Progetti e cose...

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"Sei stata pazzesca" i complimenti non si fecero aspettare ed ero così felice che ci fosse così tanta gente.

"Te lo avevo detto che avresti spaccato." Una voce familiare si fece eco nelle mie orecchie e in quella piazzetta mi girai per trovare Filippo, si era già lavato. Portava ai piedi delle Huarache bianche, dei jeans pinocchietto e una t-shirt, anch'essa bianca.
Si avvicinò a me e mi abbracciò contento.

"Non sottovalutarti, mi hai incantato." Ammisi una seconda volta e lui mi fece un occhiolino.
Pensai di sentire il mio cuore fare qualche battito in più, ma non ci feci tanto caso.
Si passò la lingua tra le labbra prima di parlare:
"Ti va un gelato? Domani?"

"Sarò in Sicilia domani." Il suo sguardo si spense e mi sorrise indifferente.

"Quindi, deduco questa sarà l'ultima volta che ci vediamo." agitava le mani in aria e le parole gli uscivano in perfetta sincronia al movimento delle labbra.
Avrei tanto voluto baciarle.

In quell'esatto momento una scia di vento sembrò portare via anche la mia felicità, lo guardai chiedendogli il perché e la sua risposta non tardò ad arrivare.

"Ho mandato il mio curriculum in America, fra meno di una settimana sarò lì per dei provini."

"Wow, ti hanno preso?" Non sapevo se in quel momento ero davvero felice per lui. Il mio cuore sembrò spezzarsi a quelle parole. Ma come poteva essere? Non lo conoscevo neanche da una settimana?
Forse la mia voglia di baciarlo e la passione che ci metteva mentre ballava mi hanno fatto affezionare, anche di poco, a lui.

"Possiamo andare ora, se vuoi." Presi una pausa guardandolo e sperando che accettasse l'invito:"a prendere il gelato, dico."

Lui mi sorrise nuovamente e si spostò il ciuffo con la mano destra.
"Certo, pensavo volessi stare un po' con la tua famiglia." Si allontanò di poco per far passare la troupe con gli attrezzi musicali ed elettronici, per poi riavvicinarsi a me.

"Oh tranquillo, tanto sarei dovuta stare con Giovanni." Quasi risi al pensiero. Ah, Giovanni! Quanto adoravo quell'uomo.

Ci incamminammo verso la gelateria, distava una ventina di minuti a piedi. Non volevamo andare in quella del centro perché sicuramente avremmo trovato fan e non saremmo potuti stare soli.

Optai per una coppetta con nocciola e pistacchio, Filippo scelse lo stesso con cioccolato e pistacchio.
Parlammo di molto, come lui avesse iniziato a ballare grazie alla mamma che lo iscrisse ad una scuola di danza, di sua sorella che era sempre stata un pilastro importante nella sua vita e di come fosse cresciuto nella spensieratezza e allegria di un adolescente.
Io anche gli raccontai un po' di me e giuro che se aveste visto come era concentrato nel sentirmi parlare avreste pensato che fosse matto. Non mi distoglieva gli occhi di dosso neanche per un secondo.

"Vorrei tanto baciarti." Mi interruppe e seduta su quella panchina di marmo quasi cadevo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 05, 2018 ⏰

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