1 Nashi Dragneel

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Il sole era calato oltre l'orizzonte, sostituito dalla sorella luna che, con i suoi enormi e pallidi occhi azzurri tagliava in due le ombre delle case, dei palazzi...di tutto ciò che faceva di Magnolia una città viva e non fantasma. Nashi godeva di quella pace al massimo, seduta al parco a leggere, con la schiena appoggiata alla corteccia del maestoso ciliegio. Stava aspettando ormai da due ore: quella sera sarebbe tornata a Magnolia Kida, e solo per lei era uscita da casa in maniera furtiva, senza farsi sentire dai suoi genitori. Era sola al parco, ma non lo fu ancora per molto.
"Ehi zucchero filato".
Nashi alzò la testa dal libro, vedendo il suo scocciatore di fiducia: Gale Redfox. Era uguale identico a suo padre: alto e massiccio, con lunghissimi capelli mossi e celesti e due piercing sul naso, metallici. Portava un gilè di pelle bianca con i pantaloni lunghi e argentati, e ai piedi un paio di sandali neri.
"Perché zucchero filato?" domandò Nashi "Sai che odio quel soprannome".
"Per questo ti chiamo così. Mi piace farti arrabbiare".
"Ah sì? Ti piace anche essere abbrustolito?".
"Se fossi una bistecca mi farei cuocere solo dal tuo fuoco".
"Allora ti accontento subito".
"Accomodati".
Nashi si alzò e inspirò profondamente, poi urlò:
"Ruggito del-".
"Sono appena tornata e già vi vedo litigare".
Una terza voce - proveniente da destra - impedì a Nashi di dare fuoco Gale, interrompendo quindi il Ruggito: la voce era di una ragazza alta col fisico mingherlino e il volto affilato. Essendo all'ombra, la carnagione sembrava nera e i capelli anche, ma Nashi e Gale li conoscevano com'erano in realtà: la pelle era semplicemente più scura del normale e i capelli erano lunghi e lisci, marroni tendenti al rosso sangue. Portava un abito a gonna lungo fino al ginocchio col corpetto con la scollatura a barca, bianco: il resto del vestito era porporato, e ai piedi portava dei stivali neri. Appena riconobbe la ragazza, a Nashi le si illuminarono gli occhi: Kida Snape, la sua migliore amica.
"Kida!".
La rosata le saltò addosso, abbracciandola attorno al collo come se non l'avesse vista per mesi - cosa effettivamente vera - ricambiata dall'amica. Poi si separarono.
"Allora come stai?" le domandò Nashi euforica "Hai vinto la Megamente*?".
"Sì. Cento su cento".
"Bravissima! E il tuo quoziente intellettivo? Quant'è?".
"Centonovanta".
"Accidenti" commentò Gale "sei così intelligente che in confronto Nashi è stupida".
"A CHI HAI DATO DELLA STUPIDA?!", urlò la rosata, fulminando il ragazzo con lo sguardo.
"A nessuno zucchero filato. Era solo un modo di dire".
Nashi sbuffo': ormai aveva a che fare con Gale da diciotto anni. Si era abituata a lui e alle sue battute squallide.
"Strano che non ci sia Storm" disse Kida "a quest'ora mi avrebbe riempito di abbracci e domande da bastarmi per tutta la vita".
"Storm è al momento nel mondo dei sogni" le rispose Nashi "ma appena ti vedrà-".
Un odore pungente e fastidioso le pervase le narici, interrompendola: puzza di fumo e bruciato. Si voltò e vide poco lontano dalla sua posizione un palazzo avvolto dalle fiamme: un hotel. Anche Gale e Kida percepirono l'odore e il trio corse a vedere l'edificio; era avvolto dalle fiamme, con le persone impalate a guardare lo spettacolo di fuoco come al circo. Arrivati, Nashi e i due compagni vennero raggiunti da un coetaneo: era alto come Gale, con i capelli corti e arruffati, neri e splendenti. Gli occhi erano come il ghiaccio, ma con la luce che emanava il fuoco quell'azzurro si trasformava in bianco; non aveva la maglietta e gli addominali erano in bella vista, così come le gambe, muscolose ma molto meno rispetto a quelle di Gale.
"Che sta succedendo Storm?", gli domandò Nashi.
"Ero da queste parti quando le caldaie dell'hotel sono esplose. Sono riuscito a portare fuori tutti".
"Non hai provato a spegnere l'incendio con l'acqua?", gli chiese Gale.
"Sì, ma il fuoco-".
Si immobilizzò quando il suo sguardo incrociò quello di Kida: i suoi occhi parvero illuminarsi all'istante, come Lacrime della Luce.
"Kida!" urlò euforico, abbracciando la ragazza, separandosi da lei poco dopo "Quando sei tornata?".
"Stasera sinceramente".
"Hai chiamato i nostri genitori?", chiese Gale a Storm, intromettendosi nel dialogo.
"Sta venendo Natsu".
"Ce la posso fare anche senza mio padre", disse Nashi, avvicinandosi al palazzo con determinazione.
"No Nashi!".
A nulla servì l'urlo di Gale: la ragazza si mise davanti al palazzo e provò a risucchiare le fiamme. Queste vennero assorbite dalla bocca come la polvere di un aspirapolvere, ma Nashi sentì dentro di sé un calore insopportabile, e istintivamente le risputo'; l'hotel si ritrovò avvolto dalle fiamme, ma all'improvviso fu qualcuno altro ad assorbire il fuoco. Nashi si voltò: suo padre, Natsu Dragneel, aveva mangiato le fiamme in un colpo, guadagnando le approvazioni dei paesani. L'uomo si guardò attorno, fino a incrociare lo sguardo della figlia; era terribilmente serio, come in poche occasioni.
"Torniamo a casa", disse semplicemente, prima di prendere la via principale.
Nashi non ebbe altra scelta se non seguirlo, tornando a casa dopo poco tempo; ad aspettarli c'era la madre, Lucy Heartphilia, con i capelli spettinati e ancora in pigiama.
"Che ci facevi ancora fuori?", domandò alla figlia.
"Stasera sarebbe tornata Kida" rispose lei "volevo darle il ben tornata a casa".
"E perché sei intervenuta nell'incendio?", chiese invece Natsu.
"Mi trovavo lì per caso, e comunque, non avrai mica pensato che sarei stata lì a non fare nulla!".
"Nashi, apprezzo il gesto, ma non sai controllare i tuoi poteri. Non sei ancora in grado di inghiottire e assimilare il fuoco; potevi farti seriamente molto male".
"Ed è per questo che non fate andare in missione né me né gli altri?".
"Vogliamo proteggervi", insorse Lucy.
"Impedirci di andare in missione non ci aiuterà! Dateci un'occasione!".
"Non so cosa decideranno gli altri" commentò Natsu "ma finché non saprai controllare i poteri in missione non ti ci manderemo".
"Ma papà-".
"È per il tuo bene".
Infuriata, Nashi diede le spalle e corse in camera sua, sbattendo la porta talmente forte che sembrò far tremare la casa. In fondo, la furia di un Dragon Slayer era una faccenda di sangue...

*Megamente (elemento inesistente sia nell'anime che nel manga, completamente inventato): concorso che si svolge ogni anno, ideato per identificare il cittadino più intelligente di Magnolia attraverso diverse sfide e giochi.

Angolo Autore:

Ecco qua il primo capitolo del sequel di To The Stars. Non volevo fare la classica storia sulla next generation dove i figli e i genitori andavano sempre amore e d'accordo e Nashi si metteva insieme a Storm (come in tutte le storie) quindi non aspettatevi nulla: questa storia sarà COMPLETAMENTE diversa rispetto alle altre.

To The Stars: La suora delle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora