8*Capitolo

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Aprii gli occhi di scatto, dopo aver sentito la sveglia suonare, accusando fin da subito  un fortissimo dolore alle tempie dovuto alla sbronza della sera prima. Avevo già bevuto alle precedenti feste in cui ero stata ma non ero mai arrivata a qui livelli. Mi serviva un'aspirina. Voltai la testa verso il telefono e spensi la suoneria dopodichè mi alzai stando attenta a non finire sopra a Riccardo che, quella notte aveva dormito per terra assieme a Jacopo. Io e Fede, invece, eravamo rimaste sul letto. Le valigie le preparammo il giorno prima dopo esserci preparate per andare alla festa e constatai che, quella mattina, non c'era niente da fare se non arrivare in tempo a scuola così svegliai i ragazzi che subito si alzarono.
Dopo una decina di minuti io e Fede eravamo già pronte mentre i ragazzi ancora erano in pigiama.
Ale- oddio ma davvero siete ancora in pigiama?!
Fede- siete davvero degli idioti... Muovetevi, io e Ale vi aspettiamo in macchina. Jacopo le chiavi.
Il mio migliore amico diede le chiavi della sua preziosa auto a Fede e mi rivolse un ultimo intenso sguardo prima di entrare in bagno. Vidi Riki coricarsi sul letto e aspettare il suo turno.
Probabilmente Fede aveva notato la lunga occhiata che Jacopo mi aveva rivolto e, una volta in macchina, volle delle spiegazioni.
Ale-non è successo niente Fede.
Fede- allora tu davvero credi che io sia stupida?! Come se io non vi avessi visto ieri sera.
Ale- ma...
Fede- non provare a sviare il discorso.
Sospiro a causa della pressione con la quale Fede cerca di ottenere delle risposte e decido di dirle tutto. D'altronde è la mia migliore amica e se non condividessi tutto ciò con lei penso che impazzirei. Una volta che le raccontai tutto ciò che successe la sera precedente le sue labbra assunsero la forma di una O e poi si espansero in un enorme sorriso che segnava che di li a poco avrebbe cominciato a urlare per la felicità.
Fede- oddio, oddio, oddio!!! ODDIO!!! CHE BELLO!!!
Prima che potessi rispondere vidi i ragazzi scendere le scale che portavano al mio giardino e avviarsi alla macchina e mi ammutolii all'istante.
Ale- stanno arrivando. Silenzio. Non ne fare parola con nessuno. Ok?!
Fede annuì dopodiché apre la portiera del mio posto e mi spinse fuori dalla macchina e nel mentre scese anche lei prese sotto braccio Riccardo, lo trascinò nei sedili posteriori e mi rivolse un'occhiata complice al che io, con un sorriso sulle labbra volsi gli occhi al cielo presa dall'esasperazione. Io e Jacopo salimmo sui posti anteriori e per tutto il viaggio, mentre Federica e Riki continuavano a parlare, Jacopo mi rivolse solo brevi sguardi, pensando che io non lo vedessi, che contenevano tutto ciò che pensava, lo vedevo nei suoi occhi, era dispiaciuto, pensava che io non ricordassi niente della sera precedente.
Fede- ALESSIA!!
Ale- oh, ehi dimmi. Che c'è?!
Fede- è da mezz'ora che ti parlo e tu mi rispondi con un che c'è?! Se una persona orribile.
Le feci la linguaccia e le chiesi che cosa mi avesse precedentemente detto. Eravamo all'aeroporto e stavamo, insieme ai nosti compagni, prelevando i biglietti per i posti.
Fede- Allora, io e te siamo sedute a destra nel finestrino in prima fila mentre Riko e Jac sono seduti due posti dietro noi. Ok? Va bene a tutti? In caso, prima chr l'aereo parta possiamo spostarci.
Tutti e tre annuimmo e Federica sospirò estasiata pensando a quello che avremmo potuto fare. La nostra non era una vacanza in un hotel ma era in una foresta francese che, a quanto sapevo, conteneva un lago al suo interno per questo io e i ragazzi ci convincemmo che sarebbe stato meglio portare il costume per una qualche evenienza.
Ci sedemmo ai nostri posti e subito il mio sguardo si posò fuori dal finestrino e mi ritrovai ad ammirare il paesaggio finché non caddi in un sonno profondo così come Fede.

