L'una e quarantacinque minuti.
Quei grandi numeri impressi sullo schermo, troppo luminoso, del mio cellulare, mi fanno capire che siamo uscite da nemmeno un'ora e giá la vista è annebbiata. Lo osservo per un paio di secondi, notando l'icona di un messaggio su whatsapp, in alto a sinistra.
La musica è assordante e la gente attorno a me continua a spintonarmi, facendomi ballare il cellulare tra le mani, sudate e deboli. Sblocco il cellulare e apro l'applicazione, volendo leggere il messaggio.
Mi sento quasi rabbrividire quando leggo il tuo nome, Harry. Reprimo un respiro e apro la conversazione, sforzandomi di leggere il messaggio.
-Dove sei?- rimango immobile, sentendomi bene nel vedere che sei tu a scrivermi, ma al tempo stesso mi sento male per lo stesso motivo.
Perché? Scuoto la testa e infilo il cellulare nella borsetta, mandando giú quel boccone amaro che è il desiderio di risponderti. Non questa volta. Cerco di concentrarmi sulla musica e continuo a ballare, sorridendo spontaneamente a Hilary, Frankie e Silvya, intente a guardarmi con espressione confusa. Metto un braccio intorno alle spalle di Silvya e continuo a ballare, mentre il vocalist cerca di attirare l'attenzione, invitando i presenti a muovere le mani a ritmo, saltando su e giú con il mano il microfono.
"Va tutto bene?" mi chiede Hilary, avvicinando le labbra al mio orecchio. La sua voce mi arriva ovattata, quasi lontana, ma annuisco e sorrido, fingendo di stare bene, anche se so di non stare bene proprio per niente. Ogni tuo messaggio, Harry, è come una pugnalata al petto, ma al tempo stesso una forte dose di adrenalina, un toccasana per la mia mente, per il mio corpo.
Perché anche se ho Lucas al mio fianco, da circa sei mesi, tu rimani pur sempre il mio Harry.
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Mi passo entrambe le mani tra i capelli, sbuffando. I gomiti poggiati sul tavolino di legno, lo sguardo fisso sul cellulare e l'odore della birra ad inebriarmi le narici. Socchiudo gli occhi, sentendo le palpebre stanche, mentre sento Louis ordinare altre quattro birre alla spina, mentre le risate di Niall mi risuonano nella testa, fastidiosamente.
Continuo a fissare il telefono, Abbie. Perché non rispondi?
Arriccio le labbra e alzo lo sguardo verso Liam. Sicuramente nota i miei occhi lucidi, ma è troppo stanco per dire qualcosa. Mi sforzo di sorridere a Louis e prendo di nuovo il cellulare tra le mani.
Ho bisogno di te, Abbie.
-Ti prego, rispondi.- digito, velocemente, quelle lettere sullo schermo e invio il messaggio.
Perché Abbie, a me non interessa niente di Penny. Io ho bisogno di te, Abbie.
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Sbuffo, alzando gli occhi al cielo, sentendo il cellulare vibrarmi tra le mani. So che sei tu, Harry. Socchiudo le palpebre.
"Ragazze, vado in bagno un secondo" dico, appoggiando una mano sulla spalla di Frankie e sorridendo. So che loro non approverebbero mai, ma è piú forte di me.
Perché hai sempre questo effetto su di me, Harry?
"Ti accompagno?" mi chiede Silvya, afferrandomi il polso delicatamente. Sorrido e scuoto la testa, cominciando a farmi spazio tra la folla.
Sento la pelle umida sfregare contro decine di schiene, di spalle e di braccia, ma nessuna di queste sono le tue, Harry. Esco, velocemente, dalla pista e prima di afferrare il cellulare decido di respirare profondamente.
Leggo il tuo messaggio, Harry e per un momento rimango indecisa se risponderti o meno. Ripenso al fatto che dovrei lasciarti stare, cosí come tu dovresti lasciar stare me, ma no.
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Why'd you only call me when you're high?
Teen FictionC'è Abbie, in discoteca le amiche. C'è Harry, al pub con gli amici. Ci sono loro, ex che cercano di ignorarsi, odiarsi e frequentano altre persone. C'è il cellulare di Abbie che continua a suonare. C'è Harry ubriaco che continua a chiamarla. C'è Ab...