Addio, amore mio.

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Questa storia appartiene a me, @CupidaGranger e a Wattpad. È protetta da copyright, quindi la copia parziale e/o totale è un reato punibile per legge nel mio Paese.

Idris, 2008

Theresa Gray si strinse maggiormente nel suo cappotto scuro, sentendo un brivido correrle giù per la schiena.
Prima di attraversare il grande cancello di ferro battuto si fermò qualche istante e si chiese se sarebbe stata capace di proseguire oltre.
Pensò che glielo doveva.
Tessa fece un respiro profondo e poi entrò nel cimitero degli Shadowhunters, quello dove tutti i membri delle nobili famiglie Nephilim venivano sepolti.
Quello dove c'era anche il suo Will.
Camminò silenziosamente tra le lapidi, leggendo di tanto in tanto i nomi incisi.
A ogni nome famigliare, il suo cuore perdeva un battito.
Charlotte e Henry Branwell.
Matthew e Charles Fairchild.
Gideon e Sophie Lightwood.
Gabriel e Cecily Lightwood.
Anna, Cristopher e Alexander Lightwood.
Thomas, Eugenia e Barbara Lightwood.
Poi lesse i nomi dei suoi figli e le si spezzò il cuore.
James e Lucie Herondale.
Ma niente fu comparabile a ciò che provò quando lesse quel nome.
Le sembrò che l'ossigeno l'avesse abbandonata e il cuore, se prima le si era spezzato, ora era andato in mille frantumi che non sapeva se si sarebbero ricomposti.
William Herondale.
Non poté evitare che una lacrima le scendesse silenziosa lungo la guancia diafana.
-Will...- esalò crollando in ginocchio, con il fiato corto.
Lo rivide al suo capezzale, con la testa appoggiata alla sua spalla e la mano in quella di colui che un tempo era il suo parabatai mentre in quel momento era Fratello Zaccaria.
Poi sentì nell'orecchio il famigliare suono dell'archetto che pizzica sulle corde del violino e gli occhi azzurri di Will che la guardavano e poi si chiudevano per sempre.
Ricordò anche il suo urlo, mentre sperava che suo marito potesse aprire di nuovo gli occhi e dire che era tutto uno scherzo, che mancava ancora del tempo prima della sua dipartita.
Ma questo non era accaduto.
Will se ne era andato per sempre e Tessa non avrebbe più rivisto il particolare azzurro dei suoi occhi nè sentito di nuovo il suono della sua risata.
Nonostante fossero passati settanta anni, ricordava ancora la sua voce e la sensazione delle sue labbra sulle proprie.
Tempo dopo la sua morte, si era svegliata di notte, tutte le notti, senza la famigliare sensazione di un corpo caldo accanto al suo e aveva capito.
Lui se ne era davvero andato per sempre.
E quindi aveva cominciato a piangere finché non aveva esaurito le lacrime.
E poi si era resa conto che forse, in un momento di folle speranza, poteva ancora rivedere il suo amato Will.
Era corsa dal fantasma di Jessamine Lovelace e le aveva domandato se suo marito fosse con lei, se poteva rivederlo.
Jessie aveva sorriso dicendo che Will non aveva esitato nemmeno un istante, era andato oltre.
E Tessa aveva provato rabbia mista a dolore per non averlo capito subito.
Era meglio così.
Se lui non aveva esitato, significava che non aveva rimpianti.
E che sarebbe stato felice in Paradiso, avrebbe rivisto i suoi genitori e sua sorella Ella.
Ma Tessa non lo avrebbe mai raggiunto.
Perché la morte non è contemplata per esseri immortali come gli Stregoni.
-Mi manchi così tanto- sussurrò la donna, con il respiro mozzato -ogni giorno sento la tua mancanza come un martelletto che picchietta contro il mio cuore.
Spero però tu sia in un posto migliore, con tutte le persone che hai amato-
Si guardò intorno e poi si sforzò di sorridere.
-Sono successe così tante cose- spiegò
-una storia che parla di Fairchild, Lightwood e... Herondale. Proprio cosi, Will, abbiamo un discendente.
Figlio di Stephen e Cèline. Il suo nome è Jace.
È estremamente coraggioso, lui farebbe di tutto per le persone che ama. Mi ricorda te-
Fece un respiro profondo, tentando di reprimere le lacrime.
-I Lightwood sono una generazione davvero stupenda, Alec e Isabelle sono così simili a te e Cecily... da far spezzare il cuore- disse, poi sorrise -ti ricordi di Magnus? Ma certo, che sciocca, come potresti dimenticartene?
Ti ha aiutato così tanto... sai, ha trovato la felicità, con Alec. Se la meritava, non lo credi anche tu?-
Pensò che era arrivato il momento di dirgli ciò che, immaginava, avrebbe tanto voluto sapere.
-Il tuo parabatai è tornato umano- disse tutto d'un fiato -non è più un Fratello Silente, il fuoco celeste lo ha reso di nuovo mortale.
Vi potrete vedere di nuovo, finalmente.
Starete di nuovo insieme proprio come dice il giuramento che vi univa-
Dove andrai tu, andrò anch'io.
Tessa carezzò la lapide con affetto.
-So che puoi sentirmi, Will- disse -per questo ti dico una cosa, perché so che dovunque tu sia, tu mi puoi sentire-
Fece un respiro profondo.
-Gli cederò il mio cuore. Al nostro Jem.
Ma non per questo devi credere che il mio cuore non ti appartenga più.
Ti è sempre appartenuto e così sarà per sempre, solo che d'ora in poi sarà condiviso-
Si alzò, e guardò il nome William Herondale un'ultima volta.
-Ti amavo e ti amerò per sempre, Will.
Questo non cambierà mai. Ed ora è giunto il momento di dirti ciò che non sono mai riuscita a dire. Addio, amore mio-
Si girò per andarsene, con l'intenzione di non voltarsi indietro perché sapeva che in tal caso non ce l'avrebbe fatta.
Sarebbe rimasta lì per sempre.
Dopotutto, lei aveva l'eternità davanti.
Non si accorse che dietro di sé, un leggero strato di nebbia era calato, andando a formare una sagoma.
Un ragazzo dai capelli neri e gli occhi di un azzurro incredibile, che la guardava allontanarsi, sorridendo e toccandosi un punto sopra il cuore, con affetto.
Sentendo sotto di sé la famigliare consistenza della runa parabatai che oramai era rappresentata da una cicatrice sbiadita dagli anni.
E dal peso della morte.
Tessa si accorse solo di una folata d'aria fredda, che le sfiorò il viso come una carezza.
Le sembrò che il vento avesse detto qualcosa, articolato un rumore molto simile ad una parola.
Tess.
Con il fiato che le mancava, si girò gridando il nome di Will, con tutta la voce che possedeva.
Ma davanti alla lapide, non c'era niente, se non un velo di nebbia che andava dissipandosi.

-SPAZIO AUTRICE-

Ci tenevo davvero tanto a scrivere questa piccola one-shot su una coppia che amo con tutto il mio cuore.
Una coppia che mi ha fatto ridere, piangere, sognare e mi ha fatto capire cosa significa amare davvero.
Non potrò mai ringraziare abbastanza la nostra Cassie.
Spero che vi abbia fatto emozionare come ha fatto con me.

CupidaGranger

I can finally say goodbye | Shadowhunters Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora