SINE PECCATUM

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8 Dicembre 2015

Si sentiva leggero, il peso che aveva nel cuore stava man mano acquisendo una forma diversa. Stava diventando concretezza. Aveva caldo, nonostante fuori tirasse vento e la temperatura auspicasse un dicembre imbiancato, lì dentro faceva caldo. Forse, era anche colpa della birra che aveva bevuto poco prima. A doppio malto, scura come i capelli lunghi e fluenti di quella che lui aveva riconosciuto come Cas.
Dio, Cas.
Quanto tempo era passato? L'ultima volta che l'aveva vista era stata sotto casa sua, il viso contratto in una smorfia di rabbia e gli occhi lucidi. Ricordava solo le sue parole, ricordava solo che aveva rovinato un sacco di cose.
Era sicuro che lei lo avesse visto, insomma era Jemy. Era più alto rispetto qualche anno fa, ma a quanto pare non smetteva di sfoggiare quel suo sorriso strafottente neanche adesso, in quel momento, dopo tutto quel tempo.
Cas era ancora più sexy di quello che ricordava, il modo in cui portò le labbra al bicchiere di vino che aveva tra le mani lo convinsero ad avvicinarsi. Nonostante Jin avesse cominciato a lamentarsi di come si stesse annoiando.

-Ci vediamo dopo- aveva soltanto detto.

Lui gli aveva chiesto dove stesse andando, forse, ma Jemy era così concentrato sul vestito nero di Cas che non ci aveva più di tanto badato.

-Pensi che un giorno potrai perdonarmi? Me lo sto chiedendo da quando ti ho vista entrare- no, Jemy non avrebbe mai perso quel suo sorriso strafottente così come quella sua incredibile sicurezza nel credere di saperci fare con le ragazze.

-E tu pensi di riuscire a trovare un modo migliore per abbordare le ragazze?- il sorriso era luminoso quanto il luccichio nei suoi occhi, Jemy era sempre più convinto che non avrebbe mai smesso di esercitare su di lei quel suo fascino che criticava tanto.

Credo che si misero a ridere entrambi, lui non la smise di guardare un secondo. Era strano sapere che un giorno si sarebbero rincontrati in quel bar, senza più l'ombra di Key a rovinare quello che sarebbe potuto essere il motivo per cui rimanere in quella città e non trovarsi a Roma, spaesato, con i fogli bianchi di una vita che Jemy non aveva mai capito come scrivere.

-Non eri astemia?- ora era facile parlare con lei, quando quella volta a casa sua non aveva voluto bere nulla che fosse alcolico e lui le aveva offerto un succo all'arancia. Era stato lì che si erano baciati per la prima volta, e perfino lì c'era lei, che li spiava. E lui aveva avuto come la sensazione che forse non era sbagliato quello che provava, che forse era perfino ricambiato.

-Non più- Cas alzò il calice di vino e sorrise di nuovo, voleva provocarlo, anche lei sentiva che tra di loro ci fosse qualcosa di incompiuto, qualcosa che non era mai nato davvero qualcosa che sarebbe stato bello poter completare -Sai, sono stata a Roma qualche tempo fa- forse non c'entrava molto con il fatto che fosse astemia e che Jemy volesse offrirle qualcosa da bere, ma sentiva che non aveva più occasioni da perdere -E ti ho pensato...- suonava quasi come una dichiarazione ma in fondo era questo che voleva ottenere Cas, voleva quella notte con lui. Voleva tornare a quella sera alla spiaggetta, quella in cui fosse chiaro che Jemy non avesse altro che Key nella sua testa, quella in cui avrebbero dovuto fare l'amore per la prima volta, voleva tornare indietro e rifare tutto daccapo.

Voleva fare l'amore con lui.

