POV YOORA
Jimin mi fece sedere in una delle due sedie poste accanto al tavolino. Gli sorrisi e guardai ciò che ci circondava. La natura era splendida in quel momento in cui la luna illuminava parzialmente gli alberi, e le candele illuminavano la stradina. Guardai a terra e i petali rossi delle rose erano sparsi al suolo con disordine, ma con estrema bellezza. Alzai il mio sguardo e i miei occhi furono incatenati negli occhi color cioccolato, che sin dal nostro primo incontro mi avevano catturato. Le sue labbra carnose e rosee erano uno spettacolo per la vista, così come il suo corpo tonico somigliasse a quello delle divinità greche. I suoi occhi fissavano i miei, le sue labbra formarono un dolce sorriso, facendo chiudere i suoi occhi che ora formavano delle mezze lune. La sua mano si avvicinino lentamente al mio viso per poi accarezzarlo con una dolcezza incredibile.
Io- J-Jimin....Perché tutto questo?-
Jimin- Per dimostrarti quanto ti amo.-
Il mio cuore stava esplodendo da tanta dolcezza, le mie guance diventarono bollenti, i miei occhi iniziarono a pizzicare. Gli sorrisi e Jimin ricambiò il gesto, per poi sedersi nella sedia accanto alla mia. I nostri sguardi vagavano, gli uni in cerca degli altri. Poi Jimin spezzò il silenzio che ci avvolgeva.
Jimin- Che ne dici mangiamo?-
Io- Si-
Jimin si alzò e prese il mio piatto, riempiendolo di prelibatezze che mangiai con calma ma con gusto. Anche Jimin mangiò come me e dopo aver cenato a lume di candela Jimin si alzò dalla sedia per poi prendermi la mano e condurmi nella stradina illuminata dalle candele. Dopo qualche metro intravidi una panchina che prima non avevo notato, e solamente dopo esserci seduti mano nella mano notai un lago. Era stupendo. L'acqua del lago specchiava la luna e le sue stelle che la accerchiavano, dando al posto un aria magica e romantica. Restammo seduti nella panchina per un tempo che a me sembrò infinito, mentre intorno a noi si sentivano i grilli, il fruscio delle foglie degli alberi, e si vedevano le mille lucciole che vagavano intorno a noi. Un venticello mi colpì, facendomi rabbrividire al freddo. Jimin si accorse di questo particolare, infatti si alzò dalla panchina e si sfilò la giacca e me la mise sulle spalle dato che a causa del vestito erano scoperte.
Jimin- Così non senti freddo.-
Io- Grazie Jimin. Grazie per tutto.-
Jimin- Non ce di che. Attendi solo un attimo.-
Prese il cellulare in mano e scrisse non so cosa, per poi rimetterlo in tasca e guardarmi intensamente. Mi prese la mano e la accarezzo. Poi mi sorrise e mi indicò il cielo con la testa. Mi girai e guardai il cielo che ora era tempestato di fuochi d'artificio. Lo spettacolo durò per minuti interi, io ero rimasta imbambolata e affascinata. Dopo che lo spettacolo cessò abbassai lo sguardo e vidi una cosa che mandò il mio cuore in tilt.
Guardai Jimin con le lacrime agli occhi, e quando lo vidi in quella posizione le lacrime che prima cercavo di trattenere ora fluivano libere. Portai una mano alla bocca emozionata e in lacrime guardai un Jimin in ginocchio davanti a me, che teneva in mano una scatolina di velluto, che poco dopo aprì, lasciando vedere due anelli uguali. Guardai Jimin con le lacrime e con il cuore che batteva troppo velocemente.
Jimin- Sai Yoora.... Per me sei stata come un fulmine. Mi sono innamorato appena ti ho visto. Il mio cuore non smette di battere per te. Io e te, insieme siamo come i fuochi d'artificio e delle sinfonie. Ci completiamo. Io ho bisogno di te nella mia vita. Voglio vederti invecchiare al mio fianco, voglio vederti sorridere per me. Voglio il tuo amore. Prima... mi hai guardato e io non sapevo più cosa fare, perché ogn volta che fisso i tuoi occhi mi ci perdo al loro interno. Sento il mio cuore scoppiare di felicità. Quando non dici niente e sorprendente come tu riesca a parlare dritto al mio cuore. Senza dire una parola puoi illuminare il buio. Provo come posso ma non riesco mai a spiegare cosa sento quando non dici niente, però il sorriso sul tuo volto mi dice che hai bisogno di me. Il tocco della tua mano mi dice che mi prenderai ovunque io cada. Tutto il giorno sento la gente parlare forte, ma quando mi abbracci il rumore della folla sparisce. Per quanto ci provino non potranno mai portarmi lontano da te. Il sorriso sul tuo volto dice che hai bisogno di me, come io ho bisogno di te. Io ho bisogno di sentirti accanto a me, di starti vicino. Ho bisogno di te perché io ti amo. Vorrei poterti dire che non soffrirai mai più, ma non ho questo potere. Vorrei farti dimenticare le cose brutte del tuo passato ma non ne sono in grado. Vorrei poter cancellare le cicatrici presenti sul tuo fragile corpo ma non posso farlo. Vorrei vedere i tuoi occhi azzurri sempre felici. La mia dichiarazione può sembrare stupida, ma tutto ciò che ti ho appena svelato e quello che provo. Per cui ti chiedo col cuore che batte a mille... Vorresti essere la Signora Park? La madre dei miei figli? L'amore della mia vita e l'unica principessa che il mio cuore vuole al suo fianco?-
Per tutto il tempo le lacrime scorrevano veloci sul mio viso, il cuore batteva forte. Appena udì le sue ultime parole mi alzai dalla panchina e con uno scatto mi buttai tra le sue braccia, circondando il suo collo con le mie braccia. Iniziai a piangere e singhiozzare, Jimin mi accarezzò i capelli lentamente e dolcemente.
Jimin- Lo prendo per un si?-
IO- SI!Si! Oddio Jimin! Non sai quanto ti amo!-
Jimin- Pure io, mia piccola principessa. Sei la mia vita.-
MI staccai e ci guardammo negli occhi. Lentamente avvicinammo i nostri visi e poco dopo sentì il suo caldo fiato mischiarsi col mio. Ci guardammo e azzerammo le distanze dei nostri visi, facendo incastrare le nostre labbra. Io e Jimin ci completavamo a vicenda. Buttai le mie mani al suo collo e Jimin mi circondò la vita con le sue forti braccia.
I nostri cuori erano incastrati tra di loro e non avevano intenzione di sciogliersi. Il nostro bacio era carico d'amore. Perché noi ci amiamo.
Però siamo stati degli ingenui. Perché nessuno sapeva degli occhi indiscreti che ci fissavano colmi di rabbia.
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La mia piccola principessa ~Park Jimin~ Bts~
FanfictionYoora. Una dolce ragazza, con un brutto passato alle spalle e un futuro incerto. E talmente matura da prendersi cura di suo fratello maggiore di 29 anni, che alla tenera età una malattia lo colpì, rendendolo un ritardo mentale. Park Jimin. Un raga...