Silenzio.
Silenzio assoluto.
Niente è peggio della mancanza.
Della mancanza di parole.
Parole di cui si ha bisogno.
Un bisogno incontenibile.
Incontenibile come la pioggia che non si può comandare; come un fiume in piena che non si può domare.
Ecco, un fiume in piena:
la sensazione di quei momenti.
Dei momenti passati a sperare.
A sperare di ricevere una risposta; una notizia.
Mentre il futuro non si rivela degno delle tue aspettative.
E poi... la svolta.
La notizia. La risposta tanto attesa.
Ed ecco che ti crolla il mondo addosso.
Tutte le speranze svanite in un istante.
Soltanto poche sillabe; poche parole che ti sconvolgono.
Ti sconvolgono nel profondo.
Tutti i discorsi preparati in anticipo;
le emozioni provate durante l'attesa
e quelle finte davanti allo specchio per vedere il tuo volto sorridere alle "sue" parole.
Alle parole che TU avevi immaginato, che TU avevi sperato di ascoltare,
ma non ti eri preparato a quelle vere,
quelle che realmente ti si presentano davanti agli occhi.
Sì, ti si presentano perché le vedi passare e, incapace di rispondere a quelle inaspettate e crudeli sillabe, rimani senza fiato.
A bocca aperta.
In un silenzio che non riesci a spezzare.
Un silenzio surreale.
Silenzio assoluto.
Solo Silenzio.
