10*Capitolo

27 3 4
                                    

L'aereo partì e in pochi secondi ci ritrovammo fin sopra le nuvole a sperare che sbagliasse la rotta e atterrasse in Francia.
Mi girai e, accanto a me, vidi Fede dormire beatamente sulla mia spalla dopo neanche 5 minuti dalla partenza. L'adorai in quel momento, ringraziandola silenziosamente per tutto quello che fece per me in quella settimana. Era stata una vera amica e continuava ad esserlo. Questa volta il nostro posto era nell'ultima fila a destra e fu un sollievo, non avrei mai retto un viaggio di 1 ora nella fila centrale. Avevo paura dell'aereo e l'unica cosa che riusciva a tranquillizzarmi oltre il sonno era il paesaggio. In un attimo mi addormentai anch'io, poggiando la mia testa su quella di Fede, trovando una posizione comoda. L'ultima settimana era risultata intensa e piena di emozioni e, mentre molti dei miei compagni si godevano la vacanza, io passai i primi 5 giorni a dannarmi a causa del mio migliore amico. A me non importava del bacio, infondo è normale che non conti. Eravamo ubriachi e, appunto come aveva detto Jacopo, migliori amici. Ma avrebbe dovuto dirmi di sua madre. Quello di tenermi nascosta la sua morte è,stato un colpo basso, mi ha fatto male e ho pensato che non avrei più potuto perdonarlo. Ma a quanto pare mi sbagliavo.
Già dopo 5 giorni ero di nuovo pronta a volare verso il cielo sollevata dalle sue braccia. L'ho capito, alla fine l'ho capito. Ho capito che l'aveva fatto per proteggermi e per proteggersi perché se avesse raccontato la storia un'altra volta probabilmente sarebbe scoppiato, non avrebbe retto. Il ticchettio dei tacchi della hostess fu l'ultimo rumore che udii prima di cadere nelle braccia di Morfeo.
~Morfeo?! Credo che, invece di immaginare Morfeo, tu stia immaginando uno Jacopo a petto nudo che ti stringe a se. E NON NEGARLO!!!~
No ok, voi dovete spiegarmi perché mi ritrovo una coscienza così idiota.
🍭🍭🍭
Jacopo- Ehi Ale, svegliati.
Ale- signora scopa dai fatti sbattere!!! Sei tutta sporca!!!
Jacopo- oh volentieri piccola. Ma dopo, adesso dobbiamo andare a casa.
Aprii gli occhi di scatto, sbalordita dalle parole di Jacopo che aveva uno sguardo tra il divertito e il malizioso, mi passai una mano in faccia e mi alzai. Sussurrai un idiota rivolto a Jacopo e presi la valigia.
Jacopo- dai piccola sbrighiamoci, ti ho fatto un regalo, ci aspetta a casa e se non ci muoviamo, dovrò riprendernelo.
Si mise le braccia sui fianchi e mi guardò con un sopracciglio alzato.
I miei occhi si illuminaro e la mia mente viaggiò alla ricerca di cosa mi avesse regalato Jacopo. Scesi in fretta gli scalini dell'aereo seguita da Jacopo e, uscendo dall'aeroporto, vidi mia madre sorridermi, ma c'era qualcosa che non andava... Non mi convinceva, non mi sorrideva con il suo solito sorriso dolce e i suoi occhi che spruzzavano entusiasmo ma con quest'ultimi spenti. Come se qualcosa in questi ultimi giorni, l'avesse ferita. Aspettai di essere a casa da sola con lei per poter aprire un discorso. Una volta dentro la feci sedere con calma, chiusi la porta a chiave e mi sedetti di fronte a lei.
Ale- cos'è successo?
Rimase sorpresa alla mia domanda e i suoi occhi si riempirono di lacrime nonostante non ne abbandonarono neanche una.
MA- cosa amore? N-non è s-successo niente.
Ale- mamma, cosa è successo? Lo voglio sapere adesso. Ora.
Scoppiò a piangere, venne verso di me, e mi abbracciò.
MA- mi è arrivato un video da un numero sconosciuto... Io l'ho aperto curiosa e-e ho trovato q-questo...
Me lo passò con la testa bassa e vidi nel cellulare, la chat già aperta. Vidi, nell'immagine del video, un uomo di spalle con il dorso nudo e un uomo di fronte a lui senza maglia. Aprii il video e rimasi sconvolta. Lanciai il cellulare sopra il divano, presi la mia borsa, 2000€ da mia madre e scappai da casa dirigendomi verso quella di Jacopo, bussai e lui mi aprii.
Ale- Seguimi.
Gli dissi un semplice parola, ma scattò con me sulla sua macchina, gli dissi dove dirigersi e arrivammo all'aeroporto. Scesi, entrai, e lui mi seguii.
Ale- scusi, due biglietti per Londra grazie.
?- si, vengono 2000€ andate e ritorno ma solo per oggi. L'aereo parte tra dieci minuti e dovrete tornare domani alle 18:30 ok?
Ale- ah ah, grazie.
Mi diede i biglietti e ci diressimo verso la fila per il chek-in. Una volta presa posizione Jacopo mi fermò da un braccio.
Jacopo- cosa diamine sta succedendo?!
Ale- lo vedrai...
Jacopo- mah.
🍭🍭🍭~Londra~
Chiamai al telefono mio padre che mi rispose ansimante. Mi venne voglia di dargli uno schiaffo.
Ale- papino ciao, cosa fai?
PA- niente Ale tu?
Ale- niente di che, volevo sentirti. Tutt'apposto al lavoro?
PA- il lavoro... Ah si, si il lavoro, va tutto bene. Ora devo andare piccola mia, ciao.
Ale- mmh ok, ciao papino.
Nel parlare con mio padre eravamo già all'hotel dove abitava.
Ale- questa era solo la conferma... Andiamo.
Arrivai davanti la signora dell'Hotel che mi conosceva ormai tantissimo.
Ale- signora, buongiorno. Come va?
?- oh Ale. Va tuuuutto bene da me. Tu invece?
Ale- tutt'apposto signora. Senta, rimarrei qui a parlare per ore... Ma ho un bisogno urgente di vedere mio padre. Mi può dare le chiavi?
?- ovvio, Tieni. Ci vediamo dopo tesoro.
Ale- arrivederci.
Jacopo mi seguii ma pochi secondi dopo mi fermo nuovamente.
Jacopo- ok... Cosa cazzo sta succedendo?!
Ale- niente. Semplicemente mio padre si sta scopando il suo segretario. Niente di che, andiamo a farli una visitina.
Rimase sconvolto e con la bocca aperta mi seguii verso la mia meta.
Aprii la porta e sentii subito le urla. Corsi verso la camera da letto e li vidi.
Ale- mi fai schifo, porco.
Li vidi girarsi verso la mia direzione e sgranare gli occhi in contemporanea. Mio padre... Luigi si alzò e Jacopo mi coprì gli occhi.
Lui si vestii in un lampo e mi scrollai di dosso le mani di jacopo, scagliandomi contro mio padre, dandogli calci e pugni finche non cadde a terra dolorante.
Ale- STRONZO, SEI UNO STRONZO. HAI FATTO PIANGERE MAMMA STRONZO. CON ME HAI DEFINITIVAMENTE CHIUSO E ANCHE CON LEI. SCHIFO, FAI SCHIFO.
Gli sputai in faccia e corsi fuori da quella stanza riuscendo, però, a sentire Jacopo, dare un ultimo pugno a quell'idiota.
Jacopo- andiamo via da qui su. Andiamo a mangiare qualcosa.
Annuii e ce ne andammo per sempre da quel posto. Lì dove odiai mio padre più di ogni altra cosa al mondo anche più di Tiffany. Corsi fuori, per me era un incubo.

Per Una Maledetta Festa #WATTYS2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora