Epilogo

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A te che stai leggendo, che pensi che sia una storia come le altre, dico che ti sbagli: in queste pagine si nasconde la vita di una ragazza diversa, rivoluzionaria, che devi imparare ad accettare per quella che è.

Voglio che tu ti renda conto di quanta vita si nasconde in ogni attimo, in ogni persona che guardi passare affianco a te.

Julia passeggiava sul litorale ovest della città, aspettando che il vento le scostasse i capelli castano chiaro dal viso. Le onde del mare agitato le accarezzavano i piedi e il vento sferzava l'acqua con violenza. Il grigiore del cielo rispecchiava la tristezza della ragazza, che non riusciva ancora a capacitarsi di quello che aveva fatto, di quello che le avevano fatto. Voleva lasciarsi cadere sulla sabbia bagnata, lasciarsi trascinare dal dolce sciabordio, addormentarsi sotto gli occhi indiscreti dei gabbiani, ma tutto ciò non le era concesso. Sentiva ancora le urla che le graffiavano la gola, le sue mani che cercavano un appiglio, il risveglio sulla riva, il sangue rappreso sui vestiti. Sperava che fosse un sogno, uno di quegli incubi che credi siano realtà, ma non lo era affatto: era la pura realtà e lei stava solo aspettando il momento giusto per liberarsene. La lettera le premeva nelle tasche dei jeans strappati, come costante promemoria di uno sbaglio che doveva rivelarsi un aiuto. Prese un fazzoletto per asciugarsi le lacrime silenziose che le scorrevano sulle guance, arrossate per la corsa, e che le arrivavano fino alle labbra.

Non poteva fuggire, lo sapeva bene. Era intrappolata lì, nel posto che amava di più al mondo, che ora la rinchiudeva in una gabbia senza chiave, le cui sbarre erano le rocce che la proteggevano da piccola. Estrasse il foglio di carta e lesse e rilesse le parole che lei stessa aveva pronunciato decine di volte, credendo fermamente in esse. Le erano costate la sua libertà, ma aveva riunito tutti i frammenti che rimanevano del cuore degli altri. Era successo tutto a causa sua, ma non poteva rimediare, non così facilmente. Sapeva cosa avrebbe dovuto fare d'ora in poi. Voleva ritrovare ciò che aveva perso, per se stessa e per tutte le persone che l'avevano seguita nella sua folle impresa e che non sarebbero più tornate. Aveva sperimentato quella sensazione una sola volta in tutta la vita, ma bastava e avanzava. Era giovane, ma sentiva di aver vissuto una vita intera. Julia si era ritrovata in un groviglio che non avrebbe mai dovuto provare a sciogliere, tutto ciò che era legato a lei, venne distrutto, in un modo o nell'altro, dalla ragazza stessa, che aveva scelto di sacrificare le ali che l'avevano sorretta per anni, solo per non rinunciare alla persona che adesso si sarebbe dovuta trovare affianco a lei.

Messaggi nell'ombraWhere stories live. Discover now