Capitolo 69.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte  qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

🧡🧡🧡

Jamie's pov

Quando mi sveglio, Dakota non è più a letto con me. Rotolo dalla sua parte del letto e affondo la faccia nel suo cuscino. Ha il suo odore. Quasi quasi me lo porto a New York , così sarà come averla con me. Ispiro forte nel suo cuscino e al tempo stesso comincio a sentire un odorino delizioso... pancakes. Balzo immediatamente giù dal letto e mi infilo una maglietta. Prendo il mio cellulare e controllo velocemente tutto ciò che è arrivato. Ci penserò dopo. Scendo giù per le scale e raggiungo Dakota in cucina. La mia bellissima mogliettina indossa una mia maglietta e delle mutandine striminzite. Riesco a vederle anche il sedere così. Ha i capelli raccolti e muove i fianchi a tempo di musica, non si è accorta della mia presenza. È alle prese con i fornelli. Cerco di non fare rumore e vado dietro di lei, circondandole i fianchi con le braccia. Lei sussulta e poi ridacchia, rilassandosi contro di me.

"Buongiorno, bellezza." Le bacio una spalla.

"Buongiorno. Sei giusto in tempo." Sorride, sistemando un altro pancake nel piatto, insieme a tutti gli altri. "La colazione è pronta, accomodati."

"Mmmh... i pancake sono buoni, certo, ma speravo di fare colazione in modo diverso." Mormoro. Lei si gira verso di me e aggrotta la fronte, confusa. "Speravo di svegliarmi con te e fare qualcosa insieme... se capisci cosa intendo." Dico, malizioso.

"Potremmo sempre farlo dopo." Mi avvolge le braccia intorno al collo. "Adesso siediti e mangia i tuoi pancakes. Hai bisogno di energie per tenerti al passo con la sottoscritta, Dornan." Mi prende in giro.

"Come no... adesso sono io quello che ha bisogno di energie." Alzo gli occhi al cielo. "Tu lo sai.. io sono sempre pieno di energie." Aggiungo, poi le dò una pacca sul sedere e andiamo a sederci a tavola. Dakota sistema i piatti con i pancakes davanti a noi ed io posto una pila di fogli. Mi scappa un'occhiata e noto il suo nome su quei fogli. "Cosa sono questi?"

"Ah.. stamattina presto stavo discutendo per telefono i prossimi impegni con Robin. Stavamo decidendo a quali prendere parte e a quali no." Mi risponde, scrollando le spalle. "Ovviamente ho cercato di tenere conto anche dei tuoi impegni, ma non è possible incastrarli tutti, mi dispiace." Dice.

"Sapevamo che sarebbe stato così..." Mormoro, rassegnato. "Purtroppo abbiamo dei film da promuovere nello stesso momento, è così..." Aggiungo, scrollando le spalle. "Calcola che, al tempo stesso, io devo anche girarne uno." Sbuffo.

"Non so come farai..." Sospira lei, facendo una smorfia mentre si versa il caffè. Per me ha preparato un thè. "Insomma... forse la terapista aveva ragione, almeno con la storia del bambino dobbiamo calmarci. C'è troppo stress, abbiamo la promozione del film, del tuo profumo, e le riprese del nuovo film tutto nello stessa momento. Non aveva tutti i torti."

"Per questo la paghiamo." Le faccio notare, addento un pancake e dò un'altra occhiata a quella lista, notando che ha due eventi nello stesso giorno, in due stati diversi. "Hey.. il 29 settembre dovresti essere in Spagna e in America al tempo stesso. Sono pazzi!"

"Già.. infatti ho dovuto scegliere tra le due cose. Ho scelto il Global Citizen Festival a New York." Dice.

"Per quale film? Suspiria?" Chiedo, con la bocca piena. Lei sospira e abbassa lo sguardo.

Damie • The love affair IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora