Non era stata una bella giornata quella del 26 luglio, alla città di
Caluna. Peter, Thomas e Anna, tre ragazzi, decisero di fare una passeggiata notturna, per provare i brividi della brezza notturna.
Thomas, come al solito, era ubriaco fradicio, perciò Peter e Anna dovettero fargli da spalla. Erano già le 2:40, e i tre ragazzi avevano sostato su una panchina, proprio di fronte all’entrata della metropolitana. Osservavano quella che sembrava l’unica fonte nell’ombra dell’oscura città. Ad un certo punto Peter guardò l’orario, e scoprendo che erano quasi le 3, dovette prendere la metropolitana per tornare a casa, seguito da Anna e Thomas.
Appena scesero le scale notarono delle strane cose: nei muri, c’erano dei graffi e la luce traballava: davanti ai loro occhi apparve come dal nulla una bambina, dai lungo vestito bianco, e dagli altrettanto lunghi capelli neri. La bambina era voltata loro di spalle, e teneva in mano tre palloncini di diverso colore, e nell’altra teneva un carillon dorato. I due ragazzi stabili di mente, decisero di provare a comunicare con lei ma, travolti da una improvvisa luce accecante, non poterono più farlo, perché la bambina, sparì come comparve, quindi, i tre ragazzi, stupiti, decisero che sarebbero ritornati il giorno dopo.