Vampire Hunter

Capitolo 1|Cacciatore

Non riuscivo a respirare, mi sentivo di soffocare. Da lì a poco sarei morto o peggio, me lo sentivo; dovevo fare qualcosa... ma è meglio che cominci dall'inizio:

Mi chiamo William, ho 19 anni e sono un cacciatore di vampiri.
Già da quando ero piccolo, i vampiri erano conosciuti, era nota la loro esistenza o almeno, erano in pochi a saperlo. La mia famiglia è una di quelle poche e da generazioni custodisce questo segreto.

Avevo 9 anni quando mio nonno cominciò a parlarmene, a mettermi in guardia, a darmi un coltellino, cosa alquanto inutile contro un vampiro, caso mai mi attaccassero a scuola o per strada. Ovviamente mia madre non doveva sapeva niente di queste conversazioni, altrimenti avrebbe dato di matto.
La cosa non durò molto; difatti, qualche mese dopo, mia madre mi scoprì togliendomi la mia "arma" e facendo la predica a mio nonno... povero.

L'anno seguente, mio padre morì per via di un'incidente causato da un vampiro; mia madre era con lui e rimase traumatizzata; si sentiva perseguitata, pedinata e persino molestata da quello stesso vampiro e dopo pochi mesi, si impiccò per la disperazione... la trovai io...

Rimanemmo solo io e il nonno, era un brutto periodo per me, cominciai a non andare più a scuola, a non parlare e a non volerne sapere più di vampiri, volevo abbandonare tutto. Però lui c'era, e con il suo aiuto, ne uscii più forte e determinato di prima. Passarono mesi, ma finalmente ero tornato determinato e pronto a combattere.
Decisi di essere un cacciatore, un cacciatore di vampiri.

Quando cominciò il vero allenamento, avevo 11 anni circa, un po' giovane, per essere preso seriamente. Solo lui credeva in me, la mia unica famiglia; solo lui decise di avere fiducia e speranza in me, cosa che dopo soli pochi mesi, non sentivo di avere più neanch'io.
Era dannatamente difficile; era frustrante, faticoso, stancante e... e bisognava avere fegato per riuscire ad uccidere.

Passarono ancora un po' di mesi che poi divenerro anni, ma era finalmente giunto il momento di una vera missione, la mia prima missione da cacciatore. Ero elettrizzato.

Riuscimmo a scovarlo, il nonno aveva indagato su di lui da mesi, ma non mi diede alcuna informazione, mi disse che per me non era necessario sapere altro, era solo un mostro.

Stava cacciando, si stava cibando, lo seguimmo da lontano nel tentativo di non farci individuare. Ero ancora inesperto e l'adrenalina mi portava a fare azioni che era meglio non fare; mi avvicinai troppo, anche se il nonno mi aveva espressamento detto di starmene dietro di lui e seguirlo con calma, ma non lo ascoltai... il mostro mi sentì.