Prologo

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Il fumo si dissolve mentre mi ritrovo a ridere da sola senza un motivo ben preciso; se penso a mia madre che in questo momento avrebbe dato di matto vedendo la sigaretta tra le mie labbra e allo sguardo di mio padre, deluso, cose se avessi violato il più grande dei reati. 

Fin da piccola ho sempre dovuto adattarmi, comportati così, non dire questo, stai ferma, sorridi, non ho mai avuto un momento tutto mio; dove poter essere me stessa, senza che mia madre interferisse nella mia vita. Ho sempre pensato che fosse giusto così, essendo nata in una delle famiglie più famose di New York avrei dovuto comportarmi come tale, fino a quando le sera dei miei 18 anni dopo la magnifica festa che i miei mi avevano organizzato, a cui avevano preso parte solo gli amici di mio padre avevo capito che quella festa non era stata organizzata principalmente per me, ma per i suoi affari. Così verso l'una di notte ancora truccata e vestita scappai dalla finestra della mia camera. Una volta uscita di lì mi sentì finalmente libera, era la prima volta in vita mia che uscivo sola di casa, cominciai a camminare senza una meta fino a quando mi incrociai con un ragazzo e la sua cerchia di amici. Ovviamente capirono subito chi ero, la mia faccia era ogni giorno su milioni di giornali e tabloid ma forse vedendo la mia espressione triste e sconfitta mi aiutarono. Di quella sera ricordo di aver bevuto fino a svenire e di aver guidato la prima di tante moto.

Da quel giorno in poi cominciai a uscire tutte le sere scappando dalla finestra, fingevo di andare a dormire, auguravo a tutti la buonanotte e il gioco era fatto. Quei ragazzi diventarono la mia famiglia, la mia squadra, non andavo da nessuna parte senza di loro. Le moto, la velocità,il pericolo diventarono tutta la mia vita, la droga da cui dipendevo. Ricordo quanto fui felice quando quel pomeriggio trovai davanti casa una Ducati Monster797 nera. Ai miei genitori per poco non veniva un infarto, soprattutto a mia madre, ma cominciarono ad accettarla capendo di non poter far niente per impedirmelo.

E ora mi ritrovo qui, nel mio posto felice, mentre il vento mi scompiglia i capelli distraendomi dai ricordi. Mi giro verso il fiume che scorre sotto di me; getto la sigaretta ormai finita sotto i miei piedi spegnendola con la punta del mio stivaletto mentre raggiungo la mia moto. Salto su e lanciando un ultimo sguardo al posto che racchiude più ricordi di casa mia parto, dando gas cercando di svuotare la testa e di godermi appieno la sensazione che solo la velocità mi può dare.        

#AngoloAutrice
Ciao a tutti ragazzi cosa ne pensate di questa nuova storia?
Che impressione vi ha fatto?
Fatemi sapere tutto nei commenti, al prossimo capitolo. 💋👋🏻

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