Capitolo 1

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TRAVOLGIMI

JESS L.

TRAVOLGIMI è in vendita su AMAZON in versione Kindle (anche Unlimited) e cartacea



***

Ci sono dei momenti in cui preghi che tutto cambi, quasi come per magia. Vorresti sbattere le palpebre e far sì che tutto sia diverso e non solo ai nostri occhi. Ma non accade mai, i cambiamenti avvengono quando meno te lo aspetti e ti stravolgono la vita in modo inaspettato. Si dice che per una cosa buona che accade, una brutta la segue... è vero, è dannatamente vero.

Vivo decisamente troppo tra i libri e i telefilm. So di essere "strana", ma credevo che partecipando a questa festa avrei dimostrato a me stessa di riuscire a integrarmi, a interagire. Ho diciassette anni e questi dovrebbero essere gli anni dove si fa baldoria, dove si partecipa alle feste, si inizia ad andare a ballare di sera, si fanno cavolate e si conoscono ragazzi carini e si dimenticano i problemi... invece mi sento un pesce fuor d'acqua.

Ho un bicchiere in mano, con nemmeno so cosa dentro, da quando sono entrata in questo enorme salone ma nessuno fa caso a me, nemmeno l'amica che mi ci ha portata. Lei, Sandra, conosce tutti, questi sono i suoi amici, le persone con cui esce da qualche mese e tra questi c'è anche il ragazzo che sta frequentando, non che questo la giustifichi dall'avermi abbandonata a me stessa, visto che sa che non sono abituata a questi festini, che non conosco queste persone e che non amo ubriacarmi in mezzo a gente sconosciuta. Allora perché ho accettato di partecipare? Ha insistito tanto, è una delle mie migliori amiche e odio dirle sempre di no... in più, l'ultima volta, me lo ha chiesto davanti ai miei genitori e loro sembravano quasi entusiasti. Sì, mi ha fregata per bene.

Sospiro e mi avvicino a una finestra, iniziando a guardare il cortile di questa casa. È notte e i lampioni permettono di vedere nitidamente, ma non mi accorgo del ragazzo che mi ha affiancato, almeno finché non parla.

«Non sembra che tu ti stia divertendo». Cerco di non squadrarlo ma ammetto di sentirmi agitata, è la prima persona che mi rivolge la parola e non è nemmeno un brutto ragazzo.

«Preferisco pensare che l'alcol non abbia ancora fatto effetto». Lo dico sorridendo e lui mi imita. Ha una bella bocca. È un pensiero che attraversa come un lampo la mia mente e questo mi agita ancora di più, non ho mai fatto pensieri del genere su un ragazzo.

«Sei Elise, vero? L'amica di Sandra». Annuisco e abbasso lo sguardo sul mio drink. Ho chiesto io a Sandra di avvisare i suoi amici che ci sarei stata, non volevo fare quella che s'intrufola, ma non pensavo che qualcuno si sarebbe anche ricordato il mio nome. «Pensavo che non ti avrebbe lasciata un attimo... non che a malapena vi sareste guardate in faccia». A queste parole perdo un battito, mi stampo un sorriso sulle labbra e torno a guardarlo.

«Una parte di me si aspettava che le cose sarebbero andate così... lei è più spigliata di me, ha sempre il sorriso sulle labbra e la battuta pronta, non sarebbe stato giusto metterle le catene per starmi dietro». Ha la fronte aggrottata, prima di rispondermi beve un sorso dal suo bicchiere.

«Non poteva semplicemente farti integrare? A malapena ti ha presentato Fabio, che è il padrone di casa e suo fidanzato». Cerco di non ridere.

«In pratica mi stai dicendo che ti sei avvicinato perché ti facevo pena?» Sgrana gli occhi alla mia domanda e lo vedo muoversi sul posto.

«In realtà non ti ho tolto gli occhi di dosso da quando sei arrivata... stavo solo cercando il momento giusto». Mi ha lasciata senza parole, mi aspettavo di tutto, tranne che questo. E che sia chiaro, mi fa piacere ma proprio non me lo aspettavo. «Per un attimo ho pensato che te ne stessi per i fatti tuoi perché hai capito quanto siamo idioti». Sorrido e m'inumidisco le labbra.

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