Ale- oddio
Mi portai le mani alla bocca in preda all'estasi che questo posto mi trasmetteva. Eravamo atterrati all'aeroporto e, dopo un'ora di autobus, arrivammo nei nostri bungalow, ci cambiammo con dei vestiti più comodi e con il costume al posto dell'intimo, e il professore ci diede il permesso di visitare il posto, noi quattro, subito, ci gettammo alla ricerca del lago dopo esserci assicurati che nessuno ci stesse seguendo. Tanto per precauzione. Girammo per una decina di minuti e lo trovammo. La distesa d'acqua che maestosamente si distendeva davanti ai nostri occhi era qualcosa di estremamente favoloso. Subito, presa dall'eccitazione mi tolsi i vestiti e mi buttai in acqua il tutto seguita da uno sguardo che avrei riconosciuto ovunque, era uno sguardo che mi penetrava l'anima.
Ale- ODDIO!!! MA CHE FATE?! NON VI BUTTATE?! DAI L'ACQUA È SPLENDIDA.
urlai nel tentativo di spronarli a entrare in acqua e a quanto pare ce la feci dato ce tutti si spogliarono e entrarono in acqua, passammo le due ore seguenti a giocare quando, nel mentre, vidi Jacopo uscire e distendersi sull'erba. Così com'era, baciato dal sole, mi piaceva ancora di più e mi ritrovai a fissarlo per una dozzina di secondi prima di uscire e raggiungerlo. Mi stesi accanto a lui rimanendo in silenzio ad osservare i nostri amici giocare nell'acqua.
Ale- perché mi ignori?!
Jacopo- io?! Io non ti sto ignorando!
Ale- si invece. Per la miseria Jacopo, davvero credi che io sia così stupida?! E da quando, ieri sera, ho preso quella sbronza incredibile che non mi rivolgi la parola. Ho fatto qualcosa che non va?!
Feci la finta tonta aspettando che mi dicesse cosa avessi fatto la sera prima. A quanto pare, dopo avermi fissato per una manciata di secondi, mi disse che non avevo fatto niente di strano.
Ale- e quei baci?!
Chiesi e lui si irrigidii.
Jacopo- te li ricordi?!
Ale- si certo Jacopo. Io ricordo tutto.
Fece finta di niente e si alzo andando a vestirsi io, ovviamente, lo seguii e lui ricominciò a parlare.
Jacopo- non hanno significato niente per me. Ero ubriaco. D'altronde come potrebbe significare qualcosa tra di noi?! È stato un bacio Alessia, un bacio da ubriachi.
E li mi cadde il mondo addosso. Sapevo che non era ubriaco e non ero a conoscenza del perché mi avesse fatto quell'effetto. Rimasi senza parole. Con la bocca asciutta. Era come se avessi ricevuto un pugno al cuore da un boxer professionista. Con le lacrime agli occhi mi allontanai e mi diressi verso lo specchio d'acqua. Con la voce tremante annunciai che ce ne saremmo andati e mi allontanai verso l'accampamento con Federica che mi correva dietro mentre cercava di infilarsi i vestiti rischiando di ammazzarsi. In un'altra occasione avrei riso ma ora ero troppo sconvolta e vogliosa di rifugiarmi nel mio letto. Fede riuscii a fermarmi
Fede- ok. Cazzo che corsa. Che cosa ti è successo?!
Le raccontai ciò che mi aveva detto Jacopo. E, mentre lui tranquillamente entrava nell'accampamento lei gli lanciava sguardi omicida.
Fede- lasciami, ho detto lasciami.
Ale- non ci penso neanche.
Lei continuava a sbracciarsi nel vano tentativo di scampare alla mia presa e il secondo dopo riuscì a liberarsi e a correre verso Jacopo.
Fede- SEI UNO STRONZO!!!
gli si lanciò contro e gli diede un pugno nell'occhio. Strabuzzai gli occhi e la vidi tornare verso di me.
Jacopo- MA CHE COSA TI È PRESO?!
Fede venne verso di me e mi tirò verso la nostra casetta.

Tiffany- nervosa Toscano?!
Era oramai sera e stavamo per uscire e dirigerci al falò quando Tiffany attirò la mia attenzione.
Ale- per cosa?!
Le chiesi con aria scocciata.
Tiffany- perché Jacopo ti nasconde le cose.
Mi accigliai e mi diressi verso di lei. Fede dietro di me.
Ale- Jacopo non mi nasconde le cose.
Tiffany- oh invece si. Un esempio. Sai cos'è successo a sua madre?
Mi raggelai e la guardai con ansia.
Ale- c-cosa?
Tiffany- è morta. In un incidente. Due anni fa. Lui non te l'ha mai detto.
Di li in poi sentii ovattato chiedendomi se fosse la verità.
Fede- ora vado e lo uccido.
Ale- No. Me la devo vedere io.
Con le lacrime agli occhi mi diressi verso il falò trovandolo che rideva con i suoi amici.
Lo presi dalle orecchie e lo portai nel suo bungalow chiudendo la porta.
Ale- qundo pensavi di dirmelo?!

*Pov's Jacopo*
Con fare confuso mi avvicinai di più ma lei indietreggiò. Mi fermai avendola ormai bloccata al muro.
Jacopo- che cosa Alessia?!
Ale- L'INCIDENTE DI TUA MADRE BRUTTO IDIOTA.
Entrai nel panico chiedendomi chi gliel'avesse detto.
Jacopo- io... Io... Avevo pensato di dirtelo stasera.
Dissi abbassando la testa. Ale mi spinse con rabbia riuscendo a spostarmi. E nel frattempo mi urlava contro.
Ale- DUE ANNI FA!!! DUE FOTTUTI ANNI FA!! COME HAI POTUTO NASCONDERMI UNA COSA DEL GENERE. COME HAI POTUTO PENSARE DI TENERMI NASCOSTA UNA COSA DEL GENERE.
Mi urlò con tutto il suo fiato e con le lacrime agli occhi.
Jacopo- io-io pensavo-
Ale- NON AVRESTI DOVUTO PENSARE. AVRESTI DOVUTO AGIRE E DIRMI TUTTO.
E invece me lo hai tenuto nascosto.
Abbassò impercettibilmente la voce e se ne andò dal bungalow annunciando ai professori di non avere fame.
L'avevo distrutta.

Per Una Maledetta Festa #WATTYS2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora