Lui

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Chiudo il telefono e per la prima volta mi sento veramente sola. Non perché lo sia effettivamente ma perché ho fatto qualcosa di sbagliato, ho causato la sofferenza di qualcuno e quella persona non è una qualunque, è la mia migliore amica.

Mi guardo in giro scrutando le vetrine dei negozi, tutto scorre velocemente mentre io penso a quello che avevo appena fatto. Tremo dal freddo e mi rannicchio nel mio cappotto nuovo della Conbipel. Continuo a camminare seguendo il gruppo di amici che avevo invitato per andare a fare un giro. Il mio volere sembra quasi annientato, mi muovo per inerzia e sono ancora assillata da quel pensiero. Quelle sue risposte brevi, quei silenzi tra una frase e l'altra. Cercava di nascondere tutto quanto ma purtroppo io ho capito. Capisco sempre tutto, questa è la mia condanna.

Mi viene da piangere, alcune lacrime scendono riscaldandomi il viso per un breve momento, mi sento un involucro vuoto senza anima. Le luci continuano ad illuminare il mio cammino, il gruppo continua a ridere, il mondo continua a scorrere. L'unica a rimanere inerme sono io. Vivo la mia crisi senza sfogarmi con nessuno, continuo a cercare di non dare a vedere che piango nascondendo il viso tra il pellicciotto del cappotto come se una tristezza contagiosa mi avesse presa e io non la volessi trasmettere a nessun altro.

La mia migliore amica, la persona a cui tengo di più, colei che mi sopporta quando sono allegra, triste o arrabbiata, lei che non contesta niente di quello che dico, mi accetta come sono senza volermi cambiare e io l'ho fatta soffrire di nuovo per lui. Quel maledetto ragazzo che ha conquistato il cuore di lei e anche la mia attenzione. Finalmente ero riuscita a levarmelo dalla mente ma ora è tornato più forte che mai a straziarmi l'anima e a calpestare il mio cuore con la ferocia di un cacciatore che vuole fare sua la preda. Lui con quegli occhi castani che rapiscono chiunque, lui con quel carisma che non vuole dare a vedere, lui che non c'entra niente con tutta questa storia ma che ne è il fulcro, il pianeta che attira l'orbita di Daisy e la mia. Scuoto la testa cercando di scacciarlo ma con scarsi risultati. I suoi occhi color ambra continuano a fissarmi provocandomi un fastidio tremendo. Non posso vivere così, devo fare qualcosa… ma cosa? Levarmelo dalla testa e far passare avanti la mia amica Daisy? Farmi avanti io per prima provocando una voragine tra me e la mia migliore amica?

Tutto mi sembra così confuso, così irreale ma la cosa che non riesco a percepire è che sta accadendo proprio a me.

- Ehi, che ti prende?-

Ecco, la sua voce mi chiama. Si è accorto che ho qualcosa. Ma fino a che punto arriva la sua accortezza?

- Niente, Luke… Lasciami stare.-

Si allontana dal gruppo che non si accorge di niente per avvicinarsi a me.

- Sei sicura, Emy? Sembri giù di morale… hai litigato con qualcuno al telefono, prima?-

Il suo profumo m'investe, mi trascina e mi porta via. Il pensiero di lei mi fa sussultare e quel profumo, prima piacevole, mi fa venire la nausea. Lo allontano con uno spintone e me ne vado avanti borbottando che va tutto bene, che non si deve preoccupare e che mi deve lasciare in pace.

- Vedi cosa non sopporto di te?- Mi urla lui iracondo facendomi girare spaventata.

Tutto intorno a noi si fa silenzioso, i suoi occhi prima tranquilli e pacifici, come il suo carattere, sono diventati rabbiosi, mi prende per le braccia stringendole talmente forte da bloccarmi quasi la circolazione.

- Mi fai male, idiota. Smettila!- Provo a protestare io ma l'ira non gli fa sentire le mie parole. Anzi, mi urla contro in maniera ancora più ferocemente.

- No, stammi a sentire invece! Non fai altro che tenerti tutto dentro, non ti esprimi chiaramente con gli altri, fingi di essere forte ma appena ti litighi con la tua migliore amica diventi fragile come un vaso di terracotta! Una volta mi dissi che ero il tuo migliore amico ma adesso non ti comporti più come prima, come se qualcosa fosse mutato. Allora, ti prego, dimmi cosa è cambiato fra di noi. Dimmelo chiaro e tondo, perché non ci capisco più niente!!! -

A quel punto lui abbassa lo sguardo, noto che qualcosa di luccicante gli percorre la guancia. Una lacrima?

- Dimmelo, ti prego…-

La sua voce diventa flebile. Lo abbraccio e sento che è diventato fragile, come un bocciolo di rosa. Ha perso tutta la sua forza e trema dalla rabbia, dalla tristezza, dalla paura. Ho quasi paura di stritorarlo, stringendolo a me troppo forte.

E ora che faccio?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 31, 2014 ⏰

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