BREVE STRADA VERSO L'INFERNO

265 2 0
                                    

(BREVE STRADA PER L'INFERNO)

Finalmente è arrivata l'estate, la scuola è finita e voglio godermi tutto fino

all'ultimo visto che il prossimo anno c'è la maturità, la scelta dell'università

o del lavoro, cosi ho deciso di vivere il mio paesino e i miei amici d'infanzia

fino all'arrivo dell'autunno.

Mi chiamo Valeria, capelli color castano lunghi e lisci fin sulle spalle ,

occhi azzurri , un nasino all'insù , carattere molto riservato ma anche molto

allegro.

Il mio paesino è situato ai piedi di una collina, dove c'è un immensa distesa

radura di verde, in fondo una piccola pineta dove il sole si diverte a giocare

a nascondino e ogni tanto fa capolino.

Ci saranno 802 abitanti con l'ultimo nato, una piazzetta con una fontana al

centro dove i zampilli d'acqua sembrano danzare, panchine per sedersi

all'ombra e l'unico bar del paese dove i nostri anziani seduti ai tavoli fuori

passano le loro giornate a giocare a carte mentre tutte le comari ancora

hanno il vizio di stendere e piegare il loro bucato per strada per

spettegolare della vicina.

Abbiamo anche un piccolo campetto di calcio dove i più piccoli ma anche

i grandi possono approfittare tirare due calci ad un pallone, infatti vedo

Marco e Nicola amici della mia età intenti a fare una partita.

Marco biondo riccio e occhi azzurri, il più bel ragazzo del paese.

I Infatti tutte le ragazze gli vanno dietro ma lui niente, e per scherzare dice

sempre che sposerà chi lo sorprenderà di più.

Nicola anche lui un bel ragazzo, capelli castani, occhi verdi, alto, il

contrario di Marco perché ogni settimana cambia ragazza ma sono due

bravissimi ragazzotti.

Mi ero dimenticata della cosa più importante: su in piazza c'è anche la

nostra chiesa dove il parroco è una persona che conosce tutti e che tutti

stimano e rispettano, infatti guai a perdere la messa la domenica. Ci

conosciamo tutti qui ln paese , che sembra non essere mai stato toccato dal

caos del traffico, dal progresso, dalla paura di chiudersi in casa o dalla paura

di non uscire la sera come nelle grandi città, ci vogliamo tutti bene e ci

rispettiamo io infatti lo chiamo "il paese della pace".

Questa mattina, primo giorno di vacanza, faccio fatica ad alzarmi, ho ancora

sonno, sento fuori il cinguettare degli uccelli che mi invitano ad alzarmi,

cosi apro gli occhi pian piano, alzo le lenzuola e di scatto mi butto dal letto,

mi stiracchio un po' e mi avvicino verso la finestra della mia stanza, la apro

e nell'aprirla sono Invasa dal profumo dei miei lillà che circondano il mio

giardino, respiro forte per assaporare tutto il profumo e poi lo sguardo và sul

Breve strada verso l'infernoWhere stories live. Discover now