Capitolo 2

1.7K 88 2
                                    

La loro fu una lotta senza esclusione di colpi. Spada contro spada, illusioni contro illusioni. Ma alla fine... Loki riuscì a tranciare di netto una cinghia del bracciale della ragazza, e sotto intravide qualcosa che lo fece distrarre.

Sigrid ne approfittò per afferrare il dio per le spalle, portarsi dietro di lui con un salto e portargli la spada alla gola.

"Fine dei giochi. Ho vinto io". "Cos'è?". "Di che parli?". "Sul tuo braccio". "Se è una tattica per...".

Loki si liberò e afferrò il polso della giovane. Sotto il bracciale c'erano delle cicatrici biancastre, che andavano dal polso al gomito.

"Cosa sono?". "Affari miei". "Dimmi cosa sono!". "Punizioni". "Chi è stato?".

La ragazza lo guardò con paura, poi scappò via. Loki la seguì. Nelle strade, per i vicoli, fino nella foresta.

"Lasciami stare, Loki!" gridò lei quando il dio la afferrò per un polso. "No. Devo sapere". "Perché ti interessa così tanto di me? A nessuno importa di me, di cosa sento dentro! A nessuno!". "Smettila e dimmi cosa sono".

Sigrid si asciugò le lacrime e disse: "Io... Io non sono come credi. Ho come... Un sentimento, dentro di me. È rabbia, e furia. E quando lotto... Quando lotto viene fuori. Una volta mi stavo addestrando con una guardia, e quella mi aveva guardato come per dire... Sei solo una ragazzina, non puoi battermi. Mi sono arrabbiata, e l'ho ferito alla gamba. Ho affondato la lama fino a farla spuntare dall'altra parte".

Loki rimase in silenzio ad ascoltare. "Quella sera mi sono punita. Ho messo la mano sinistra nel ghiaccio. Lady Sif mi ha trovata prima che... Che peggiorassi le cose. Ecco cosa sono quei tagli. Punizioni". "E... E Lady Sif non ti ha mai chiesto nulla? E i tuoi genitori?"

Loki si sentiva strano: sentiva qualcosa che lo attirava sempre di più verso quella ragazza di cui nemmeno sapeva il nome. Lei sorrise triste. "Incantesimi. Li uso solo quando c'è Sif. E i miei genitori... Mio padre è morto molto tempo fa, quando Odino entrò in guerra contro gli Jotun. Mia madre... È stata uccisa". "Da chi?". "Una guardia di tuo padre. Lui la desiderava, ma lei non era tipo da farsi sottomettere. E allora lui la uccise".

Sigrid si sedette sul bordo di una polla d'acqua. "Io sono un mostro". "Non è vero". "E tu che ne sai?". "Io...". "Ma non mi dire. Il Dio dell'Inganno è rimasto... Senza parole? Questa me la segno". E rise.

A Loki sembrò il suono più bello del mondo. Voleva fare qualcosa per quella ragazza. "Cosa vorresti fare?". "In che senso?". "Diventare una nobildonna, una principessa, o una guardia?". "Voglio combattere". "Potrei raccomandarti a mio padre. Per diventare guardia". "Perché lo faresti?". "Perché una spada in più fa sempre comodo".

Sigrid ci pensò. Sarebbe stata la realizzazione di tutti i suoi sogni. Stare nella guardia, combattere per proteggere il re... "Sì. Sì, va bene".

"Però devi dirmi il tuo nome". "Va bene. Ma innanzitutto domani mi devi portare nel posto che mi avevi promesso. Poi... Poi devi giurare che darai un pugno a Thor da parte mia". "Faccio con piacere entrambe le cose".

"Va bene. Mi chiamo Sigrid".

Just a moment - Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora