Un incontro pericoloso

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Era la notte di Halloween e pensavo che sarebbe stato un Halloween come quello di tutti gli anni se alla festa non ci fosse stato anche Lucio.
La festa era al piano di sotto delle Streghe Ubriache, solita musica che io e Gilly trovavamo pesante, la maggior parte delle persone che venivano con una maschera di plastica o con i canini finti. La gente partecipava più per ubriacarsi e rimorchiare che per altro. Per noi, invece, Halloween era una cosa seria.
Ci vestivamo da quando avevamo otto anni, da quando praticamente siamo diventate amiche, e lo facevamo tutti gli anni con cura, preparando il costume da settembre nei minimi particolari e parlandone per i restanti dieci mesi. Dietro ogni nostro costume di Halloween c'erano un super studio e una super pianificazione. Quest'anno eravamo le gemelle di Shining, e anche se io e Gilly ci somigliavamo davvero poco il trucco aveva fatto dei miracoli. Era tre settimane che lo provavamo tutti i giorni, perfezionandolo sempre.

Fino a una certa età io e Gilly ci siamo dette che nessuna di noi due si sarebbe sposata, e anche se a diciassette anni sapevamo che le cose sarebbero andate diversamente, nessuna delle due aveva avuto grandi esperienze con i ragazzi. Fino a quel momento.
A me i ragazzi non interessavano, o almeno così pensavo. Gilly diceva lo stesso, ma io sapevo che lei era innamorata di Lucio da tanto tempo. Solo che non aveva il coraggio di dirmelo.
Il nostro era un rapporto strano, ci eravamo sempre amate come sorelle e conoscevamo i nostri corpi a vicenda, potevamo raccontare l'una dell'altra tutte le cose che gli erano successe negli anni del liceo e ricordare tutto dei giorni del nostro primo sangue; però, dei ragazzi, tra di noi non si parlava. Come se fosse un'onta: noi, a scuola, eravamo quelle diverse. Eravamo le gemelle fantasma.
Lucio era bello, con i capelli neri e ricci, alto, con gli occhi intensi, neri come la notte, frequentava la quinta liceo, aveva un anno più di noi quindi e sembrava Jon Snow. Non era leale come Jon Snow però, perché ogni mese lo vedevi con una ragazza differente ed erano sempre le più belle della scuola.
Non ne ero sicura, ma di Gilly già sospettavo allora che mi avesse nascosto un suo tentantivo con Lucio. Sentivo che ci aveva provato e non le era andata bene, doveva essere successo qualcosa di cui si vergognava profondamente. Lo leggevo nei suoi occhi, e i suoi occhi non avevano segreti per me.

Quando lui è entrato lei è voluta andare al bancone a prendere un secondo cocktail. La serata era cominciata già da un po' e alcuni, i più festaioli, erano saliti sui tavoli di legno a ballare. I gestori, che conoscevamo bene, ci erano abituati.
Gilly non andava mai oltre il primo cocktail. Intuendo che c'era qualcosa che non andava l'ho seguita, non l'avrei lasciata sola per niente al mondo. Neanche io andavo mai oltre il primo cocktail. Ho cominciato a sentire caldo dappertutto.
A un certo punto due tizi con delle commercialissime maschere da batman e robin ci hanno fermate come se volessero convincerci che erano gli unici ad averci riconosciuto, solo perché anche loro avevano le maschere coordinate. Li abbiamo liquidati brutalmente.
In quel momento è passato Lucio.

Non so cosa mi è successo, ma per la prima volta mi sono sentita avvampare. Era bello, Lucio, e in quel momento mi sembrava bellissimo. Ho cominciato a sentirmi agitata, ad avere le palpitazioni.
Mi costringevo a guardare Gilly. Stavamo facendo con Miriam, una nostra compagna di classe che era lì con Roberto, il suo ragazzo di sempre, i soliti discorsi sconclusionati che si fanno quando si è ubriachi, ma ogni volta lo sguardo mi tornava su Lucio.
Non mi ero mai accorta di quanto le forme del suo corpo mi piacessero, Lucio sembrava già un uomo, era alto e sembrava così forte. Mi sorprendevo a fissargli il petto, il mento, le mani grandi, il sedere. Anche se seguivo la conversazione e i movimenti delle mie amiche, sapevo sempre dov'era.

Poi è successo. Non so come, sono uscita fuori di testa, non c'è altra spiegazione, ma credo che questo sia stato anche dovuto al quarto cocktail di seguito.
Mentre Gilly e Miriam parlavano della Bezzani, la crudele prof. di matematica, ho finto di dovere andare in bagno. Così mi sono mescolata al casino, e ho raggiunto Lucio che era più o meno vicino all'entrata. Lucio non mi aveva mai guardata, ne io avevo guardato più di tanto lui, prima di quella sera. Stava ballando mani nelle mani con una ragazza bionda e più alta di me, credo anche più bella.
C'era qualcosa, però in me, quella sera, qualcosa che mi guidava, come se a prendermi Lucio non fossi sola, come se ci fosse qualcuna insieme a me che però non ero io. Le ho letteralmente strappato l'uomo da sotto il naso, alla bionda, e lui mi ha seguito senza fare una piega, me lo sono portato fuori, l'ho guardato.
Mi sono sorpresa a pensare: ti voglio, ti voglio tantissimo. Mi sentivo ribollire, nonostante fosse ottobre con quel vestito indosso faceva caldissimo.
L'ho sbattuto al muro e ho cominciato a baciarlo, e lì è successo qualcosa. Io stavo impazzendo, la voglia del piacere mi annebbiava la mente. Lo baciavo e gli misi una mano sul pacco, che era grosso e gonfio, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Anche se non l'avevo mai fatto in vita mia. Mi sentivo forte, in forma e bene come mai mi ero sentita nella mia vita. Una cosa tipo quando bevi la redbull ma dieci, cento volte più forte.
Lui però, senza che me ne accorgessi, diventava sempre più debole.

Lo capii quando cominciò a tremare, mi fermai per un attimo perché non muoveva più la lingua nella mia bocca. Poi la mano che mi cingeva la schiena gli scivolò come morta lungo il corpo e lui cadde per terra. Come se si fosse addormentato all'improvviso.
All'inizio non capii, mi guardai intorno spaesata e vidi che Gilly era lì e ci aveva visti. Io in piedi lui svenuto al suolo.
Ci guardammo, io e lei, e in quel momento soltanto realizzai la situazione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 24, 2018 ⏰

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