Era freddo a Londra quella sera.
Un sottile manto di neve ricopriva le case e le strade.
I fiocchi continuavano a cadere delicati, e andavano pian piano ad inspessire quella candida e morbida distesa.Era il 31 Dicembre 1926, e tutti se ne stavano al calduccio, confortati nelle loro case, ad aspettare l'arrivo dell'anno nuovo.
Quasi tutti.In una piccola strada, una donna incappucciata camminava.
Tremava, il suo mantello era troppo sottile e leggero per proteggerla dal freddo.Avvolse le braccia intorno alla pancia, che era gonfia.
Era in attesa di un bambino, stava cercando di riscaldarlo, di proteggere almeno lui da quel freddo tagliente.Mentre continuava a camminare, qualcosa la fece accasciare a terra.
La pancia aveva iniziato a farle male.Si rialzò, e provò a correre veloce quanto la sua disperazione le permise.
Non avrebbe lasciato morire il suo bambino.
Mentre correva zoppicante, cercando di ignorare il dolore, maledì il giorno in cui conobbe quello che era stato l'amore della sua vita.
Si maledì per essersi innamorata di lui.
Lui, che con un bambino in grembo la aveva lasciata sola, nella più totale miseria.Lui che la aveva costretta a combattere ogni giorno per sopravvivere, e per mantenere in vita anche il suo piccolo.
Era stata costretta a vendere l'unica cosa che aveva.
Il suo medaglione.Lo diede ad un signore, che glielo comprò per dieci galeoni.
Non le importava di morire.
La sua era stata una vita triste.
Gli unici bei momenti, li aveva vissuti insieme a Tom Riddle, l'uomo che l'aveva abbandonata, l'uomo che aveva amato e che amava ancora.Ora che era tutto finito, la sua vita era ancora più dolorosa e triste di com'era prima.
L'unica cosa che le importava, era di vivere abbastanza per permettere a suo figlio di nascere.
Poi, sarebbe potuta morire,
e finalmente avrebbe trovato la pace.Giunse, finalmente, di fronte ad un istituto.
''Orfanotrofio Wool''
Questo vi era impresso.
Barcollando, salì le scale, fino ad arrivare al portone dell'' edificio.
Si inginocchiò, per dare un po' di debole sollievo a quell' incessante dolore.
Bussò al portone, tirando pugni senza fermarsi ,in preda al disperato bisogno di aiuto.
''Aprite per favore! Aiuto! Aiuto! Vi prego!''
Urlava piangendo, con tutte le sue forze, facendo il possibile affinché la sentissero.
Il portone si aprì, ne uscì una donna in camicia da notte.
''La prego! Il mio bambino...''
Disse con le mani posate sulla pancia.
La donna, allarmata, la fece alzare e la portò dentro.
'' Signorina Watson! Venga qui! Ho bisogno di lei! Questa donna deve partorire!! ''
Una ragazza, con addosso un camice bianco, arrivò correndo.
Era una delle infermiere dell'orfanotrofio.
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FORBIDDEN NAME ~ Tom Riddle ' story
FanfictionUna volta c'era un ragazzo, che come voi sedeva proprio in questa sala. Percorreva i corridoi di questo castello, dormiva sotto questo tetto. A ognuno sembrava uno studente come tutti gli altri. il suo nome? Tom Riddle.