I want you, I want this family

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5 Dicembre, 2015
Seo

Era sveglio.
Il petto si alzava e si abbassa con un ritmo apparentemente normale. Aveva chiuso per qualche istante gli occhi, dopo quella che era stata una nottata passata ad accertarsi che fosse tutto regolare. Ma gli esami avevano dato esiti positivi.
Non avevo smesso neanche un secondo di osservarlo, ero fermo nella stessa posizione da ore. Tim, invece, dormiva profondamente e per la prima volta il suo viso non era dimora di qualche demone passato. Aveva il viso così sereno che quasi mi aveva impressionato. Ma più di tutto mi aveva impressionato vederlo piangere in quel modo logorante, quella notte stessa. Era rimasto avvinghiato a papà fino a quando aveva potuto e non aveva smesso di ripetergli che gli dispiaceva. Papà del resto, troppo debole, riusciva solo a sorridere.

-C-come s-stai?- un flebile suono arrivò alle mie orecchie, erano le otto di mattina circa, e papà mi stava chiedendo come stessi. Mi alzai di scatto e mi avvicinai al letto -Sto bene- sorridevo, lui era sveglio, ed io potevo sperare di poter avere di nuovo una famiglia.

-È stata una b-bella sorpresa... v-vedervi qui i-insieme- faticava ancora a parlare, per più di una settimana era stato immobile su un letto d'ospedale apparentemente morto.

-Non ti sforzare troppo- aveva ancora il viso pallido, ma gli occhi erano vispi come sempre. Soltanto ora notavo la somiglianza quasi paurosa che aveva con Tim.

-Come sta tuo fratello?- buttai un occhio su Tim, stava ancora dormendo profondamente -Credo meglio, ho saputo che sta lavorando in un pub-

-Il pub di Simon... non me lo aveva detto- non riuscii a capire se fosse contento o dispiaciuto di non averlo saputo, ma comunque la notizia allietava entrambi. Sapere che Tim fosse uscito da quel brutto giro, ci dava speranza.

-Tra voi, come va?- lo guardai a lungo, c'erano tante cose da dire a riguardo. Potevo dire che c'erano alti e bassi, ma che finalmente mi sentivo più vicino a lui, mi sentivo suo fratello. Oppure potevo dire che Tim continuava a mettere muri, che fosse incredibilmente diffidente e che solo cinque minuti prima che si svegliasse stavamo di nuovo litigando. Ma poi mi venne in mente quando da bambini, lui ci portava a mangiare il gelato insieme. Ci sedevamo al tavolino del bar tutti e tre e mangiavamo gelati tutti diversi tra loro.

-Pensavo a quando andavano a prendere il gelato insieme, papà- cominciai a dirgli -Tu prendevi quello alla crema, io al pistacchio e Tim al cioccolato... sempre gli stessi, sempre diversi- feci una pausa, papà mi guardava senza realmente capire cosa volessi dire davvero -Ho capito che siamo diversi e che abbiamo un sacco di cose da imparare ancora, ma ho capito che voglio questa famiglia, voglio te, voglio Tim con noi-

救い出すよ必ず// I'll Save uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora