✣Episodio 41✣

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Oltre che con Jennie non avevo condiviso quel posto con nessuno e adesso essere là con Jungkook mi infondeva una strana sensazione che mi infastidiva e mi rendeva nervoso.
Notai che anche il mio migliore amico era irrequieto; solitamente era tranquillo e sorridente, il mondo si adattava alla sua pacatezza mentre, in quel momento, non faceva altro che guardarsi intorno: se io avessi parlato lui avrebbe annuito disattento portando lo sguardo alle mie spalle.
Da quando ci eravamo seduti all'ombra del grande albero nel giardino dell'università non aveva smesso di muoversi; andava dal prurito in qualche parte del corpo al sistemare compulsivamente i quaderni ed i libri nello zaino. 

Jungkook stava agitando anche me e per un momento credetti che da un momento all'altro dovesse spuntare qualcuno che ci avrebbe inseguiti fino in capo al mondo «Jungkook che hai oggi? Stare in tua compagnia è come stare insieme ad un cocainomane in astinenza» fece un sorso della sua Coca-Cola «La sto bevendo la mia dose di Coca, non preoccuparti» oscillò lievemente il bicchiere riuscendo a farmi alzare gli occhi al cielo.
Mi era sempre piaciuto stare insieme a Jungkook ma, mi resi conto, che ultimamente le cose non erano più le stesse. 

Stavo andando avanti con la mia vita eppure sentivo che ogni passo che prendevo era sbagliato e mi allontanava solo da ciò che realmente desideravo.
Realizzai che quello strano sentimento che mi si era insinuato in petto ero lo stesso che si poteva avere in presenza di uno sconosciuto.
La responsabilità di dire le parole giuste al momento giusto o il controllare ogni gesto così da non turbare l'altra persona.
Questo gravava su di me in quel momento in presenza di un ragazzo che avevo sempre chiamato migliore amico.
Senza rendercene conto la vita ci aveva separati o, forse, pur essendo coscienti che niente più ci apparteneva continuavamo a provarci, sperarci, a mettere le nostre mani davanti agli occhi così da coprirceli e non vedere ciò che eravamo colpevoli di aver fatto.
Sì, erano colpevoli loro quanto lo ero io. 

L'amicizia che incorreva fra me e Jungkook non era smessa fisicamente; continuavamo a salutarci ed a parlarci esattamente come una volta ma bensì si era conclusa a livello mentale e sentimentale.
Non trovavo più quello stimolo e quella voglia di condividere i miei pensieri o ciò che mi accadeva con lui; quei pochi minuti in cui stavamo insieme mi colmavano più di quanto capitasse in passato e se il nostro incontro si prolungava allora mi sentivo irrequieto ed infastidito «Jungkook, hai mai pensato che forse noi due ci siamo persi?» diedi voce ai miei pensieri, alla domanda che più di tutte correva fra i vari sentieri della mia mente fino a raggiungere la lingua ed uscire. 

Non volevo guardare il suo volto che sicuramente era finalmente concentrato su un problema definito e reale «Io non so se mi sia perso ma te, Sehun, è da molto tempo che non trovi più la via di casa» mi misi sulla difensiva perché quelle parole suonavano più come un'accusa che come una mera osservazione e non volevo prendermi tutta la colpa di ciò che ci stava succedendo.
Non ero ancora pronto per farlo «Perché solo io? Pensi che tu sia riuscito a gestirla meglio?» «Ci ho provato Sehun mentre tu hai lasciato andare tutto!» ero confuso e non capivo su cosa mi stesse puntando il dito. 

Jungkook prese adito della mia confusione e cercò di spiegarmi meglio «Fu come se stessimo passeggiando su un sentiero fatto di terra e rocce, qualche volta fangoso altre volte arido ma percorrerlo insieme non ci ha mai fatto sentire la fatica di alcunché» fece un altro sorso della sua bibita, forse per inumidire il palato che dall'agitazione si era potuto far secco «Il nostro era proprio un bel sentiero, uno di quelli che costeggiava un fitto bosco di cui non ci siamo mai preoccupati; cosa serviva preoccuparci di qualcosa che non ci riguardava? Eppure un giorno ti sei voltato ed hai deciso di entrarvici.
Ho provato a chiamarti ed a tenderti la mano ma guardandomi negli occhi te ne sei andato dentro quel bosco fatto di fitti e grotteschi alberi ed io ti ho aspettato....eccome se ti ho aspettato Sehun ma tu non ti sei più deciso a tornare» trovai il coraggio di guardarlo negli occhi accorgendomi così che lui mi stava già fissando con i suoi occhi severi che mi conoscevano bene «Allora sono andato avanti ed ho camminato da solo e adesso tu sei uscito dal bosco accusandomi di non averti aspettato ma non puoi essere così egoista da arrabbiarti con me per questo. Non ti è concesso» «Un amico sarebbe entrato con me» Jungkook scosse la testa «Sei tu che hai abbandonato me come Rose ha abbandonato te» un impeto di collera si impadronì di me e diedi uno spintone all'amico di una vita «Rose non mi ha abbandonato ed io non ho abbandonato te! Se vuoi lavarti la coscienza non farlo sulla mia pelle!» gli urlai ma lui si era già alzato e mettendosi lo zaino in spalla mi guardò con occhi colmi di tristezza e malinconia «Smettila di guardarmi in quel modo! Non ho bisogno della tua pietà, non ho bisogno proprio di te!» «Stai di nuovo sbagliando Sehun. Ti sto guardando esattamente come guarderei un bel ricordo che non potrò più riavere...per l'ultima volta» rimasi in silenzio, chiuso in me stesso mentre, quello che fu il mio migliore amico, si allontanava con passo calmo, da me. 

Bad Boy Down [Exo&Bts]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora