Capitolo 3

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Victoria alzò gli occhi al cielo, cercando di mantenere tutta la calma di cui era capace.

-Te lo avevo detto-disse Nadia trattenendo una risata- buona fortuna...ne avrai bisogno-le disse prima di uscire e chiudere la porta dietro di lei. Victoria osservò la sala. Ora che era vuota sembrava molto più piccola. La ragazza si affrettò a salire sul palco, e raggiungere la donna.

-Victoria Anderson-ripeté di nuovo una volta che fu di fronte a lei. Da quella distanza, Victoria poté osservarla meglio. Era una donna alta, dalla carnagione pallida e spenta, i capelli biondi un po' sciupati racchiusi in uno chignon ordinato. Aveva due occhi piccoli e grigi, sormontati da un paio di occhiali da vista, la cui montatura le ricadeva sul naso un po' all'insù. Le labbra grosse coperte da un acceso rossetto rosso, così come rosso era il colore dello smalto evidente sulle sue unghie. La tuta che portava non era di nessuno dei colori che Kassandra le aveva descritto. Era una tuta viola scuro, diversa da tutte le altre.

-Come conosce il mio nome?-chiese confusa la ragazza.

-Mia cara...-iniziò la donna con un sorriso- conoscere i miei guerrieri, è il mio lavoro-spiegò lei.

-I suoi guerrieri...ma certo-mormorò Victoria a bassa voce.

-Il tuo comportamento di poco fa è stato alquanto inadeguato...-disse guardandola con severità da sotto gli occhiali.

-Il mio...cosa?-chiese un po' infastidita. Poi cercò di mantenere la calma- ho solo detto la mia opinione. Pensavo che almeno questo fosse concesso-disse con acidità, pentendosi subito dopo delle sue parole. La donna sospirò, quasi con comprensione.

-Le nostre regole sono la parte più difficile da accettare, dopo il trasferimento. Lasciare la propria casa è sempre...traumatico-disse cercando le parole adatte- ma sono regole che fanno parte della nostra formazione, della vostra formazione, come Guardiani. E sono fatte per essere rispettate-. Victoria decise che non era il caso di inimicarsi una persona tanto importante, e per il momento, lasciò perdere.

-D'accordo. Mi scusi, non intendevo mancarle di rispetto-.

-Ovviamente-ribatté la donna alzando il mento-ma sappi che qui non tolleriamo questo genere di comportamento. Sei appena arrivata, non vorrei che la tua valutazione scendesse di qualche punto già all'inizio del tuo percorso-disse con estrema durezza-ma proprio perché sei nuova, questa volta chiuderò un occhio-. Victoria evitò di ribattere, non era il momento adatto per tirare fuori l'orgoglio.

-Grazie-disse semplicemente.

-Ora puoi andare...ah, Victoria?-disse prima di farla uscire- la prossima volta, tieni le tue opinioni per te-le disse gentilmente, ma con sguardo severo. La ragazza annuì prima di uscire dalla sala, e dovette trattenersi dallo sbattere la porta.

-Allora, com'è andata?-chiese una voce alla sua destra. I suoi riflessi da Guardiana presero il sopravvento, e in un attimo si ritrovò a tenere una persona per la gola, contro il muro. Quando poi vide che si trattava di Nadia, la mollò immediatamente e si scusò con lei.

-Ma che ti salta in mente, eh?!-disse Victoria allarmata- potevo farti molto male!-continuò poi per giustificarsi- non mi aspettavo di trovarti qui!-.

-Però...che riflessi...-disse lei massaggiandosi il collo.

-La prossima volta evita di cogliere di sorpresa una Guardiana-borbottò infastidita-dovresti saperlo bene-.

-Hai un bel caratterino, eh?-scherzò Nadia osservandola di sottecchi- be, non importa. Cosa ti ha detto l'arpia?-.

-Be, mi sono beccata una ramanzina, e la prossima volta devo "tenermi le mie opinioni per me", disse con fastidio.

La Guardiana - Il risveglio delle TenebreWhere stories live. Discover now