3. Per me non sei uno sbaglio.

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La settimana passa veloce ed è Venerdì notte quando sono in camera mia a dipingere una tela.

Il disegno rappresenta due ragazze, una davanti all'altra che si guardano. La prima è vestita di bianco e sta sorridendo, sullo sfondo si vede il cielo azzurro e un prato fiorito. L'immagine suggerisce che lei sia felice.
La seconda invece indossa un vestito nero ed è triste, mentre attorno a lei si vede un cielo grigio e una foresta oscura. Questa parte invece suggerisce che lei stia soffrendo.

La ragazza vestita di bianco è quello che pensano gli altri che io sia mentre mi vedono sorridere, ma in verità io sono la ragazza vestita di nero. Intorno a me vedo solo il buio.

Appoggio le tempere sulla scrivania, mi guardo le mani sporche di colori e silenziosamente vado in bagno a sciacquarle ma rimane qualche macchia qua e là, fa nulla, ci sono abituata ormai.

Quando torno in camera appendo la tela al muro dove c'era un chiodo libero.

Soddisfatta del mio lavoro sistemo le cose e mi infilo nel letto cercando di addormentarmi dato che sono le 3 di notte ed oggi ho scuola.

*****

Nel pomeriggio mentre si svolge l'ultima lezione che è quella di storia e prendo appunti, sul mio banco scivola un bigliettino.

Mi volto verso la direzione da dove è arrivato e vedo Aaron sorridermi.

Alzo un sopracciglio guardandolo perplessa per poi guardare il biglietto e aprirlo.

"Cosa hai dipinto di bello?"

Lo guardo confusa e lui scrive un altro biglietto dandomelo subito dopo.

"Le tue mani, sono colorate perciò vuol dire che hai dipinto"

Oh.

Guardo le mie mani e un piccolo sorriso nasce sul mio viso.

"Non ti sfugge niente eh?" scrivo.

"No, allora posso saperlo o è un segreto?"

Mi prendo qualche secondo per decidere se dirglielo o no, ma alla fine scelgo di farlo.

"Ho dipinto due lati di me"

Mentre lui apre il biglietto, io prendo le mie cose e appena suona la campanella mi alzo ed esco dalla classe lasciando all'interno un Aaron confuso.

*****

Sabato mattina passo il mio tempo a fare qualche compito per la settimana prossima finchè non arriva l'ora di pranzo e scendo in cucina.

"Allora tesoro, sei felice che stasera verrà qui a cena la tua amica?" chiede mia madre mentre taglia la sua bistecca.

La guardo inespressiva mentre mastico un boccone di carne e annuisco.

"Okaaay, forse dovremo fare qualche esercizio sulle tue espressioni facciali"

Ma cosa..

Mi prende in giro?

Afferro il foglietto vicino a me e scrivo "E' la mia faccia"

Mio padre ridacchia e invece mia madre sbuffa rassegnata.

Finisco il mio pranzo mentre loro chiacchierano del lavoro, prendo la mia medicina e dopo metto le stoviglie nel lavandino per poi lavarle.

Quando ho finito di lavare, salgo in camera a preparare il mio solito zainetto per andare da Vivian.

Chi me l'ha fatto fare di andare da questa ragazza?

Ah già, io.

Magari non sarà così male come penso.

Una voce nel silenzio {#Wattys2019}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora