Capitolo 5

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Inconsciamente Sigrid aveva sempre bramato la battaglia. La furia nel suo petto premeva dolorosamente, e l'unico modo per ottenere un istante di sollievo era lottare, annullarsi nella battaglia.

E allora lottò. Con la spada, con lo scudo, con il pugnale e la magia. Volstagg fu toccato da un gigante, e il suo braccio iniziò a fumare. "Non fatevi toccare!".

Sigrid lo sentì a malapena. Non si risparmiava, e a un certo punto si ritrovò accanto al Dio dell'Inganno. Erano schiena contro schiena, e in quel marasma era l'unica sensazione umana che Sigrid stava provando.

L'unica cosa che le faceva ricordare di essere qualcosa di più che un'arma. Colpì un gigante alle gambe, ma lui afferrò il suo avambraccio, e poi quello di Loki. Si aspettò il dolore, o almeno il freddo. Ma niente di tutto questo accadde.

Il suo braccio, e così quello di Loki, divenne blu. Ma non sentì dolore. Loki colpì il gigante al cuore e indietreggiò.

I due si guardarono, e per un attimo si sentirono incredibilmente simili e affini.

Era accaduto qualcosa a entrambi, e quel qualcosa era inspiegabile.

E poi un grido. "Fandral!" urlò Sigrid. Si lanciò verso di lui, ma uno spuntone di ghiaccio le colpì la spalla, inchiodandola sul posto. Gridò di dolore.

Loki le corse vicino. Era spaventato e preoccupato. "Stai bene?". "Ho un maledetto coso di ghiaccio nella spalla e  mi sto probabilmente dissanguando, ma sto bene".

Il Dio dell'Inganno ruppe lo spuntone con la spada ed estrasse il resto dalla spalla di Sigrid, poi gridò: "Thor, andiamo via!". "Andate!".

Si misero a correre, mentre una bestia enorme iniziava a inseguirli. Sigrid perdeva sangue da una spalla, ma ciononostante continuava a correre. Loki le era accanto, e questo le dava incredibilmente sicurezza.

Il mostro che li inseguiva la raggiunse, e lei fu costretta a gettarsi a terra per evitare una zampata, urtando la spalla ferita. Gridò di dolore, e macchie nere le danzarono davanti agli occhi.

Sentì due braccia afferrarla e si sentì sollevare. Loki l'aveva presa in braccio. "Sei abbastanza pesante, Sigrid... Vedrai, starai bene... Andrà tutto bene".

La vista della ragazza iniziò a schiarirsi, appena in tempo per essere accecata dal Bifrost che si apriva, rivelando la figura di un possente uomo a cavallo. Odino.

Per qualche motivo, quella scena le sembrò familiare. Nella sua testa vide l'immagine di un uomo che le baciava la fronte, e una donna di ghiaccio trasformarsi in una bellissima dama dalla pelle pallida. E una voce.

Ti voglio bene, figlia mia.

Si rese conto che erano tornati ad Asgard solo quando Padre Tutto urlò: "Nella camera della guarigione, presto!".

Il dio dell'Inganno le sussurrò: "Arriverò presto, tranquilla. Resta viva, ok?". "Ok..." mugolò lei. Loki le posò un lieve bacio all'angolo della bocca.

Il resto della giornata fu confuso e oscuro. Sentì che la stavano curando, che si sentiva debole. Sentì il Bifrost aprirsi di nuovo, ma non sapeva chi e dove era andato. Si assopì dopo qualche ora, immersa nel dolore e aggrappata al ricordo di quell'ultimo leggero bacio.

Si svegliò con la sensazione di non essere sola. Qualcuno le stava stringendo una mano. Loki. Sigrid si voltò lentamente e lo guardò. "Ehi...". "Sei una stupida". "Anche io sono felice di vederti". "Potevi morire". "Il ghiaccio era avvelenato?". "Sì. Anche se non ho idea di come sia stato possibile".

"Cos'è successo, Loki?". "Thor... È stato esiliato". Lei rimase in silenzio. "Vieni qui" gli disse dopo un po' allargando le braccia. "Cosa...". "Ti sto chiedendo un abbraccio, Loki". Lui era un po' restio, ma alla fine si arrese. Sigrid affondò il viso nell'incavo del suo collo, respirando il suo meraviglioso profumo di menta.

"Sei bellissima. Non voglio rovinarti". "Che dici?". "Tu sei così... Pura. E io... Io non so nemmeno cosa sono". "Loki. Mi è successa la stessa cosa che è successa a te. Voglio sapere anche io". "E sai come fare?". "Ho l'impressione che tu stia per dirmelo".

Just a moment - Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora