0.1

101 3 0
                                    

Non sono mai stata timida, impacciata o introversa. Mi è sempre piaciuto conoscere persone e fare nuove amicizie, e non ho mai trovato difficoltà nel farlo. Però, se mi trovo davanti a un ragazzo da cui sono fisicamente attratta, inizio ad essere seriamente in difficoltà: ed è questo che probabilmente ha impedito ogni tipo di relazione amorosa durante i miei diciotto anni. 

Però sento che sia giunto il momento di poter rispondere "si" alla domanda di mia zia: "e il fidanzatino?" Ed è per questo che oggi mi trovo qui, al centro di una delle città più grandi d'Italia, con una sola intenzione: riuscire a tenere una conversazione con un ragazzo che trovo bello.

"Via, quello non ti potebbe piacere? Guarda che spalle.." inizia Bianca, la mia migliore amica. Lei ha il problema opposto al mio: riesce a rimorchiare chiunque. "Quasi quasi ci vado io a parlare" continua, "Bianca! Ma ti sei messa con Giorgio tre giorni fa! Non era il ragazzo giusto e di cui eri veramente innamorata?" lei mi guarda contrariata, poi sbuffa e lascia cadere le mani lungo i fianchi, in segno di resa. "E comunque lui no, ma l'amico è carino, non ti pare?" "Mh dai, allora. Ricordati il piano. Gli devi chiedere di prestarti il cellulare per una telefonata e.." "Si, me lo ricordo. Ciao"

Mi giro verso i due ragazzi, faccio un respiro profondo e mi avvicino. Lui è alto, i capelli ricci gli escono fuori dal cappello a cuffia, gli occhiali neri si appoggiano su un naso pronunciato, e le labbra carnose sono screpolate per il freddo. 

Mi avvicino e gli tocco leggermente la spalla, questo si gira accennando un sorriso sorpreso. "Ciao, scusa il disturbo, volevo chiederti se..." Ecco. Gli occhi mi finiscono sulle sue mani, ha le dita lunghe e affusolate e sono perfette e quanto vorrei toccargliele e poi le vene oddio allora è anche uno sp-"..se?" continua lui, sventolandomi una mano sugli occhi. "Se potevo fare una telefonata" riprendo, tutto d'un fiato. Lui annuisce leggermente e mi passa il suo cellulare sbloccandolo. Nel frattempo gli porgo la mano, "comunque piacere, Olivia, Via per gli amici" "Nicolò, piacere mio" mi stringe frettolosamente la mano e mi porge il telefono. 

Compongo il numero di Bianca e la chiamo, lei risponde subito e, dopo una breve e falsa e terribile recitazione su dove fossi e sul come raggiungermi, chiudo la telefonata e ridò il cellulare a Nicolò. "Beh grazie, è stato un piacere conoscerti." MI giro e faccio per andarmene, poi mi ricordo la parte fondamentale del piano, mi volto ancora verso di lui e pronuncio velocemente. "Comunque un giorno potrei ricambiare il tuo favore offrendoti un caffè o una birra se preferisci oppure semplicemente un'altra telefonata ecco se vuoi il mio numero è 34-" "Scusami Olivia, ma sono impegnato".

Spalanco gli occhi, notando che ha tenuto per tutto questo tempo la mano dell'altro ragazzo, di cui avevo dimenticato la presenza. 

"Bene" dico tra me e me mentre mi dirigo verso la mia amica, "almeno so che l'unica colpa che ho avuto questa volta è quella di essere nata donna".


Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2019 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

We were stayin in Paris||Dylan SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora