Mi alzai dal letto pensando ancora a Jimin. Come se non ci avessi pensato tutta la notte. Quel ragazzo mi faceva venire un miliardo di emozioni tutte assieme. Ne ero cotta. Erano solo le sette meno venti quando sentii la porta di camera mia aprirsi e vidi mia madre che entrò e si sedette vicino a me.
-Cosa ci fai sveglia a quest'ora?- le chiesi preoccupata.
-Tuo padre sta russando e mi stavo annoiando a stare sveglia senza fare niente- disse sorridendo.
-Capisco...- le dissi guardando il vuoto. Quasi mi dimenticai di Jimin fino a che mia madre mi chiese di com'era andata ieri e mi ricomparsero in mente le sue immagini, il suo sorriso il suo essere così misterioso.
Le raccontai tutto, pure di quando trovai Joy e Tae.
-È stato davvero gentile, speriamo che non si rivela un'altra persona.- disse forzando un sorrisetto.
-A-adesso vado a fare colazione- dissi perplessa.
Mia madre mi fece venire per la mente cose orribili. Se mi succedesse qualcosa e avessi bisogno di aiuto e lui mi abbandonasse. Se abusasse di me. Cose che mi perseguitarono tutto il giorno.
Arrivai a scuola e Joy era seduta fuori in cortile.
-Buongiorno- mi disse sorridendomi in modo inquietante.
-Ciao- dissi freddamente.
-Com'è andata ieri?- disse curiosa.
-Sai già tutto- dissi distaccata.
-Cosa ti prende?- mi chiese confusa.
-Niente adesso devo andare- dissi prendendo il borsone e andando dentro.
Sentì qualcuno che correva ma non ci feci caso.
-Ti ho fatto qualcosa di sbagliato?- mi chiese Joy prendendomi dal braccio.
-No, ti racconto tutto dopo- le dissi sorridendomi. Anche se avevo le mie paure non dovevo prendermela con la mia migliore amica. Durante la pausa snack le raccontai tutto quello che succede dopo che li abbandonai al centro commerciale e del discorso fatto con mia madre.
-Non ti preoccupare, è un bravo ragazzo. Non sarebbe tipo.- disse forzando un sorriso che non mi convinse, ma non ci feci caso. Ricominciammo le lezioni che passarono più lentamente.
Io e Joy uscimmo dall'accademia e fuori c'erano Tae e Jimin che ci aspettavano. Joy corse incontro al suo boy e io mi limitai a salutare freddamente Jimin che mi guardò smarrito dal modo in cui gli salutai e poi ricambiò. Andammo a mangiare al Mec e non rivolsi neanche una parola a Jimin evitando ogni suo sguardo.
Tae e Joy rientrarono a casa insieme e Jimin mi accompagnò a casa. Per tutto il tragitto restammo in silenzio che fu interrotto da Jimin a pochi minuti da casa.
-Che ti succede? Non mi hai parlato per tutto il giorno.- mi chiese diretto.
Non ce la facevo più avevo bisogno di parlarne con lui.
-Jimin tu non mi farai del male?- gli chiesi con gli occhi lucidi.
-Sara perché dovrei, ormai mi sono affezionato a te.- mi disse sorridendo.
-Grazie Jimin- gli dissi abbracciandolo.
Lo salutai e entrai in casa.
-Chi era quello?- mi disse mio padre spegnendo la sigaretta. Mio padre era molto severo ed è proprio per questo che avevo detto a mia madre di non dirgli niente. Ma credo che abbia solo visti.
-È un amico- dissi dicendo la verità.
-Allora perché vi siete abbracciati?- mi chiese sedendosi a tavola.
-Papà non ti preoccupare, se fosse stato altro ci saremmo baciati non trovi- ed era proprio quello che sognavo.
-Scusami- mi disse per poi andare nel suo studio.
STAI LEGGENDO
| I think I love you |
Romance× { Uniti dal destino, separati dall'odio} × ||Status: Complete|| ||Author:Jimissilove95||