti li sulla poltrona" mi dice gentilmente, mentre lei si siede sul divano davanti ad essa
"Ti dà fastidio se Katsuki rimane?" Mi chiede lei, in realtà all'inizio si, ma non essendo a casa mia ho scosso la testa.
"Allora Izuku hai sofferto della sindrome di Cotard, giusto?"
"Si"
"E di depressione"
"Si..."
A quella mia risposta vidi Katsuki, penso si chiami, cominciare a guardarmi interessato.
"A che età hai scoperto di questa tua sindrome?"
"Verso gli undici anni"
"Lo stesso per la depressione?"
"...si"
"Hai scoperto qualcos'altro durante questo periodo?"
"..."
"Tranquillo, tutto quello che tu dici qui rimarrà tra noi due...Oh, e Katsuki"
"Ecco...ho scoperto di essere...omosessuale, ma non è una malattia, spero" dico abbassando il capo

"No tranquillo, non è una malattia" dice lei ridacchiando
"Come l'hai scoperto?" Chiede improvvisamente Katsuki che sembra essersi interessato alla questione.

"Un ragazzo della mia scuola, Shinsou, siamo stati insieme per 2 settimane, ma poi mi ha lasciato, per una mia amica, Uraraka"

"Che stronzo" non so perché, ma questo commento di Katsuki mi fece sorridere, un sorriso vero, e non finto come li faccio di solito
"Allora Izuku, ritornando A noi, hai mai provato il suicidio?"
A quelle sue parole mi congelo
"Qualche volta, ma non im-"
Non mi fece finire
"A me puoi dirlo, in fondo sei venuto qui anche per sfogarti" a quelle sue parole mi tranquillizzo, e comincio a raccontare
"La prima volta a 11 anni, andando avanti ho cercato di farlo altre 4 volte"
"E cosa ti ha fermato?" Mi chiede lei
"..."
"Su" mi dice con un sorriso accogliente
"L'ultima volta che ci ho provato, quest'estate, sono riuscito a buttarmi, ma invece di morire ho perso tutto il mese di Agosto"
"In che senso "perso"?"
"Che ho dimenticato tutto ciò che avevo fatto quel mese" a quelle mie parole ci fu un'attimo di silenzio.
"Ok"disse la donna "io vado un secondo nel mio studio, e torno, tu intanto parla un po con Bakugou, ok?" Le annuisco, e mi siedo sul divano
"Ciao" dico al ragazzo che mi guarda perplesso
"Ciao"risponde lui continuando a guardarmi fisso
"In che medie vai?" Gli chiedo con un sorriso
"In realtà vado al 1°liceo"
"Aaah, scusa" dico io grattandomi la nuca e sorridendo.

"Quindi com'era questo tuo ex?"
Penso che Katsuki sia stata la prima persona che si sia veramente interessata a qualcosa su di me.

Cominciamo a parlare, e ci diamo anche dei soprannomi, lui è Kacchan, ed io sono Deku.
Lo so che Deku non è il massimo, anche perché spesso mi chiamano così i miei bulli, ma noi abbiamo completamente cambiato il suo significato, e poi pronunciato da Kacchan è molto carino.

[...]

È arrivata Mitsuki, e io sto per andare via, saluto la donna con un bacio a destra e a sinistra sulle guance, e poi di scatto abbraccio Kacchan, e per farlo mi sono dovuto mettere in punte.

[...]

Torno a casa, e dopo aver cenato, mi sdraio sul letto e penso a Kacchan, sono sicuro sarà davvero un buon amico.

Katsuki's POV 
Oggi è stato bello parlare con Deku, sono sicuro sarà davvero un buon amico.

-------------------------------------------
Spero che questa nuova ff vi piaccia, baciones.
Sorry per gli errori grammaticali Bye, Bye      
-UwU

~Banshee🌈

Cotard Syndrome // Bakudeku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora