Il concerto

87 3 2
                                    

Finalmente era arrivato quel giorno tanto atteso. Non riuscivo ancora a credere che avrei fatto un Live tutto mio e la gente sarebbe venuta solo per me.
Quella mattina erano arrivati anche i miei fratelli con mia madre. Erano solo le tre del pomeriggio e il sole spaccava i san pietrini della piazza.
Ero pronta per provare quando arrivai davanti il palco. C'erano già i ballerini, tra cui Filippo: erano a petto nudi. Mi soffermai su di lui, i sui muscoli si contraevano mentre allungava le gambe in quella che sembrava essere una spaccata.

Era sempre più carino!

Salii sul palco con il resto della band, salutando i ballerini. Filippo mi sorrise e mi venne incontro:
"Ti abbraccerei ma sono un po' sudato." Disse puntando la sua mano sul suo copro per giustificare le parole appena dette.

"Tranquillo!" Feci uscire un risolino dalle mie labbra e vedevo lui che non smetteva di togliere i suoi occhi da me.
I suoi occhi erano ancora più chiari sotto quel sole scottante. Pensai che se fossi rimasta ancora di più sotto il suo sguardo a bruciarmi sarei stata io.

"Proviamo 'La Complicità'!" Urlò Giovanni dalla sua postazione. Iniziò a toccare i tasti e la melodia del mio singolo subito si fece riconoscere.
Sentii i ballerini dietro di me e quando parti il ritornello Filippo si fece avanti.
Cavolo.
Sembrava stesse calpestando diamanti. Ogni movimento che faceva era puramente delicato. Danzava con una facilità e delicatezza che emozionava.
Di solito non mi ero mai interessata all'arte della danza, perché non riusciva a trasmettermi granché, ma in quel momento cavolo se lo faceva. Il modo in cui lui girava su se stesso e come saltava con le gambe per aria era uno spettacolo meraviglioso.
Rimasi immobile a fissarlo mentre dalla mia bocca uscivano parole imparate a memoria.
Alla fine della canzone allungò una mano verso di me, la mise davanti al suo volto e la trascinò giù lentamente.

"Tra le mani ora!" La voce del batterista mi risvegliò da quello stato di trance in cui non smettevo di guardare Filippo.

"Allora, ballo bene, miss Ferreri?" Sentii una voce alle mie spalle e mi girai immediatamente sorridendo, lasciando sfoggiare le mie fossette. Ero alle prese con il trucco, o meglio, il mio parrucchiere lo era.
Avevo indosso una maglietta bianca smanicata con dei ricami, dei jeans a vita alta e tacchi, anche questi bianchi.

"Wow, sei uno schianto!" Aggiunse subito dopo il ragazzo a petto nudo.

Abbassai subito lo sguardo, arrossendo e sorridendo allo stesso tempo.
"Grazie! E comunque si, balli veramente bene. Mi hai incantata."ammisi io.

"Addirittura!" Sogghignò.

Si sentivano già le urla dei fan che gridavano il mio nome. Mancavano pochi minuti e sarei dovuta salire su quel palco. Mi tremavano le gambe e le mani. Ero così emozionata.
Vidi mia madre con i miei fratelli raggiungermi e prima che potessero arrivare Filippo mi abbracciò.

"In bocca al lupo, andrai una bomba!" Mi sorrise e si dileguò.

Dopo aver parlato con le ultime persone, rimasi dietro le quinte con i miei familiari. Feci il segno della croce prima di salire sul palco e sperai che tutto potesse andare bene.

Io, te e una polaroidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora