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Era stato sbattuto in cella violentemente e aveva sentito la porta di ferro chiudersi alle sue spalle.
In quel misero luogo c'erano soltanto una tavola di legno, appesa al muro, che facceva da giaciglio e un water all'angolo.
Si stese malamente a pancia all'aria su quella superficie dura che gli ferì la schiena e iniziò a pensare a ciò che gli aveva detto quel tipo, il comandante.
'Le affideremo un omega che lo voglia o no'
Ridicoli.
Domani lo avrebbero portato in uno di quei centri in cui pensava di non entrare mai nella sua vita.
Si ricordava quando la legge era stata messa i vigore e si ricordava anche l'enorme pubblicità che avevano fatto di quei luoghi in cui richiudevano i beta e gli omega, ma mai l'idea di andarci non aveva sfiorato la sua mente.
Lo slogan aveva un semplice messaggio.
"Tu non scegli? Lo scegliamo noi per te."
Diretto ed efficace come una freccia che con precisione si conficcava nel cuore con un colpo mortale.
Lui non aveva mai pensato che nella sua vita ci sarebbe stato un posto per un omega o un beta. A lui semplicemente piaceva stare solo, a comporre musica e a cantare nella sua stanza senza opinioni e pubblico.
Avere dei cuccioli per lui era una costrizione. Allevarli, nutrirli, accudirli, portarli a scuola...troppi impegni per lui che era uno che , quando non occupato con la musica, si viziava a dormire in qualunque posto. Eppure adesso non ci riusciva.
Troppi pensieri per la mente.
Avere un compagno andava contro i suoi principi, ma se voleva continuare a vivere doveva accettare ciò che lo Stato gli ordinava e così ritornare alla sua amata musica, a casa da sua madre.
Aveva anche un lavoro. Nel piccolo negozietto di musica vicino a casa sua. Era un commesso ma questo gli bastava per pagare l'affitto assieme a sua madre.

Oddio avrò un compagno. Aveva voglia di piangere. Perché gli facevano questo? Perché erano obbligati? Esisteva il libero arbitrio o era solamente un immagine che lo stesso paese voleva diffondere per coprire il fatto di essere sporco?
Non lo sapeva. Non aveva risposte a queste domande, anzi non era mai andato a fondo della questione. Semplicemente a lui non interessava.
O avrebbe dovuto? In fondo era un cittadino anche lui che componeva quella sporca società. Avrebbe dovuto essere il loro burattino o rivoltarsi contro e rischiare di rimanere in carcere? Nah non ne valeva la pena è perdere tutto. Si farà odiare da  quell'omega e si farà scaricare. Così avrebbe avuto via libera e non sarebbe stata colpa sua. Perfetto.


"Svegliati"
Yoongi mezzo addormentato si mise a sedere sulla branda e mise a fuoco il suo interlocutore. Era il comandante.

"Allora signor Min cosa vuole fare mh? Chiese l'altro sorridendo diabolicamente.

"Mi porti dal mio Omega" rispose secco il corvino.

"Ohh ma come siamo diretti! Cos'è  che il sonno le ha schiarito le idee?" Ghigno soddisfatto il biondo scompigliandosi i capelli.

"Lei che dice?"

"Non rimarrà deluso della nostra scelta Signor Min. Lo abbiamo scelto secondo le informazioni che avevamo su di lei e siamo più che sicuri che le piacerà. E non poco. Fra un ora partiremo. Si sistemi un po'. Non vorrà mica fare brutta figura?"

Bastardo.

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