Mika POV
La formula del rituale era stata portata a termine, ma niente sembrava essere cambiato.
Forse solo il suo aspetto esteriore.
Adesso che i dieci pazzi non parlavano più il corpo di Yuū era immobile, la testa china, gli occhi chiusi.
Passarono alcuni minuti, niente cambiò.
Per l'anfiteatro iniziò ad innalzarsi un brusio, sempre più alto, tutti che si chiedevano se il rituale avesse avuto successo o se fosse stato un fiasco totale.
Il capo invece era ancora comodamente seduto sul suo trono, le gambe accavallate, un braccio a sorreggergli la testa, lo sguardo fisso sulla sua cavia in trepida attesa.
Poi tutto d'un tratto Yuū spalancò gli occhi, non erano più di quel bellissimo verde speranza che li caratterizzava, ma rossi, iniettati di sangue, traboccanti di rabbia e di odio verso il mondo.
Alla loro apertura un enorme onda d'urto si scatenò per tutta l'area, travolgendo chiunque al suo passaggio.
Vidi la maggior parte degli spettatori andare letteralmente in polvere.
Quando l'onda travolse anche me rimasi pietrificato, sentii il mio corpo invaso da un potere oscuro, malvagio al 100%.
In pochi secondi la gente nell'anfiteatro era stata decimata. Solo i più forti e quelli di più alto rango erano riusciti a sopravvivere.
Quando riportai lo sguardo su Yuū lo vidi in piedi in mezzo al cerchio che si strofinava le mani dove prima erano piantati i chiodi.
Anche la croce, come i vampiri più deboli, era stata polverizzata.
Quando ebbe finito di 'sistemarsi' parlò.
<<allora... chi è il povero stolto che ha osato disturbarmi di sicuro per qualche cazzata?>>
Quella non era la voce di Yuū, o almeno lo era ma era lontana mille miglia da quella originale, quella che aveva parlato era più bambinesca anche se ricolma di strafottenza.
Poi non vedendo nessuno intorno a se, solo mucchietti di polvere, si girò dando così la schiena alla platea e a me.
Ora stava fissando Urd, probabilmente con un sorrisetto strafottente stampato in faccia.
Il capo era ancora seduto sul suo trono, per niente sorpreso dai recenti accadimenti e anche lui presentava in volto un sorrisetto strafottente.
<<dal tuo viso compiaciuto deduco che lo stolto sia tu>>
Ok quell'Ashuramaru stava iniziando ad inquietarmi, ora si era messo in posa con una mano sul fianco.
Prima di rispondergli Urd si alzò e si piazzò di fronte al demone che sovrastava in altezza di un bel po', forse per evidenziare la sua superiorità.
<<esattamente demone, io sono il tuo padrone e ti ho chiamato qui per potenziare il mio esercito, cin te a capo sarà imbattibile e la conquista del mondo sarà solo questione di tempo>>
Quel vampiro era proprio pieno di se, riusciva a essere anche più odioso di Satana in persona.
Urd aveva appena finito di parlare che una pazza risata riempì l'aria.
<<ahahahahhahaha... povero stolto, veramente credi che solo perché sei riuscito ad evocarmi hai il diritto di comandarmi? Cavolo ringrazia questi marchi e questo cerchio di confinamento se no ti avrei già ridotto in cenere, e nonostante i marchi siano anche per avere il controllo su di me scordati che io ti ubbidisca, non ne ho intenzione io ne il ragazzo che sta cercando di riappropriarsi del suo corpo>>
Ok con queste parole lo aveva fatto veramente incazzare. Infatti tutto indispettito se ne andò lanciando congiure contro il demone e ordinando ai suoi uomini di catturarlo e rinchiuderlo nella sua stanza.
Io rimasi li a fare da spettatore, poi se avessi visto Yuū in pericolo sarei intervenuto.
Insieme a Urd si ritirarono altre 4 persone e i restanti poveri malcapitati, che saranno stati una trentina, attaccarono contemporaneamente.
Appena dopo il primo attacco si capì come sarebbe andato a finire lo scontro.
Per quei trenta malcapitati non ci fu speranza, Yuū (alias) Ashuramaru distese la sua mano sinistra e dal nulla si materializzò una lunga katana nera e verde, la estrasse in un lampo e con un unico gesto falciò le teste dei primi tre che gli venivano in contro che subito si ridussero in cenere.
Di sicuro quella era un'arma demoniaca.
Lo scontro durò si e no 5 minuti.
Ero stupito, non immaginavo fosse così bravo anche in un corpo non suo e che soprattutto non aveva familiarità con le spade.
Quando ebbe polverizzato i poveretti si fermò per qualche secondo a contemplare il suo lavoro poi ripose la spada nel fodero e parlò.
<<ehi tu biondino!?che fai da spettatore, per quanto hai intenzione di rimanere li a fissarmi mentre massacro i tuoi compagni? >>
Ok stava chiaramente parlando con me.
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Sex And Money
FanfictionATTENZIONE SCENE DI SESSO ESPLICITE! Un passato non molto felice, il presente ancora meno. Questa è la realtà di Yūichirō. Ma il futuro per lui ha in serbo tante sorprese.