Era ubriaca fradicia, faceva estremamente caldo, dentro quel bar, ma aveva bisogno di andare in bagno. Non era l'unica ad essere in quelle condizioni, non sembrava essere una cosa strana restarsene appoggiata a quel muro in legno, mentre attendeva che la fila diminuisse passo dopo passo. La voleva accompagnare, JK voleva portarla lui stesso fino alla porta del bagno ma nessuno dei due aveva mai esagerato così tanto come quella sera, che alla fine i ragazzi erano finiti per mantenerlo mentre buttava fuori tutto quello che non aveva mai bevuto nella sua vita.
Forse, avrebbe dato di stomaco anche lei se non si fosse tolta quella pesante giacca di dosso e non avesse visto quei due, di nuovo, baciarsi con tanta ansia di potersi perdere chissà dove, chissà per quanto tempo. E per colpa sua, della loro amicizia e di quello che aveva provato per Jemy ma che non aveva mai capito.
Sentiva il sudore appiccicarsi sulla fronte, la testa le girava ad ogni mano che scendeva lungo i fianchi della sua amica ed ogni sorriso sul volto di lui. Un'altra persona e sarebbe potuta entrare in quel fottuto bagno, un'altra persona e avrebbe lasciato fuori quello che credeva non le avrebbe mai potuto fare male. L'amara consapevolezza che non aveva sepolto nulla, che non c'era mai stato bisogno di seppellire nulla quando non si fa caso alla realtà effettiva. Anni a seppellire il ricordo di un amico con l'amore per il ragazzo sbagliato e l'amicizia di chi le aveva sempre detto che Jemy non ne vale la pena e poi ritrovarsi in un bar qualsiasi, con un pugno nello stomaco, perché quello stesso Jemy è avvinghiato ad un'altra che vorresti essere tu.

Ma no, era l'alcol a farla pensare in quel modo. Era l'alcol che la faceva sentire così a terra, così delusa... amara.

La porta si aprì, Key si infilò dentro senza ripensamenti. L'aria lì dentro era soffocante, ma l'acqua del rubinetto era abbastanza fresca da farla ritornare in sé. L'effetto della birra scendeva man mano si rendeva conto di quello che aveva visto: Cas e Jemy, insieme. Mille domande, mille complessi si annidarono nella sua testa, e per alcuni versi si sentì come tradita. Ma forse era stato un caso, cosa le importava? Tanto Jemy non voleva saperne più nulla di lei, era tutto perso, così come quei messaggi che lei e Cas si era inviate negli ultimi mesi. Ormai erano ombre del passato, ormai non c'entravano più nulla con la sua vita.

-Come stai?- JK era alle sue spalle non appena aveva lasciato indietro il passato ed il bar. Gli occhi ancora lucidi per il tiro di canna che lo aveva fatto vomitare, ma quanto era bello? Quanto voleva che quella fosse la loro prima volta?

-Andiamo via- Non voleva più fare i conti con nessun passato o con nessuna attesa, era questo il momento, era esattamente così che doveva andare.

-Non puoi guidare in queste condizioni- ma lui non aveva idea di come fossero le sue reali condizioni, vedeva soltanto questa ragazza ancora ubriaca, probabilmente con l'alito pesante per tutto l'alcool che aveva ingerito ed i capelli così umidi da far davvero schifo, ma Key non voleva essere bella, voleva che JK la seguisse nonostante tutto.

-Cerco solo un posto tranquillo- guidare in quelle condizioni poteva essere pericoloso, ma quello che le cresceva dentro era più forte e la rendeva lucida. Così lucida che un parcheggio buio, quasi abbandonato, fecero capire a JK che cosa voleva Key. 

Aveva cominciato a piovere, lei lo guardava con occhi offuscati mentre passava sul sedile posteriore. Fece lo stesso, senza pensarci troppo, adesso erano lì, da soli, insieme e lei voleva esattamente quello che voleva lui. Dopo tre anni che l'aveva sognata spogliarsi davanti a sé, dopo tre anni ad immaginarsi ad occhi chiusi che quella sotto di lui non fosse Miki ma Key, finalmente lei si era tolta quella giacca troppo pesante come l'attesa di quei tre anni.

Finalmente stavano facendo l'amore.

救い出すよ必ず// I'll Save uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora