CAPITOLO 32

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SYDNEY JOHNSON

Sbuffo infastidita. Mi hanno legato nuovamente i polsi dietro la sedia.

"Ce ne era tanto bisogno?" domando fulminando con lo sguardo Chris che si diverte a vedermi dimenare

"Mi piace vederti infastidita"

"Oh, per quello non c'è bisogno di essere legata ad una sedia, basta la tua faccia" lui smette di ridere e si avvicina di nuovo a me

"Non ricominciare con la scenata del rispetto" dico alzando gli occhi al cielo e tirando ancora la corda per cercare, in qualche modo, di slegarla non riuscendoci ovviamente. Lui si ferma e ritorna al suo posto continuando a guardarmi. Adesso mi sta stufando!

"Si può sapere che cazzo hai da fissare così tanto?" sbotto innervosita

"Lucas mi aveva detto che sei una bomba sexy, ma non pensavo così tanto" dalla mia bocca esce una specie di ringhio

"Non ho bisogno di complimenti fatti da una persona che è praticamente il niente per me "
sputo senza pensarci e lui non si scompone. Rimane nella sua solita posizione e non ribatte.

Dopo qualche istante lo vedo spalancare gli occhi e deglutire.

"Mani dietro la schiena " lui le mette lentamente e io cerco di guardare alle sue spalle mentre la felicità si impossessa di me.

Un poliziotto si fa spazio per mettergli le manette con una mano mentre con l'altra gli tiene ancora la pistola puntata alla nuca. Ma quando cavolo è entrato? Possibile che non abbia sentito niente?
Non mi importa, sono troppo felice per farci caso

Un altro agente arriva e quando mi vede si affretta per slegarmi mani e caviglie.

"Ti dichiaro in arresto. Hai il diritto di restare in silenzio, qualsiasi cosa dirai sarà usata contro di te in tribunale. Quando saremo lì potrai chiamare il tuo avvocato o te ne verrà concesso uno d'ufficio"

Lo portano via e sento altri suoni fuori la stanza. Staranno arrestando le altre persone...

Mi massaggio i polsi e ringrazio il poliziotto una volta che mi ha liberato anche i piedi. Mi alzo e subito sento un dolore lancinante alla schiena e le braccia. Non ci faccio caso e seguo gli agenti fuori da quel posto orribile, zoppicando per il dolore alle caviglie.

Un terzo mi tranquillizza,ma non lo sto ascoltando. Non vedo l'ora di abbracciare la mia famiglia e i miei amici.

Quando usciamo l'aria gelida mi attraversa il corpo e in lontananza vedo mio padre, quando incrocia il mio sguardo inevitabilmente corro verso di lui e mi prende al volo abbracciandomi.
Mi accarezza i capelli e mi sussurra che si è spaventato da morire per poi scusarsi. Voglio che mi racconti tutto, voglio sapere cosa c'entrava lui con quella gente, ma sono troppo distrutta per fare domande. Così poggio la testa sulla sua spalla, chiudendo gli occhi e sospirando.

"Ti voglio bene, Syd"

***

"Stai bene?" mi domanda Jeff mentre ci dirigiamo verso la piccola gradinata che conduce alla porta di casa mia.

Annuisco e deglutisco sentendo la gola improvvisamente secca. Devo bere ancora acqua.

Quando mio padre apre la porta vedo tutti quanti uscire dal salotto e Chloe praticamente mi salta addosso scoppiando in un pianto isterico. Mia madre scende la scale freneticamente mentre in lontananza si sente lo sciacquone del bagno.

La mia migliore amica si stacca e subito lei mi viene incontro abbracciandomi forte. Non dico niente e , dopo aver abbracciato tutti uno ad uno, mi dirigo in salotto. Mi fanno sedere sul divano e , notando il mio tremolio, mi coprono.

Derek comincia a fare battute stupide , Andre continua a ridere come un ebete, Chloe non riesce a fermare i singhiozzi , i Martin improvvisano una specie di danza hawaiana , le Anderson mi rivolgono sguardi dolci, Gabriel stringe Taylor, Austin fa lo stesso con Abby, tutti i miei parenti si guardano felici.
Quando il mio sguardo si posa su Aiden in lui non riesco a vedere emozioni, solo un profondo sollievo e un luccichio strano che non saprei come definire.

Mi è mancato tutto questo. Mi sono mancati da matti.

Poggio la testa allo schienale del divano e rido leggermente per Jake e Jason.
Noto Irena infondo alla stanza che mi guarda maternamente e si asciuga le lacrime che le scendono continuamente e che sembrano non finire.

"Posso ritornare a romperti le palle adesso?" chiede Ethan socchiudendo gli occhi con un vago sorriso sul volto.
Non rispondo, ma afferro il cuscino che ho dietro la schiena e glielo tiro mentre tutti ridono.

Sì,mi sono decisamente mancati.

***

Ritorna la sveglia presto.
Ritornano le lezioni.
Ritornare sui libri ogni pomeriggio.
No, non sono pronta psicologicamente a tutto questo strazio.

"Hai una faccia da cadavere " dice Jake prendendomi in giro e facendo ridere Jason

È passata una settimana da quel giorno.
Non so come mi sento esattamente, so solo che i Martin si sono messi in testa di farmi da 'guardie del corpo ' .
Jake si è messo addirittura una paio di occhiali da sole nonostante fuori piova a dirotto.

"Mi rendono più figo " aveva detto quando lo avevo guardato perplessa uscire da casa sua

"No, non è vero " aveva ribattuto suo fratello, creando così una discussione di prima mattina.

L'hanno continuata : in macchina, quando abbiamo messo piede in cortile e per tutto il corridoio finché non mi sono diretta alla mia prima lezione della giornata. Fortunatamente era in comune con Chloe, la quale non perdeva occasione di tirarmi su il morale.

Dopo quello che mi è successo non ho parlato molto ,letteralmente.
Non avevo niente da dire e mi limitavo a rispondere solo alle domande che mi rivolgevano i poliziotti. Mentre a quelle che mi rivolgeva la mia famiglia rispondevo con dei monosillabi sussurrati, ma non commentavano mai la cosa.

Ci dirigiamo in mensa e subito mi siedo accanto a Chloe che mi accoglie con un sorriso che va da orecchio a orecchio. I miei amici si comportano normalmente, ma non posso evitare di notare le occhiate preoccupate che mi rivolgono qualche volta. Continuo a mangiare il mio pranzo facendo finta di niente.

Tutto è passato.
Sarà solo un ricordo doloroso aggiunto agli altri

NOI 2 (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora