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Ero da sola,in una stanza buia e fredda;incatenata ad una sedia. Non vedevo nulla, ma sentì la porta aprirsi cigolando. Sentì una voce, una voce cupa e lenta. Non capì cosa stesse dicendo, ma capì cosa mi avrebbe fatto.

Mi svegliai da quell'orribile sogno. Ero affannata, sudata. Non capivo il senso di quel sogno, tanto che me lo portai appresso tutto il giorno.
Feci colazione e mi vestì per andare in accademia. Come sempre andai in macchina. La scuola si trovava a trenta chilometri da casa mia. Era una vera rottura però almeno sapevo cosa fare nella vita.

Arrivai a scuola e come sempre salutai Joy che mi aspettava fuori seduta sulle scale. Alle prime due ore avevamo danza classica e poi acrobatica. Non vedevo l'ora di finire quelle due ore che sembravano infinite. Danza acrobatica mi piaceva decisamente di più, mi faceva sentire più libera ma c'era una concorrenza tra le altre ragazze che il gruppo non era unito.
Dopo le due ore c'era la pausa. Ero distrutta così decisi di andare in biblioteca sulle mie amate poltrone.
Mi raggiunse Joy con il fiatone.
-Ti ho cercato dappertutto- mi disse ad alta voce beccandosi un'occhiataccia dalla bibliotecaria. Io feci spallucce.
-Domani sera ci sarà una festa con un'altra accademia. L'accademia militare. Pensa ai tipi fregni che ci saranno. Ci andiamo?- mi disse facendo uno sguardo dolce a cui io ero incapace di resistere.
-Sii- dissi sbuffando per la sua vittoria.

Passarono anche le ore di danza acrobatica e arrivò l'ora di tornare a casa. Così durante il pomeriggio avvertì mia madre che domani sera non ci sarò. Mio padre meglio che non lo sappia, è già tanto che mi fa uscire il pomeriggio.
Per mia madre non c'era nessun problema. Avvertì Joy che potevo venire domani sera e poi andai a fare una doccia. Uscì e mi vestì. Guardai la televisione ed era già ora di pranzo.
-È pronto- urlò mia madre dalla cucina. Andai di corsa e vidi la tavola ancora non apparecchiata. Così sbuffai e preparai la tavola per poi mangiare.
Dopo cena andai in camera ad ascoltare la musica. Senza accorgermene iniziai ad improvvisare balletti. Ormai stanca andai a dormire.

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