6*Capitolo

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_Ore: 6:30_

*Pov's Ale*
Sono la prima, verso le sei, ad aprire gli occhi e sincronizzarmi con il mondo a causa della sveglia che suona. In completa confusione volto la testa verso il telefono, che la sera prima avevo messo in carica in una presa lì vicino, e spengo l'allarme che continua incessantemente a squillare. Sono ancora soltanto le sei e mezza del mattino. Lasciando dormire i miei amici per un altra mezz'ora, mi reco nella mia stanza per prepararmi a un'altra giornata scolastica. Mi vesto con una maglietta lunga a maniche corte Adidas e un paio di jeans lunghi abbinati a delle scarpe da ginnastica. Mi metto del correttore per nascondere le occhiaie e mi trucco con un leggero strato di mascara e una sottile linea di eyeliner giusto per risaltare di più gli occhi. Non metto altro poichè non mi è mai piaciuto truccarmi eccessivamente.
Essendo le sette mi reco nella stanza dove, il giorno prima, io e i miei amici ci siamo addormentati e li sveglio uno ad uno ritrovandomi faccie contrariate che esprimono la seccatura di alzarsi la mattina alle sei per andare a scuola.
Ale- giorno dormiglioni.
Fede- mmh... che ore sono??
Ale- sono le sette. Dobbiamo andare a scuola. Alzatevi, in fretta, sennò facciamo tardi. Sopratutto tu Riki che casa tua dista dieci minuti dalla mia.
Jacopo- si ma adesso smettila, mi sono appena svegliato e già ho il mal di testa...
Ale-okok.
In meno di dieci minuti sono già in piedi e, mentre Riki e Jacopo sono tornati a casa per cambiarsi, Fede è rimasta da me e, dato che abbiamo la stessa taglia, userà i miei vestiti per oggi. Dopo una mezz'ora i ragazzi si ripresentano davanti alla porta di casa mia suonando

*2 ore dopo* Preside- ragazzi questo è l'itinerario per la gita. Avete soldi e autorizazzione??
Nella classe rieccheggia un coro di si di alunni entusiasti che la preside invita ad alzarsi e consegnare ciò che serve per la gita, piano piano ognuno, in ordine, si alza e si avvicina alla preside. Dopo questo piccolo annuncio finisce l'ora e ci buttiamo nel corridoio per recarci in mensa. A bloccarmi all'entrata dell'immensa stanza ci pensa Ryan, il capitano della squadra di calcio , il ragazzo più popolare dell'intera scuola, il ragazzo che mi fa il filo da almeno due anni, precisamente da quando mi sono tolta l'apparecchio, dato che il primo anno delle superiori mi prendeva in giro.
Ryan- ehi, bocconcino. Come va?
Con voce disgustata pronuncio il suo nome.
Ale- Ryan... che vuoi ancora?
Ryan- Voglio uscire con te.

*Pov's Jacopo*
Dopo aver sentito un paio di frasi di quel tizio, me ne vado lasciando che Alessia parli da sola con lui, nonostante mi stia dando molto fastidio. ma è normale. Lei è la mia migliore amica e non voglio di certo che frequenti questo tipo di persone, d'altronde è la sua vita e non posso impedirgli di fare quello che vuole... Cammino per la mensa assieme a Fede e Riki cercando un tavolo libero dove sedermi quando ad un certo punto mi viene incontro una ragazza bionda dallo sguardo seducente, è Tiffany una ragazza della mia vecchia scuola che l'anno scorso dovette trasferirsi per problemi familiari, ci conoscevamo, mi corteggiava, ma non mi disse mai dove si trasferì e sapere che lei sia qui mi rende da una parte seccato ma da un'altra felice di vederla, poichè adesso avrò di nuovo l'occasione di sfogarmi. Non che nell'ultimo anno abbia aspettato solo lei che liberarmi la mente. Non ho problemi di questo genere, sono molte le ragazze che mi cercano, alcune che vogliono storie serie, ma altre che sanno di essere le solite da una botta e via. Ecco che si presenta davanti a me nella sua solita minigonna rossa e nella sua camicetta bianca trasparente che, come al solito, ha due bottoni sganciati sul davanti che mettono in bella mostra il seno prosperoso ma, nonostante tutto, rifatto.

Tiffany- oh, ciao Jac. come va? Vedo che non sei cambiato per niente... che ci fai qui? Jacopo- Mi sono trasferito Tiffany, non si capisce?! Tyffany- si ma... voglio dre: perchè?!
Jacopo- mio padre ha trovato lavoro qui.
Le comunico il motivo del mio trasferimento con tono freddo e distaccato al chè, lei, notandolo, fa una faccia che esprime una tristezza alquanto finta. Tiffany- che c'è Jac? ti ho fatto qualcosa di male? Jacopo- si Tiffany, sono venuto qua per mangiare e mi stai trattenendo. Se non mi lasci andare adesso probabilmente morirò di fame visto che tra poco passerà l'ora.
Tiffany- ops, scusa Jac, facciamo che adesso ilascio andare... ma se dovessi avere bisogno di sfogarti, ricordati che ci sono io.
Dice tutto questo passandomi un pezzo di carta che sono sicuro contenga il suo nuovo numero telefonico. Dio mio... una cozza era e una cozza rimarrà. Non cambierà mai, ma devo dire che la sua richiesta mi alletta parecchio... ci penserò su... Sicuramente la richiamerò visto che non ho un bel niente da fare.

*Pov's Ale*
Oddio... È da 10 minuti che devo subirmi le richieste di Ryan. Mi sta seriamente rompendo... Più io gli dico che non ho la benché minima idea di uscire con lui più lui insiste... È insopportabile... Vedo più in là Jacopo parlare con il capo delle cheerleader, Tiffany, con una faccia abbastanza seccata che cambia in interessata quando lei gli passa un foglietto mentre va via... Chissà di cosa parlavano...
Ale- scusa, Ryan, devo andare e no, non voglio uscire con te, non ne ho la minima voglia.
Lo gelo sul posto mentre vado verso Jacopo, Fede e Riki che in questo momento si stanno sbracciando per farsi vedere da me.
Fede- solite cose??
Annuisco con una faccia seccata dalle miriadi di richieste ricevute da quell'idiota di Ryan.
Ale- non riesce a capire che non ho intenzione di uscire con lui... Mi fa pena. Oddio.
Jacopo-Riki- in che senso?
Ale- Ryan Sky. Mi viene dietro da 2 anni, è il ragazzo più popolare dell'intera scuola, avrei potuto anche accettare le sue richieste ma 3 anni fa, quanto ancora avevo l'apparecchio, mi prendeva per il culo.
Jacopo- Coglione...
Riki- già...

Per Una Maledetta Festa #WATTYS2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora